ROMA – Operazione delle Forze dell’Ordine. Lavoro nero, caporalato, truffe in danno degli Enti previdenziali, infrazioni alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro: i carabinieri per la Tutela del Lavoro, nel trimestre aprile-giugno, hanno passato al setaccio 405 aziende verificando le posizioni lavorative di circa 2 mila lavoratori scovando 270 lavoratori in nero (di cui 33 clandestini) e denunciando all’Autorità Giudiziaria 146 datori di lavoro in gran parte per l’inosservanza della normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Questo è il bilancio dei militari, diramato dall’agenzia di stampa Askanews tramite nota. Per le specifiche violazioni al Testo unico sulla sicurezza sui luoghi di lavoro sono state elevate ammende per oltre un milione e 800 mila euro.

Sono dati relativi all’attività svolta , in aderenza alle direttive ricevute dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dai Nuclei Operativi dei Gruppi Tutela Lavoro di Milano, Roma e Napoli che hanno operato specificamente nelle province di Cosenza, Crotone, Matera, Milano, Perugia, Prato, Roma, Taranto, Teramo, Vicenza e Viterbo in esito a specifica attività preliminare di analisi per individuare gli obiettivi più remunerativi svolta grazie alle informazioni provenienti dall’Arma territoriale sia da specifiche banche dati.

Nel comunicato dell’Askanews è reso noto che si tratta di servizi predisposti nell’ambito di una pianificazione trimestrale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (da cui il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro dipende funzionalmente), ispezioni che dal 2010 vengono effettuati nei settori che destano maggiore allarme sociale in ragione anche della stagionalità di alcune attività produttive.

In particolare i Carabinieri Ispettori del Lavoro hanno deferito all’Autorità Giudiziaria 146 persone responsabili di somministrazione o utilizzazione illecita o fraudolenta di manodopera, di lavoro nero con la correlata evasione ed elusione contributiva e di numerose violazioni al Testo Unico per l’Immigrazione avendo favorito l’immigrazione clandestina, ovvero impiegato illecitamente extracomunitari privi del permesso di soggiorno.

Per l’impiego di manodopera in nero sono state sospese 78 attività imprenditoriali, in diversi settori, dal tessile all’agricoltura sino ai pubblici esercizi, ed elevate sanzioni amministrative pari a 839.266 euro.