VENEZIA – La passione per il calcio e la curiosità di un finanziere: sono questi gli ingredienti che hanno portato a scoprire una peculiare filiera del falso, specializzata nella produzione e commercializzazione di emblemi di squadre di calcio e case automobilistiche. L’operazione è stata denominata “Emblema”.

A Venezia, fra milioni di turisti di passaggio, c’è un negozio con una grande vetrina nel centro storico con centinaia di gagliardetti tridimensionali, denominati “emblemi” che riproducono i loghi delle più importanti squadre di calcio nazionali (Nazionale di calcio, Juventus, Milan, Inter, Roma, Napoli e altri team) e straniere (Ajax, Real Madrid, Barcellona, Chelsea e altre squadre) e di quasi tutte le case automobilistiche (Ferrari, Porsche, Mercedes, Ducati e altri).

Un finanziere entra per cercare l’emblema della Nazionale di calcio italiana e si accorge che qualcosa non va: tutti gli articoli esposti, pubblicizzati in italiano ed in inglese come “prodotti originali fatti a mano da esperti artigiani” risultano provenire dalla medesima ditta individuale con sede nelle Marche indicata come licenziataria dei marchi di fabbrica.

Il finanziere, considerata la dimensione individuale dell’impresa produttrice ed i numerosissimi loghi interessati, si incuriosisce e scopre da una visura all’Anagrafe Tributaria che la ditta marchigiana non presenta le dichiarazioni dei redditi da dieci anni. Da un sopralluogo, invece, si scopre che all’indirizzo della sede dichiarata della ditta, nella provincia di Fermo, c’è una clinica privata.

A questo punto i militari del I Gruppo della Guardia di Finanza di Venezia decidono di eseguire un controllo nell’esercizio commerciale del centro storico lagunare e, durante la perquisizione, scoprono che gli articoli “original – hand made” sono contraffatti e prodotti presso due opifici occulti in provincia di Macerata ed in provincia di Fermo.

L’immediata perquisizione dei luoghi di produzione, eseguita dalle Fiamme Gialle di Venezia con l’ausilio dei colleghi marchigiani, ha permesso di sequestrare circa 40 mila articoli fra emblemi completi, accessori, macchinari di produzione, stampi, e clichè.

Tra gli articoli sequestrati, anche 10 mila etichette olografiche di sicurezza anticontraffazione di diverse squadre di calcio che vengono normalmente apposte sui prodotti per certificarne l’autenticità e l’originalità. I due imprenditori italiani sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per produzione e commercializzazione di beni contraffatti e ricettazione.

La Guardia di Finanza provvederà anche a ricostruire il volume d’affari ed a contestare ai responsabili le imposte evase nel ciclo di produzione e commercializzazione degli emblemi contraffatti venduti al dettaglio a circa settanta euro al pezzo in numerosissimi esercizi commerciali presenti in tutta Italia.