
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le luci nella sede di Via Balilla si spengono a mezzanotte e mezza, ma le speranze del centrosinistra erano già svanite un’ora prima.
A Paolo Perazzoli bastano trenta minuti per capire l’andazzo di un ballottaggio maledetto che lo vede crollare da 11.065 preferenze ottenute il 5 giugno a 8.632. I primi risultati giungono dalle sezioni 5, 15, 17, 21, 25, 31 e 34. Tranne che in quest’ultima, Perazzoli è sempre dietro, con distanze che aumentano vertiginosamente col passare del tempo.
“Va male, ha vinto Piunti”, sussurra alla figlia Elisa. La rassegnazione arriva con lo spoglio di altre cinque sezioni: 4, 9, 12, 16 e 19. Pure qui l’ex consigliere regionale si impone in un unico caso (la 12), con un divario risicatissimo.
E’ la resa definitiva. Perazzoli si alza in piedi e prende la parola: “Ragazzi, è impossibile recuperare, nonostante Piunti non avesse apparentamenti è valso il discorso del tutti contro il Pd. Pasqualino sarà il prossimo sindaco, questa è la decisione del popolo, mi dispiace. Quando ho letto gli exit poll di Torino e Roma ho capito che aria tirava”.
Perazzoli chiede in giro il numero di cellulare di Piunti. Alle 23 e 48 parte la chiamata all’avversario: “Congratulazioni e in bocca al lupo per tutto”. Dall’altra parte giungono i ringraziamenti. “E’ stato un signore – riferirà successivamente il trionfatore – non mi aspettavo mi telefonasse così presto, mancavano ancora diversi seggi da analizzare”.
Alle 24 la sede perazzoliana è semi-vuota. All’esterno scoppia la rabbia dei simpatizzanti, che raccoglie fragorosi applausi. “Tutti contro il Pd, è vero. Compreso lo stesso Pd”, sbotta una tesserata. Qualcuno non trattiene le lacrime. La dottoressa Diana Palestini non usa mezze parole e si rivolge ad Antimo Di Francesco: “Non ha perso solo Paolo, ha perso il partito, quindi anche te che ne sei un dirigente”. A tal proposito non passa inosservata l’assenza della segretaria comunale Sabrina Gregori.
Sul gruppo privato di WhatsApp – riservato ai candidati consiglieri – si susseguono messaggi di incredulità e frustrazione: “Sono senza parole”, “ma che succede?”, “colpiti da fuoco amico”, “ci sono troppe teste di c…”.
“Io mi fermo qui – comunica Perazzoli prima di allontanarsi – ci saranno altri protagonisti. Purtroppo è avvenuto quello che nessuno si aspettava e aveva captato, spero che l’entusiasmo e la passione visti in questi giorni siano canalizzati e non sfocino nella rabbia. Ci vorrà tempo, la batosta è forte, perché inaspettata. Abbiamo perso un’occasione, bisognerà ricostruire”.
La debacle di Perazzoli si può riassumere coi risultati conseguiti alla sezione 25, presso la scuola Curzi. Qui le preferenze a suo favore al primo turno erano state 479, letteralmente dimezzate due settimane dopo (249).
“Si è verificato un calo netto dei nostri elettori. Una parte consistente non è tornata a votare. Le sconfitte hanno sempre mille padri, per quel che ci riguarda avremmo dovuto vincere al primo turno e chiudere la pratica quindici giorni fa”.
Chi piange e chi se la ride. Paolo Canducci non esita a togliersi i sassolini dalle scarpe: “Ha perso il peggior candidato. Non capirlo significa non essere in sintonia con la città. Adesso con pazienza e fatica ricostruiamo un progetto”. Alle esternazioni dell’esponente dei Verdi vanno affiancati i sorrisi di Margherita Sorge, non proprio aderenti all’umore di un dirigente di partito appena sconfitto alle urne.
Capitolo Gaspari. Il sindaco era stato invitato da Perazzoli all’assemblea degli iscritti del Pd. “Nessun cambiamento sul giudizio della sua amministrazione – precisò – semmai un riavvicinamento diplomatico”. Tuttavia, il messaggio che passò sui giornali fu quello di una richiesta di soccorso con conseguente riappacificazione d’interesse. Scenario smentito severamente dai perazzoliani, che hanno intravisto un’azione di indebolimento messa in atto dallo stesso Pd.
In assise i democrat saranno rappresentati da Antimo Di Francesco, Tonino Capriotti, Maria Rita Morganti e Pasqualino Marzonetti. L’esponente più a sinistra proviene dalla Margherita (Di Francesco). Nessun superstite tra gli ex Ds. La fine di un’epoca.
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La fine di un’epoca. Con una Riforma della Costituzione con il combinato disposto dell’Italicum e con un Referendum che dovremo fare a ottobre. Chi ha detto che non c’è relazione tra questa sconfitta del Pd con Renzi e le sue riforme, quella delle pensioni è squallida. Ma il Pd crede davvero che i cittadini siano sudditi?
Aria. Aria alla politica. Ora il Pd sta all’opposizione!
Non avete ancora capito che la vostra strategia, basata su politici di “professione” (e neppure bravi) non paga piu? Comunque canducci e co farebbero bene a risparmiarsi una facile ironia, dopo il fallimento della loro amministrazione. Zitti e mosca
Sono sceso in campo perchè me l’hanno chiesto i cittadini! Ma quali, i soliti che ti girano intorno come mosche intorno allo zucchero? Vincerò al primo turno, con Piunti non c’è partita! Hai sbagliato i conti anche questa volta come quella volta che eri certo di essere eletto al parlamento! Non guardare solo gli allisciapelo che ti ronzano intorno, confrontati con i cittadini reali, con la reltà,con quelli che hanno i problemi della vita quotidiana non con gl affaristi e con quelli che vivono di favolette!
Alle Idi di marzo del 44 avanti Cristo fu assassinato Giulio Cesare. Fra i congiurati anche Decimo Bruto, amico fedelissimo nonchè erede politico ed ideale designato.
Il 19 Giugno 2016 è caduto politicamente Paolo Perazzoli. Storia fortunatamente non cruenta ma simile nel tradimento.
I traditori dell’epoca antica furono:
Marco Bruto, Decimo Bruto, Cassio Longino Questore, Trebonio Tribuno della plebe ecc. ecc.
Quelli di oggi? Senza che io faccia nomi forse già li sapete.
Nessun traditore. Gli unici traditi qui sono gli elettori del PD che non si sentivano rappresentati da Perazzoli…
Possiamo dire che questo risultato era prevedibilissimo, dato che le Primarie erano state una buffonata?
Alle Primarie avevano votato numerosissime persone legate al centro destra. Il risultato delle primarie non non rispecchiava dunque la volontà degli elettori del centro sinistra. E questo ne è il risultato finale.
La resa dei conti.
Perazzoli ti è piaciuto vincere facile alle Primarie?
EB
Magari molti di loro non sono andati a votare.
Io spiego la cosa con le 7 (e dico 7!!) liste in appoggio. E’ normale prendere tanti voti così perché ogni candidato si sarà dato da fare per prendere più voti possibile. Al secondo turno succede però che la gran massa di questi candidati non ha alcuna possibilità di entrare e siccome sosteneva Perazzoli per lo stesso motivo per cui Perazzoli li aveva accettati, cioè solo insediarsi su una poltrona, ora che non ci sono più possibilità non va a votare per niente. Ecco spiegato anche il calo di affluenza… E Perazzoli e Piunti lo avevano immaginato da subito che… Leggi il resto »
Scusa e i voti disgiunti a certi consiglieri del PD non sanno di tradimento e poca serietà?
Speriamo bene. Piunti potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto ma, secondo me, lo sarebbe stato probabilmente anche Perazzoli perché hanno in comune l’età per pensare più alla gloria che ad altro. Hanno anche accumulato esperienze amministrative importanti. Del resto entrambi erano d’accordo sul principio che è meglio non governare piuttosto che governare male magari non per colpa propria. Oltre ad un buona opposizione è importante anche un’informazione vigile e altruista. Che deve mettere avanti a tutto gli interessi dei cittadini. Sia di quelli che appoggiavano Perazzoli sia dei fedelissimi di Piunti e di tutti gli altri. Il potere è… Leggi il resto »
Daccordo con Lei direttore. Solo un’aggiunta: non amo parlare di opposizione ma semplicemente di minoranza. Infatti esiste una differenza sostanziale a parere dello scrivente. La prima vota sempre contro e tende a far cadere la maggioranza. La seconda esamina e valuta ciò che è giusto oppure opportuno o saggio e conforme. Quindi può votare anche insieme alla maggioranza divenendo parte attiva della stessa e delle medesime scelte ritenute valide per il cittadino.
Così dovrebbe essere
Precisazione perfetta. A chiusura del cerchio della democrazia rappresentativa occorre un’INFORMAZIONE obiettiva e libera da patronati, proprio come quella di Riviera Oggi, esempio perfetto di come un bravo Direttore di esperienza forma una squadra di giovani per guardare al futuro costruttivo.
Proprio questo il mio intento quando ho fondato Sambenedetto Oggi nel 1992. Grazie. Il suo commento è di grande aiuto per tutto lo staff formato da giovani veramente ammirabili. Io, il vecchio, sono semplicemente il collettore fac totum con questo principio: chi viene e resta a Riviera Oggi deve essere migliore del sottoscritto.
Perazzoli ha portato 7 mila persone alla primarie, ma quando la città è stata chiamata a scegliere tra lui e qualcuno non del Pd, hanno scelto di dare uno stop a 10 anni di nulla.
Nonostante tutto il suo da fare, il disastro di Gaspari era uno tsnunami difficile da arginare per chiunque
Conferma quello che sostengo da sempre Portare 7000 anime a votare, pur non sapendo chi sono e cosa rappresenterebbero per la tua coalizione, non vuol dire che poi sarebbero tutti voti tuoi. Vincerle con 3500 voti non significa già governare, perché è questo quello che è emerso dalle Primarie di San Benedetto con le dichiarazioni in campagna elettorale. Emblematica poi la maglietta di Curzi del dopo primarie, in America non si sarebbe mai vista o nel caso fossero comparse, la persona non sarebbe mai stata candidata. Ergo, le primarie per come sono fatte in Italia fanno acqua da tutte le… Leggi il resto »
Già dalla squadra che presenterà Piunti capiremo molte cose… pazientiamo ancora un po’…
In fisica è così. In politica non può e non deve essere così essendo fatta non di cose ma di persone che devono mettere all’ultimo posto gli interessi personali al di là di vendette o restituzione di ‘cazzotti’. Il loro esercizio deve riguardare ben altro. Come ha detto un altro lettore, l’atteggiamento tristissimo e piccolo che lei stesso sottolinea e conferma con un esempio di fisica, seppur fuorviante, non può essere considerato un pregio.
Se non riteniamo la fisica la giusta scienza per interpretare il tonfo esemplare del candidato Perazzoli possiamo invece spulciare i libri di leadership. In qualsiasi organizzazione, sia essa partito politico, associazione o azienda, in cui si voglia portare un cambiamento radicale, il leader di riferimento deve capire e saper gestire le esigenze di ognuno degli stakeholders. Quello che lui ha cercato sin dall´inizio e´ stata la rottura totale con coloro che erano ancora parte rilevante del gioco. E cosa si aspettava? Che tutti i componenti dell´amministrazione precedente si riferissero al loro operato come uno dei più disastrosi della storia di… Leggi il resto »
Non serve essere grandi statisti per avere a cuore la città in cui si vive. Lei è per la politica accomodante del “do ut des”, io no. Anche perché ci sono molte altre cose da fare nella vita. Per quel che riguarda Perazzoli lei lo avrebbe giudicato un politico del compromesso se avesse ‘leccato’ i gaspariani pur di vincere. A me invece la sua rigidità nei loro confronti è sembrata poca. Se fosse stato ancora più duro, il 45%(tutto suo) sarebbe stato superiore. Le vie di mezzo non pagano mai. La dimostrazione è arrivata da Piunti che, senza paura, ha… Leggi il resto »
Mi lascia perplesso il fatto che lei ignora che sia Gaspari che Perazzoli provengono dallo stesso partito. L´essere accomodante all´interno dello stesso partito significa accettare chi lo compone, le decisioni della maggioranza e le sue dinamiche. Nel caso in cui non ci si riconosce piu´, in maniera dignitosa, si esce. Il “do ut des” che dice lei appartiene a negoziazioni tra partiti mentre “la gestione delle diverse esigenze” appartiene ad un gruppo di persone che decide di lavorare insieme per lo stesso obiettivo. E´ qui la differenza sostanziale.
Perazzoli ha cercato di far nascere una nuova classe dirigente del PD in rottura con quella di Gaspari, non ci è riuscito perchè la vecchia classe dirigente è ancora molto forte in città in quanto in 10 anni la capacità di spesa è stata un fattore critico di successo. per cambiare la città in meglio bisognava rompere con il vecchio PD ma la città non vuole cambiare…
Quindi il fallimento di Perazzoli e´ da ricondurre ad una sua analisi iniziale completamente errata. In altre parole ha iniziato una battaglia che sapeva di perdere (?) a scapito di tutte le persone che ha coinvolto – mi sa tanto che e´ lui il Sansone della situazione…
Ha iniziato una battaglia che sperava di vincere, ma il suo progetto di rinnovamento evidentemente non è stato condiviso con il partito ed osteggiato con voti disgiunti, il PD al rinnovamento ha preferito la gestione del potere alla maniera Gaspariana con le emanazioni di Agostini. Contenti loro….
Dal berlusconismo radicatosi culturalmente in modo trasversale impiegheremo trent’anni di baratro già raschiato per rivedere un po’ di luce….
Senza Parole!!!
Il gioco al massacro non giova mai a nessuno se non a chi lo ha concepito per puro edonismo. Il “muoia Sansone con tutti i filistei” non fa onore a Sansone, se Sansone poteva vincere insieme ai filistei ma lo rende solo un rancoroso che non sa guardare oltre il proprio naso anche a danno del proprio entourage.
E chi e´ Sansone in questo caso? Gaspari o Perazzoli? Sembra ovvio ma non lo e´, almeno per me.
Chi non ha accettato la sconfitta dell primarie
Voglio fare un copia ed incolla del mio commento fatto quindici giorni fa dopo il primo turno…….”Io, dal lontano punto di osservazione, coinvolto ma non più di tanto ma soprattutto fuori da San Benedetto e quindi estraniato da tutta la propaganda che è stata fatta per questo o quel schieramento, azzardo un analisi che forse potrebbe sembrare bizzarra, ma a mio avviso molto più aderente alla realtà. Se ancora è presto per dire chi ha vinto, si può certamente e banalmente individuare chi ha perso. Poco più della metà dei cittadini è andata a votare, e la quasi totalità di… Leggi il resto »
MIRCO.. la fisica?? lasciala perde.. scendi dalla scala che poi cadi e ti fai male che GIA NE HANNO FATTO, TROPPO i NEMICI di Perazzoli che hanno maggiormente e volutamente isolato San Benedetto dal resto della Regione
Mariano, dalla scala doveva scendere Perazzoli sin dall´inizio. Ha deciso di predicare dall´alto della sua esperienza, dei suoi successi, del suo “San Benedetto l´ho fondata io”… e ora ha fatto ´na botta ´nta´ nu rosp.
I veri vincitori sono stati i cittadini che finalmente si sono liberati da un centrosinistra ormai in delirio di onnipotenza…
Sulla serietà/coerenza/trasperenza di De Vecchis, non c’è e non ci sarà motivo di metterla in discussione.