
SAN BENEDETTO DEL TRONTO- “Il Mediterraneo come luogo di approdi e partenze, tragedie e speranze, nonché punto di connessione fra rappresentanti di culture diverse che possono interagire anche all’interno di una “città-porto” come San Benedetto del Tronto”. E’ questa la riflessione-fulcro dietro alla prossima edizione dell’ormai tradizionale Premio Libero Bizarri, giunto alla sua 23esima edizione, al culmine di “un percorso periglioso e di continuo rinnovamento anno dopo anno” per Maria Pia Silla, presidente della stessa fondazione che porta il nome del compianto documentarista e giornalista marchigiano. Reso graficamente come “Medi(con)terraneo” il tema della rassegna mira evidentemente e allusivamente anche a promuovere e realizzare, assieme all’apertura verso l’esterno, anche le peculiarità culturali locali.
Il Mediterraneo dunque al centro della kermesse documentaristica di quest’anno dicevamo, “il mare come luogo da cui ripartire per raggiungere una nuova fase di armonia, pace e sviluppo” insiste la stessa Silla nell’indicare il mare e la navigazione come potente mezzo per conoscere culture. E una cultura può essere raccontata dai documentari in primo luogo data l’occasione, ma anche dalla letteratura, dalla filosofia, dalla musica e dal cibo, i 5 pilastri di cui si dota quest’edizione del Premio, che andrà in scena nel periodo dall’1 al 24 luglio.
La rassegna si aprirà venerdì 1 luglio con la proiezione del documentario “Trashed” di Candida Brady con il premio Oscar del 1991 Jeremy Irons e incentrato sul tema dei rischi afferenti allo scorretto smaltimento dei rifiuti e ai danni ambientali nelle moderne realtà capitalistiche e di sfruttamento intensivo. Le sezioni in gara tra i documentari saranno 5: Italia Doc, ItaliacortoDoc, PiowebClipContest, MediaEducazione e DocCinemaAutismo per un totale di 280 ore di proiezioni, dibattiti, workshop e esibizioni artistiche, 25 registi che presenzieranno e oltre 60 tra corti e documentari solo per citare alcuni dei numeri della kermesse del 2016.
A seguire, dal 3 all’8 luglio, continuerà la collaborazione con Cinemadamare e, proprio in quelle date, 100 filmakers saranno ospitati dalla Scuola Media Augusto Cappella di Porto d’Ascoli dove seguiranno il workshop “School Movie”. Gli eventi e le premiazioni del “Libero Bizzarri” invece avranno luogo alla Palazzina Azzurra dal 9 al 16 luglio, Palazzina Azzurra che ospiterà anche l’anteprima del documentario “La porta santa di Paolo Annibali” di Enrico Melonari che ha filmato oltre 100 ore di lavorazione dell’artista sambenedettese Paolo Annibali, seguendolo praticamente passo passo nella realizzazione della sua porta giubilare, concentrando poi l’enorme girato in un interessante documentario-omaggio allo scultore.
Il Premio Libero Bizzarri infine, per quest’anno si arricchisce di un’appendice per il “palato”patrocinando assieme a Slow Food Sbt i “laboratori del gusto” il 6 e 13 luglio presso l’Associazione Pescatori e il 7 luglio alla Palazzina Azzurra dove i bambini dai 5 agli 11 anni potranno conoscere e apprezzare le peculiarità locali del nostro mare visto che,”questi prodotti non sono solo essenziali per l’economia locale ma rappresentano anche una grande testimonianza culturale della nostra terra”, chiude Antonio Attorre di Slow Food.
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ma serve ancora sto festival? dal programma non sembra molto interessante
Don Quixote mi meraviglio di Lei! Questa rassegna è l’emblema del centrosinistra e vuole che non si faccia proprio oggi che il centrodestra amministra la città. Chissà quanto costerà?
ma è ironia o mi sono perso qualche passaggio?
Non faccio ironia almeno qui. L’interrogativo “…serve ancora sto festival?” presenta meraviglia che non è in linea con i commenti che abitualmente leggo.
Chi l’avrebbe detto mai, un festival per comunisti al caviale che parla del tema dell’immigrazione clandestina in salsa catto-comunista. Giusto per capire, quanto costa al comune questa “rassegna”? Quanto seguito ha? Non mi pare porti lustro alla citta’, anzi. Mai sentita nominare su giornali, telegiornali o siti nazionali.