SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un incontro per far comprendere meglio, a tutti i cittadini, le implicazioni della revisione della Costituzione e le ricadute nella vita concreta nei territori. Si svolgerà venerdì 10 giugno, con inizio alle ore 21,15, nella Facoltà di Economia, in via Mare (sede del Quartiere Mare) un appuntamento aperto alla partecipazione di tutti i cittadini in previsione del referendum sulle modifiche alla Costituzione del prossimo autunno.

Relatori di eccezione saranno il docente universitario di diritto costituzionale all’Università di Teramo Enzo Di Salvatore e Adriano Mei, referente dei ComitatinRete delle Marche.

Modererà l’incontro il giornalista Pier Paolo Flammini, il quale ha avuto modo di anticipare che “si tratta di una prima iniziativa di approfondimento e comprensione organizzata a San Benedetto su questi temi, e l’obiettivo è di dare ai cittadini la possibilità di informarsi e di esprimere, così, una opinione consapevole. Chiediamo la partecipazione di tutti, in particolar modo delle forze politiche e civiche che si sono presentate alle elezioni, perché fin da subito possano dare un segnale di interesse concreto al di là del voto del 5 giugno. E chiederemo, poi, dei confronti anche pubblici”.

Gianmarco Falgiani ha aggiunto di “essere presente come semplice cittadino, come hanno già fatto altri cittadini, e la molla che mi spinge a muovermi è la lettura del testo della revisione della Costituzione, come ad esempio il nuovo articolo 70 che invece di essere di 2 righe è di 58, pieno di commi, ed è l’articolo che dovrebbe indicare la semplificazione legislativa. Mi inquieta soprattutto l’unione della revisione costituzionale con la legge elettorale Italicum, ad esempio nell’articolo 78 si spiega che in caso di stato di guerra sarà la sola Camera a deciderlo a maggioranza assoluta, però sappiamo che la maggioranza in questo caso sarà assegnata anche ad una minoranza, che potrà decidere quindi la guerra per tutti gli altri”.

Massimo Bartolozzi, attivista nell’associazione Ambiente e Salute Nel Piceno, spiega che “non abbiamo voluto mettere nessuna indicazione di associazioni o comitati proprio per dare all’incontro una veste di inclusione, ci piacerebbe che anche persone orientate oggi verso il Sì venissero ad ascoltare. Viviamo in un passaggio storico importante e la situazione rischia di diventare catastrofica perché ai cittadini verrà tolta la possibilità di influire sulle decisioni politiche se tutto sarà deciso a livello centrale da poche persone. Ma non vogliamo deprimere i cittadini, vogliamo dar loro strumenti di conoscenza e quindi di reazione. Nella vicenda dello stoccaggio gas, che non si è conclusa, la mobilitazione della popolazione ha indotto la Regione Marche ad una presa di posizione molto importante: se questo non fosse ammesso, noi saremmo alla mercé del potere delle multinazionali”.

Al termine delle due relazioni l’incontro sarà aperto al libero dibattito dei presenti. Saranno anche presenti dei banchetti per raccogliere le firme sia sul referendum costituzionale che per l’abrogazione della legge elettorale Italicum.

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