SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tre punti affondati, ma altri quindici approvati senza difficoltà. Nel Consiglio Comunale del 20 aprile, che ha decretato il naufragio dei Poru e del progetto della Lidl, l’assise ha fornito gli indirizzi per l’affidamento in gestione a terzi dello stadio “Riviera delle Palme” e del campo “Rodi”. In tal senso, dovrà essere predisposto un bando ad evidenza pubblica.

Il Consiglio ha inoltre deciso di prorogare il termine di ultimazione dei lavori del permesso di costruire concesso nell’ambito del progetto di riqualificazione urbana di via Esino, ha dato il via libera affinché l’impresa agricola “Camaioni Carla” in località Fosso dei Galli possa affiancare all’attività agricola una country house e ha approvato lo schema di convenzione per eliminare i vincoli relativi al prezzo massimo di cessione gravanti sugli alloggi realizzati in aree P.E.E.P. in diritto di superficie convenzionate.

Via libera anche alla collocazione per cinque anni del mercato settimanale del sabato di Porto d’Ascoli nell’area di Via Toti. E’ stato anche modificato e integrato il regolamento comunale per il commercio su aree pubbliche: durante la Festa del Patrono gli ambulanti che vendono prodotti alimentari non potranno più avere posteggi nell’area del Paese Alto.

Approvato all’unanimità il regolamento per la disciplina della videosorveglianza, necessario per dare via all’installazione di telecamere. Gaspari ha spiegato la necessità di arrivare ad avere in città il monitoraggio di alcune aree. “Sono state trovare le risorse per l’acquisto di trentacinque telecamere, è stato ottenuto il consenso della Prefettura per le aree da noi individuate – ha spiegato – e con questa delibera si fissano regole certe per la videosorveglianza in punti strategici”.

Ed ancora, si è deciso di accettare tre terreni privati in zona Marina di Sotto da destinare a viabilità, parcheggi ed edilizia sociale, condizione per dare attuazione ad una parte del piano particolareggiato dell’area che riguarda la realizzazione di piazza San Pio X.

Via libera infine all’inserimento nell’elenco dei beni demaniali e di quelli del patrimonio indisponibile comunale delle aree pubbliche acquisite nel 2015 e 2016.