SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Da non crederci. Il presidente del quartiere Porto d’Ascoli Centro Elio Core subisce la seconda sfiducia in meno di un anno. Nella giornata di mercoledì si sono infatti dimessi in blocco ben cinque componenti del comitato, dopo che nei mesi scorsi aveva abbandonato l’incarico Romolo Talamonti, intenzionato a candidarsi in Consiglio Comunale nella lista di Giorgio De Vecchis.

Gli esponenti ribelli sono Walter Amante, Pasqualino Ruggieri, Massimo Strozzieri, Antonio Core e Gabriele Amabili. Tutti loro accusano Core di adottare metodi poco democratici e condivisi nell’ambito delle decisioni relative al quartiere.

Il presidente, preso atto dell’insurrezione, ha scritto in Comune informando il sindaco dell’accaduto. Nella ricostruzione dei fatti da parte di Core si cita proprio l’addio di Talamonti che, in virtù dell’articolo 10 del regolamento dei quartieri, avrebbe voluto sostituire col primo dei non eletti: Gianmarco De Angelis. Il direttivo si sarebbe però rifiutato di ratificare l’ingresso, “intralciando e bloccando l’operato del comitato”.

Core era stato originariamente confermato alla guida del quartiere nel dicembre 2014. Sei mesi dopo, tuttavia, era stato sfiduciato, con nuove elezioni svolte nel gennaio 2016. Ora un nuovo terremoto, che rimette al centro del dibattito la riforma dei regolamenti dei Comitati cittadini basata sull’elezione diretta dei presidenti.