SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessuno spazio politico fuori dal centrosinistra. Per questo motivo, Daniele Primavera e compagni, hanno sposato la linea di Paolo Perazzoli.

“Abbiamo deciso di concedere un’apertura di credito ad un percorso – spiega l’ex consigliere comunale – abbiamo discusso molto e siamo arrivati ad una decisione condivisa. Avrei accettato qualsiasi scelta, tranne quella di non partecipare e non avere possibilità di voto alle elezioni di giugno”.

“Sinistra per San Benedetto” appoggerà il vincitore delle primarie dopo un iniziale allontanamento. “Sì, avrei sognato una coalizione con maggiori tinte di sinistra, la presenza dell’Udc comporterà l’avvio di una dialettica, a partire dalle politiche sociali. Nel 2006 non uscimmo dalla maggioranza perché era troppo ampia; Gaspari aveva totalmente disatteso le promesse inserite nel programma”.

Primavera ne ha pure per Giorgio De Vecchis: “Noi abbiamo fatto un ragionamento trasparente, attirandoci le critiche. Al contrario, il leader di Orgoglio Sambenedettese si spaccia per civico dopo che l’intero centrodestra l’ha cacciato. Le foto con Giorgia Meloni ce le ricordiamo”.

Nel 2011 Rifondazione Comunista restò fuori dal Consiglio, nonostante una performance dignitosa di poco inferiore al 4%. “In coalizione sarà più facile entrare, la possibilità esiste, la lista è buona, rappresenta un qualcosa che San Benedetto chiede. Nella città non c’era la richiesta di un’ulteriore lista di sinistra. Nella proposta di A Sinistra in Comune non c’è niente di politico. Laversa sta lì solo perché aveva ricevuto il divieto di ricandidarsi altrove. Cinque anni fa con il Comitato Prg a Crescita Zero portammo avanti il lavoro per un anno, fu persa un’occasione clamorosa; oggi non c’è niente di tutto questo. In un lustro la sinistra non si è mai scambiata una parola e non si è creato alcun dialogo con i Cinque Stelle”.

Le maggiori frizioni con Perazzoli potrebbero sorgere in campo urbanistico. In tal senso, la “Sinistra” puntualizza: “Nel programma non c’è scritto che cementificherà la città. E comunque crediamo sia meglio partecipare al dibattito piuttosto che restarne fuori.”.

“Sinistra per San Benedetto” e il candidato sindaco hanno siglato un patto vincolante che poggia su tre concetti basilari: democrazia, solidarietà e difesa del bene comune. “Va costruito il concetto di partecipazione su temi e progetti specifici – affermano in coro – inoltre bisogna dare impulso alla realizzazione di alloggi popolari. Non saremo in coalizione per fedeltà, dono che tra l’altro manca nello stesso Pd”.