SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessun tweet: stavolta tutti i punti all’ordine del giorno non sono stati approvati. Lo slogan di Gaspari, trasformato in questi anni in esercizio muscolare a danno dell’opposizione, rimane nel cassetto.

Era già accaduto il 29 febbraio scorso, quando l’amministrazione fu costretta a rinviare la seduta sull’approvazione del Bilancio di Previsione per mancanza del numero legale. Gaspari giustificò lo scivolone aggrappandosi all’ostacolo delle surroghe: “Eravamo compatti e presenti – scrisse – ma di fatto, non essendo ancora efficace la sostituzione del consigliere Paolo Forlì e non essendo stata convalidata la presenza di Giovanni D’Angelo, è mancato il numero legale”.

Giovedì sera però c’erano tutti. A scomparire è stata invece la fiducia verso il primo cittadino, tradito su Lidl e Poru. Senza dimenticare che un terzo scivolone è stato evitato solo grazie al ritiro del punto riguardante il terreno da affidare alla Chiesa Evangelica.

Il Pd è spaccato ed è sempre più complesso far convivere le varie anime presenti al suo interno. “Proporrò la diretta streaming delle riunioni di maggioranza”, afferma con tono provocatorio la segretaria Sabrina Gregori.

Effettivamente, lunedì sera l’intera coalizione si era accordata sulla bontà dell’operazione della Lidl: “Le cubature complessive sono addirittura minori delle indicazioni dettate dal vigente Prg”, si era detto. Ma all’appello sono mancati due voti: quelli di Andrea Marinucci e, soprattutto, di Alessandro Zocchi.

Sui Poru, sempre la Gregori sostiene che la proposta in extremis di Gaspari, volta all’azzeramento di tutti i discorsi sul commerciale, aveva trovato parecchi seguaci.

In verità, Pierfrancesco Morganti aveva confermato tutti i suoi dubbi sul progetto: “Finché non ci sarà chiarezza non cambierò idea – affermò a Riviera Oggi cinque giorni prima del consesso – ho delle perplessità sui servizi che verrebbero destinati alla città. Inoltre, Gaspari non ha concluso la fase di confronto con i residenti”.

Nelle ore successive alla debacle, si era sparsa la voce di possibili dimissioni anticipate da parte del sindaco. Indiscrezioni rapidamente affossate, con Gaspari che dovrebbe regolarmente portare all’approvazione il consuntivo di bilancio (in convocazione straordinaria) entro la metà di maggio.

Di “epilogo inglorioso” parlano a microfoni spenti diversi esponenti della maggioranza, ma anche Luca Vignoli: “Mi sarei aspettato un Consiglio passerella. Come ultima uscita si sarebbero potuti limitare alla presentazione del progetto di videosorveglianza e all’affidamento della gestione dello stadio. Hanno voluto caricarlo di eccessivi significati politici”.

Polemica Forza Italia. “Fino all’ultimo minuto questa amministrazione ha dimostrato la sua arroganza, che va di pari passo con la mancanza di rispetto verso i cittadini”, tuona . Sono andati avanti sui Poru, nonostante l’argomento riscontrasse ovunque contrarietà. Questo modo di operare va cambiato, su tutte le decisioni importanti si dovranno coinvolgere i cittadini”.

Per i berlusconiani l’eventuale staffetta tra Gaspari a Perazzoli causerà solamente la sostituzione di un gruppo di potere con un altro gruppo di potere. “Il candidato del Pd dovrà per forza di cosa mettere in lista rappresentanti di correnti a lui avverse”, osserva Gabrielli. “Non so cosa potrebbe accadere, si sarebbe ostaggi di franchi tiratori. Questa situazione sarebbe destinata a replicarsi”.