SAN BENEDETTO DEL TRONTO- La Samb è in pieno fermento sul campo. Anche ieri da Cascia arrivavano infatti notizie di una “dura” doppia seduta fatta di ripetute, sforzi aerobici e rinforzo lombare e addominale in mattinata e consueta seduta tecnico-tattica nel pomeriggio con tanto di sgambata finale “in famiglia”.

E se il fermento sul campo è misurabile col sudore, c’è tutto un silente fermento societario sia attorno al mercato, sia per seguire gli sviluppi di governo calcistico attorno alla composizione della prossima Lega Pro. Fermo restando che un eventuale stravolgimento dell’assetto geografico che tradizionalmente caratterizza la Serie C, non sembrerebbe, dalle dichiarazioni, preoccupare calciatori e società, certamente anche una squadra come la Samb, con una ritrovata affidabilità gestionale, tra le righe delle dichiarazioni probabilmente qualche trasferta lunga se la risparmierebbe volentieri. Il danno maggiore sarebbe per i tifosi semmai e per la società di rimando che potrebbe temere di perdere un po’ di seguito, con i fan costretti a chilometrici spostamenti in caso si avverassero le previsioni che circolano da mesi in Lega, con gironi divisi da Est a Ovest oppure stravolti da un’inedita graduatoria per “teste di serie”. Un po’ di speranza la regala però Gabriele Gravina che all’uscita dal consiglio federale negli scorsi giorni ha negato con forza, su esplicita domanda, l’ipotesi di VeneziaParma separate per motivi di pedigree.

Qualunque sia il destino della Samb in ogni caso non manca poi molto per conoscerlo. Le date utili emerse dall’ultimo consiglio federale sono sostanzialmente tre: Il 26 luglio (alle 19) per le ultime domande di ripescaggio, il 4 agosto per la comunicazione delle ripescate e forse la contestuale formazione dei gironi e l’8 agosto per la compilazione dei calendari di un campionato al via il 28. 

Capitolo ripescaggi: al momento i posti disponibili, viste le ultime dichiarazioni di Gravina che intende far rispettare il format iniziale della Lega Pro a 60 compagini, sono 12. Posti che si giocheranno diverse squadre che la Lega ha comunicato tramite una doppia graduatoria (una per le squadre di D e una per quelle di Lega Pro) e posti che potrebbero spettare ad esempio a “nobili decadute” quali Reggina o Taranto, oppure al Fano con l’ambiente marchigiano piuttosto ottimista in queste ore.

Un piccolo lato oscuro in tutta la vicenda forse c’è però e riguarda le garanzie fideiussorie, definite da Gravina in una recente intervista come “una forma di garanzia da rivedere, il futuro è verso una forma di garanzia interna alla stessa Lega Pro”. Premesso che leggere intenzioni dietro poche parole come queste è puro esercizio mentale, c’è già chi pensa che su certe garanzie quest’anno la Lega pensi che si possa anche soprassedere e che il buco di 12 team sia la priorità, in barba alle fideiussioni che invece le scorso anno sembravano condizioni assolutamente stringenti.

In ogni caso, lasciando per un attimo da parte la questione garanzie, il campionato che sta per iniziare sarà improntato comunque a un massiccio e inedito controllo gestionale con un tavolo già impostato fra Lega e Agenzia delle Entrate e controlli mensili sugli effettivi pagamenti da parte delle società. Questo nuovo sistema quindi potrebbe segnare l’inizio di una lunga stagione di squalifiche e penalizzazioni, le quali, in un format ampiamente rivisitato e con dei play-off davvero “allargati” potrebbero davvero fare tutta la differenza del mondo fra una retrocessione e una chance di promozione.

In definitiva si tratta, in queste due settimane, di valutare quali siano le priorità: se “tappare” il buco da dodici squadre turandosi il naso di fronte ai parametri di solidità gestionale di chi entra, oppure mantenere gli standard d’accesso per evitare poi una miriade di penalizzazioni, nel caso in cui le squadre fatte entrare più facilmente si rivelassero meno virtuose a livello amministrativo.