MARTINSICURO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma del Comitato Difesa Ambiente di Martinsicuro in merito alle ultime vicende della fonderia Veco.

” A quasi tre anni dall’avvio del Procedimento di Rinnovo dell’AIA e dalla formulazione delle prescrizioni imposte dagli Enti Pubblici competenti, la VECO non si è ancora messa in regola.
Dopo la ulteriore recente sospensione dell’attività in virtù di una diffida da parte della Regione Abruzzo, le Rappresentanze Sindacali hanno manifestano le loro preoccupazioni per i posti di lavoro degli operai, molto meno per la loro salute e per niente per quella dei Cittadini di Martinsicuro e per l’Ambiente, vera risorsa economica della Città che ha pianificato il proprio sviluppo soprattutto sul Turismo.

Se la VECO ha dovuto avviare, seppure svogliatamente e con una lentezza esasperante e senza portarli a termine, importanti lavori di adeguamento dei propri impianti per non continuare a contravvenire alle Leggi dello Stato è perché gli Enti Pubblici preposti hanno finalmente svolto i dovuti accertamenti e verificato che l’attività della VECO produceva inquinamento da anni: e queste azioni degli Enti non rappresentano “ BUROCRAZIA”, termine usato in senso dispregiativo nei comunicati dei Rappresentanti Sindacali.

I Cittadini di Martinsicuro stanno purtroppo constatando in questi giorni un ulteriore rallentamento degli interventi di adeguamento a seguito alla recentissima decisione del TAR Abruzzo, seppure provvisoria, che ha sospeso la Diffida Regionale, riconoscendo prevalente al momento, in attesa della decisione collegiale del giorno 11 Maggio, l’aspetto economico ed occupazionale della Ditta VECO rispetto a quello Ambientale.
E’ ovvio che i Cittadini di Martinsicuro rappresentati dal Comitato Difesa Ambiente non possono condividere tale decisione ed anzi ricordano come in una intervista di qualche tempo fa, il Magistrato di Cassazione Dott. Luca Ramacci abbia ricordato che “ inquinare è un reato e che il ricatto occupazionale non è una giustificazione “.

La ripresa dell’attività da parte della VECO ha riprodotto immediatamente al contorno, dal giorno stesso del riavvio, le medesime condizioni ambientali di inquinamento da polveri ed è molto importante che il TAR lo sappia.

Nel merito della decisione del Tribunale Amministrativo Regionale, il Comitato Difesa Ambiente si chiede anche come mai la Dirigente Regionale Flacco non abbia adeguatamente informato il TAR medesimo sulla esistenza di analisi di laboratorio, compiute da Istituti Universitari per conto della Procura della Repubblica di Teramo, sulle polveri prodotte dalla VECO che hanno messo in evidenza la presenza di sostanze dannose per la Salute, come specificato dalla ASL di Teramo e ribadito con apposite note, anche recenti, in possesso della Dirigente Regionale citata.

Ed ancora come mai la stessa Dirigente non abbia informato il TAR sui rischi di inquinamento da contaminazione, causato dalle polveri prodotte dalla VECO e depositatesi al contorno, per le matrici ambientali Acqua sotterranea e Suolo, segnalati con apposita Nota del 3 Febbraio 2016 dal Settore Tutela e Valorizzazione Ambientale della Provincia di Teramo competente sul trattamento di Rifiuti, anch’essa in possesso della citata Dirigente.

E di più, come mai non abbia fatto presente al TAR che il Sindaco di Martinsicuro, nella sua qualità di Autorità Sanitaria del territorio, in conseguenza del rischio ambientale di contaminazione, ha emesso apposita propria Ordinanza n. 17 del 11.04.2016 con la quale ha intimato alla VECO la bonifica di immobili, situati in vicinanza della Fonderia, ricoperti dalle polveri prodotte dalla medesima.

Al Comitato Difesa Ambiente, che ha a cuore la tutela del Territorio e la Salute dei Cittadini di Martinsicuro, le condizioni di inquinamento citate, che con la ripresa dell’attività della VECO si sono riprodotte tutte, appaiono più che sufficienti a far sorgere qualche serio timore per la Salute Pubblica e per l’Ambiente contrariamente a quanto incautamente espresso dalla Dirigente Regionale citata.

E’ indispensabile pertanto che il TAR nella sua composizione collegiale valuti la reale condizione ambientale rappresentata.

Il Comitato Difesa Ambiente in ogni caso ha sempre provveduto ad informare di ogni azione la Magistratura di Teramo che ha già formulato diversi capi di imputazione nei confronti della Ditta chiamata prossimamente a risponderne in Tribunale.”