SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nell’ultima assise prima dello stop imposto dalla scadenza elettorale, l’amministrazione comunale porta a votazione ben diciotto punti.
Tra gli argomenti in scaletta ci sono i famigerati Poru, l’affidamento in gestione a terzi dello stadio Riviera delle Palme, la proposta di cambio di destinazione dell’area di Ragnola per consentire la realizzazione di una media struttura di vendita della Lidl e la possibilità di concedere gratuitamente alla Chiesa Cristiana Evangelica un terreno situato in Via Asti.
ORE 23.40 – Il Consiglio rinvia il punto sui Poru. Decisivi i 15 voti favorevoli contro i 9 contrari.
ore 23.35 – Gaspari all’attacco: “Sta andando in scena una delle peggiori sedute di questi 10 anni. Ciò non giustifica il fatto che se manca un dirigente, la struttura ha numero di dirigenti tali, presenti tuttora in Consiglio, che hanno dovere esprimere un parere. Se non lo fanno, vi posso garantire questa cosa non passerà inosservata. Fosse l’ultima cosa che faccio. Non sono minacce, e’ richiamo al dovere”.
ORE 23.20 – I Cinque Stelle impossibilitati a presentare l’emendamento sui Poru per mancanza di un parere tecnico. Il dirigente competente è assente per malattia.
ORE 23 – E’ l’ora dei Poru. L’assise vota per la momentanea sospensione dei lavori.
ORE 22.50 – Il Movimento Cinque Stelle presenta un emendamento all’atto di indirizzo sui Poru. Si chiede lo stralcio dei progetti di AreaMare ed Edilcomar.
ORE 22.45 – Il punto sulla Chiesa viene ufficialmente ritirato dal sindaco Gaspari, senza la necessità di essere votato dal consesso.
ORE 22.25 – Potrebbe essere ritirato il punto riguardante il terreno da concedere alla Chiesa Evangelica. I capigruppo di Pd, Verdi-Socialisti, Idv e Città Aperta hanno presentato un ordine del giorno dove si invita la prossima giunta ad occuparsi della vicenda.
ORE 22 – Sorpresa per i voti favorevoli di Liberati e Morganti, ma se lo stesso esito si ripetesse anche per l’approvazione della delibera sui Poru, non passerebbero neanche i piani di riqualificazione urbana.
ORE 21.55 – Non passa il punto relativo alla realizzazione del centro commerciale Lidl. Le votazioni sono finite per due volte in parità (11 sì, 11 no, 3 astenuti). Di conseguenza, la delibera è stata rinviata al prossimo Consiglio. Essendo l’ultima seduta con i pieni poteri deliberativi prima dello stop imposto dalla scadenza elettorale, l’argomento verrà riaffrontato direttamente dalla prossima amministrazione. Si sono rivelate decisive le astensioni di Marco Calvaresi, Alessandro Zocchi e Andrea Marinucci. Avevano invece votato sì Pierfrancesco Morganti e Vinicio Liberati. Applausi in sala.
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Penso che sia andata come doveva andare. Nei prossimi giorni avremo la dietrologia ben aggiornata e si potranno fare analisi maggiormente mirate. Io dico qui quello che penso e chiaramente non credo che la difesa dei piccoli esercizi commerciali come ho sentito in alcuni interventi sia reale. Se fosse vero non si spiega perché in maniera così passionale è approdata in Consiglio solo alla fine di questa legislatura. Ammettiamo che sia una posizione acquisita significherà che essendo 80 circa gli esercizi medio-grandi – come ha detto il Sindaco – e quindi ogni 600 abitanti, bisognerà quanto meno rivedere tutte le… Leggi il resto »
Io sono certamente di parte, ma mi piacerebbe sapere le motivazioni per cui non è passata (ovvero di quelli che hanno votato no e di quelli che si sono astenuti) , perchè un libero consiglio comunale dovrebbe entrare in merito e mettere veti su una disciplina che semmai è il libero mercato e la libera concorrenza a regolare?. Fatemi capire grazie.
Personalmente credo che sia andata esattamente come non doveva andare. La votazione rispecchia una confusa accozzaglia di tentativi di intromissione in campi in cui il pubblico non dovrebbe avventurarsi, insomma poche idee e ben confuse. La decisione o se preferite il confine, a mio modesto avviso, sta a monte ovvero sull’utilizzo di certi “spazi” e li dovrebbe rimanere. Se si reputa che uno spazio sia necessario per scopi pubblici, allora non ho nulla da eccepire, ammesso che si abbiano le idee chiare su cosa farci poi. Dal momento in cui invece si delega ai privati di farci una qualsivoglia lecita… Leggi il resto »