SAN BENEDETTO DEL TRONTO- In questi giorni la questione Porto e, di rimando, la questione pesca sono al centro delle cronache politiche a partire dalla Fossa di Pomo, passando per l’opera di dragaggio del porto che l’amministrazione ha messo in agenda e per la quale si cercheranno i fondi, arrivando all’ordinanza emessa dal sindaco per i rifiuti scaricati dalle navi.

Capitolo dragaggio del porto. Intervistato da Riviera Oggi, il comandante della Capitaneria di Porto Gennaro Pappacena ha precisato che l’opera sarà “una partita a tre” fra l’Autorità Marittima, la Regione e il Comune e che quindi è legittimo che sia i due enti locali che lo Stato possano essere coinvolti nei finanziamenti visto che la Capitaneria, appendice amministrativa del Mit, ha competenze di sicurezza, materia non oggetto della devoluzione apportata dalla riforma del Titolo V, inoltre aggiunge il capitano di fregata, “essendo il porto una proprietà statale il coinvolgimento è immediato”. Il coinvolgimento di Regione e Comune avverrebbe poi per la potestà legislativa “residuale” regionale in materia di pesca marittima e “della concessione al Comune della darsena turistica da parte della Regione nel 2008” spiega Pappacena.

Il Comandante poi interviene anche sul alcune notizie, trapelate ieri, di una volontà del Comune e del costituendo Gac, di pensare a una ridestinazione dei locali in disuso in area portuale, tra le idee e programmi emersi anche il rilancio dell’eno-gastronomia locale e i B&B sul mare. A riguardo il Comandante precisa che, oltre alle naturali valutazioni politiche, “è necessario comprendere che per quanto riguarda la destinazione d’uso dei locali siti in area portuale bisogna attenersi strettamente al Piano Regolatore del Porto, stilato dalle istituzioni e che molti colleghi mi invidiano. Dato che abbiamo questa fortuna dovremmo sfruttare la chiara regolamentazione del Piano” spiega l’ufficiale.

Capitolo rifiuti infine. Pappacena si è poi intrattenuto lungamente a spiegare tecnicamente le competenze in materia di gestione dei rifiuti in area portuale. Cercando di fare un’opera riassuntiva ma comunque didattica ed esaustiva cerchiamo di spiegare la situazione ai lettori grazie soprattutto al contributo del comandante. Pappacena parla “di triplo circuito” per quanto riguarda la gestione dei rifiuti al porto, circuito costituito dalla “gestione dei rifiuti delle strutture fisse, che rientra nel normale smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani; c’è poi il servizio di pulizia delle banchine che , seppur affidato alla Picena Ambiente, rientra nella competenza del Provveditorato Opere Pubbliche di Marche ed Emilia Romagna.”

Il circuito disegnato dal capitano di fregata si completa infine con la gestione dei rifiuti scaricati dalle navi, che è oggetto dell’ultima ordinanza emergenziale del sindaco Piunti. Con l’ordinanza l’amministrazione provvederà a una raccolta tramite forme speciali per un periodo massimo di 6 mesi fino al definitivo affidamento a una ditta. A riguarda Pappacena cerca di spiegare, per essere “chiari con i cittadini” la situazione che ha portato a questo stato di cose.

“Fino al 2015 la raccolta è stata effettuata con il contratto in vigore fra l’operatore ambientale e l’autorità marittima che aveva prorogato due volte il contratto, visto che la Regione, che dal 2003 ha la competenza in materia, non era pronta a scegliere la ditta affidataria. Nel frattempo, in concomitanza della scadenza del predetto contratto- spiega il comandante- è entrato in vigore il collegato ambientale alla legge di Stabilità (c.d. “green economy”) che ha spostato dalla Regione al Comune la competenza per individuare la ditta.”

La Capitaneria ha quindi emesso, il 31 dicembre 2015, un’ordinanza con cui permetteva ai singoli pescherecci di rivolgersi a operatori ambientali di loro scelta purché iscritti all’albo e segnalati alla capitaneria mentre nel frattempo la vecchia amministrazione Gaspari si muoveva nell’ambito della sua nuova competenza. Con il cambio di amministrazione lo stesso Pappacena ha inviato a Piunti una lettera con cui si invitava a disporre ordinanza di emergenza in vista dell’incremento di flusso di navi, anche da diporto, del periodo estivo. “In questo senso devo dire di aver riscontrato grande disponibilità e voglia di risolvere il problema da parte dell’amministrazione”- commenta Pappacena ” vedo infatti che con l’ultima ordinanza le nostre criticità sono state prese in considerazione. In futuro- chiude il capitano di fregata- spero in un nostro coinvolgimento frequente”.