SAN BENEDETTO DEL TRONTO- E’ stato un buon successo di pubblico il terzo appuntamento con “Letture D’Amare”, ciclo di incontri letterari che nella serata del 26 luglio ha visto la presentazione, presso lo chalet Brasil di San Benedetto del romanzo dello scrittore e giornalista di Riviera Oggi, Pier Paolo Flammini. Dopo la presentazione di “Fu il mio cuore a prendere il pugnale” di Gianluca Vagnarelli, che ha seguito l’apertura del ciclo con le presentazioni delle opere “Cristiani e Anarchici“ e “Dall’Economia all’Euteleia“ di, rispettivamente, Lucilio Santoni e Alessandro Pertosa, proprio i due autori hanno aperto la discussione su “Amore e Tradimento al tempo della crisi” opera prima di Pier Paolo Flammini.

Gli spunti sono stati tanti e immediati, a partire dai rilievi linguistici che Alessandro Pertosa ha voluto da subito snocciolare  sottolineando “il linguaggio, a tratti anche gergale, che fa trasparire gli orizzonti in cui sono immersi i protagonisti, gli orizzonti di una provincia criticata dall’autore anche nelle sue dinamiche di scalata sociale”. Critiche di “pasoliniana” memoria per il filosofo marchigiano che ritrova in Flammini, omonimo del cineasta e letterato icona degli anni ’60, la stessa vena critica nei confronti della borghesia “non tanto intesa come classe sociale ma quanto come stile di vita”. Un intento, quello di regalare un quadro della provincia attraverso il linguaggio, confermato dallo stesso Flammini che ha descritto il suo lavoro come di “levigatura delle parole per rendere fruibile e popolare un romanzo che, anche nella sua ambientazione fermana, fatta di piccoli centri abitati, cerca di dipingere quanto più possibile la realtà della provincia italiana”.

E nella provincia si inseriscono i due personaggi, una coppia di architetti, che Lucilio Santoni, scrittore e poeta, definisce come “molto vicini a tutti noi, né completamente buoni né completamente cattivi”, una caratterizzazione che si inserisce in una struttura che prende anche in “prestito”, dichiaratamente, da Tolstoj e dal regista Rhomer. “Tante opere hanno padri importanti-spiega l’autore- e i racconti di Tolstoj e il film di Eric Rohmer “la mia notte con Maud”, sono state passioni e micce per l’innesco di un processo creativo che può anche essere visto come un remake, al pari dei remake musicali, ispirato alle opere dello scrittore russo e del cineasta francese” chiude Flammini.

Il ciclo “Letture D’Amare” riprenderà i suoi appuntamenti la prossima settimana con un incontro, sempre con Santoni e Pertosa, i quali presenteranno il libro “Maledetta la Repubblica fondata sul lavoro”, mercoledì 3 agosto, e infine il 10 agosto Filippo La Porta, intellettuale e critico letterario, avrà modo di illustrare il suo ultimo libro “Gli indaffarati”.
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