Da tempo ipernormalizzato il nostro Gigi Di Maio, se mai non normalizzato è stato, perché per governare occorre essere credibili. E credibili non per il giovane disoccupato che dovrà accettare un qualsiasi lavoro privato a qualsiasi condizione; credibili non per il pizzaiolo che lavora con i frequentatori del tribunale che sta per essere chiuso in nome dei “tagli” che lo stesso pizzaiolo sostiene corretti, non capendone le conseguenze sulla sua vita.

Credibili con i potenti del mondo, le banche, la dittatura finanziaria, la “governance”, ovvero il sistema istituzionale sottratto al controllo democratico.

Lo scrive, ormai, nero su bianco, dopo che nei mesi scorsi aveva già eseguito il giro delle sette chiese. Quanto scritto di seguito è abbastanza inequivocabile: Di Maio e il M5S sta cercando la legittimazione del M5S nelle stanze del potere internazionale. Tanto basta o basterebbe non tanto per “non votare” il M5S, quanto per prestare massima attenzione alle possibili porte scorrevoli che, per l’ennesima volta, nel nome del nuovismo, rischiano di modificare sigle, nomi e facce per mantenere intatto il percorso intrapreso.

Siamo sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Da oggi tutti sanno che in Italia, il Movimento 5 Stelle è l’alternativa di Governo al vecchio establishment.

Adesso tutti vorranno capire cosa siamo, chi compone questa splendida comunità e i cambiamenti che vorremo realizzare. Tutti vorranno sapere come sia stato possibile riuscire in questa impresa.

Mi rivolgo alle ambasciate e ai capi di Stato dei Paesi di tutto il mondo, ai giornali stranieri, ai rappresentanti della finanza e dell’economia mondiale: non affidatevi ai giudizi dei nostri oppositori o ai soliti titoloni strumentali, venite a conoscerci di persona, saremo lieti di raccontarvi questa splendida realtà che da oggi governa Roma e Torino, la Capitale d’Italia e quella che fu Capitale d’Italia“.