
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riportiamo e pubblichiamo un comunicato, giunto in redazione, da parte di 63074 Sbt.
Ancora una volta le cronache locali ci descrivono un weekend segnato dalle multe e caratterizzato da episodi di cosiddetta movida molesta, andando a comporre una rappresentazione della città sicuramente non positiva e che causa un danno d’immagine per una città a vocazione turistica.
Nessuno sembra soffermarsi sull’unico dato oggettivo del fine settimana: un gruppo di malviventi ha rinunciato portare a compimento un furto a una gioielleria a causa della presenza di persone in strada e nei locali circostanti.
Questa è la dimostrazione che, come più volte dalla nostra lista sostenuto, la presenza di giovani in strada rappresenta un deterrente e un antifurto naturale (e a costo zero) contro episodi di criminalità, sicuramente più efficace di coprifuoco e ronde proposti dagli sceriffi nostrani.
Pertanto sarebbe il caso di smettere di criminalizzare in modo indiscriminato il lavoro dei locali e il divertimento dei giovani e al contrario regolamentarlo, nel rispetto delle libertà individuali sia dei residenti che degli avventori, perché la movida non è un crimine, ma una risorsa per San Benedetto.
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Giusto, giusto, giusto
Colpevolizzare i locali in modo indicriminato no, mettiamo la licenza a punti e chi sgarra viene sanzionato, come da proposta del 2013…
http://www.rivieraoggi.it/2014/11/20/190628/movida-sei-proposte-in-cerca-di-risposte-arriveranno/
a me pare che fili tutto correttamente. La movida è un falso problema, al quale ci si appella per nascondere problematiche di ordine maggiore. I comportamenti incivili sono compiuti da delinquenti, che tali sarebbero anche in assenza di locali e movimento. Chiudere e vietare non può mai essere una soluzione, il divertimento sano va tutelato
Condivido, fare di ogni erba un fascio significa criminalizzare tutti indistintamente.
Infatti da Nord a Sud sono decine i sindaci che contrastano il degrado andando a riappropriarsi delle piazze a rischio delinquenza, favorendo la possibilità che li si aprano locali, che ci siano luci accese e gente. Se possa valere anche per Porto d’Ascoli non lo so: frequento poco l’estero