SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il quartiere Fosso dei Galli insorge per la decisione del Comune di voler cedere gratuitamente – per 99 anni – il terreno comunale di Via Asti per la realizzazione di un edificio polivalente da parte della Chiesa Cristiana Evangelica.

“Non siamo stati informati della decisione di inserire all’ordine del giorno del Consiglio Comunale il punto in questione”, accusa la presidente del quartiere Ilenia Giovannini. “E’ stato eluso in tal modo ciò che può essere il significato e l’esistenza del Comitato, che dovrebbe fungere da collegamento tra i cittadini e i membri del comune ossia degli organi di rappresentanza. Ciò assume maggiore rilevanza laddove ormai da diversi anni tutti coloro che hanno già fatto parte dei vari comitati che si sono susseguiti nel quartiere di Fosso dei Galli sotto le diverse legislature dei vari sindaci del Comune di San Benedetto del Tronto, hanno speso fatiche, ore, impegno, interesse nel perseverare nell’intento di ottenere un’area verde nel quartiere”.

La Giovannini spiega che la richiesta era stata esposta all’assessore dei Lavori Pubblici Leo Sestri, in quanto Fosso dei Galli “è l’unica zona di San Benedetto a non avere uno spazio verde pubblico, che possa fungere da centro di aggregazione per bambini, adolescenti ed anziani”.

L’area che il Comune vorrebbe affidare alla Chiesa Evangelica fu donata all’ente da un privato (famiglia Olivieri) con l’intento di essere destinata a spazio pubblico ricreativo per gli abitanti e residenti del posto.

“Non ci sembra opportuno tralasciare la tutela dell’interesse pubblico per la salvaguardia di un interesse meramente privati. Dobbiamo smettere di avere figli e figliastri e tutelare nella medesima maniera tutti coloro che per nascita, o per scelta hanno deciso di vivere la nostra realtà. Siamo pure noi cittadini sambenedettesi”.

La Giovannini ha incontrato il sindaco nella giornata di martedì. Presenti anche gli assessori Paolo Canducci e Luca Spadoni ed il pastore della Chiesa Evangelica Angelo Bleve.

Nella struttura si svolgerebbero oltre alle attività di culto, iniziative convegnistiche destinate allo sviluppo della cultura biblica e sociale, di assistenza, di beneficenza, di istruzione e di educazione anche musicale.

La presidente ha ribadito con forza che il terreno spetta al quartiere. Gaspari non ha promesso il ritiro della delibera, ma non è nemmeno esclusa la possibilità di un ripensamento all’ultimo istante.