
DA ESPRESSO ROSSOBLU N. 1273
Il traguardo delle Lega Pro appena toccato rappresenta per me una gioia grandissima. Finalmente, dopo anni di diffidenze e sofferenze più o meno grandi, negli ultimi 24 mesi si sono avvicinati alla Samb presidenti degni della storia rossoblu. Credo che il mio merito sia stato quello di averli riconosciuti subito. Tra i due, per evitare subito fraintesi, non includo Gianni Moneti semplicemente perché il presidente di Viterbo, pur riconoscendogli il merito di aver tolto le castagne dal fuoco in un momento per noi dolorosissimo, non poteva garantire il futuro che la tifoseria rossoblu merita e si aspetta. Poteva uscirne da signore ma non lo ha fatto. è stato praticamente costretto a lasciare ma cercando fino all’ultimo di dare la colpa ad altri. Al sottoscritto, per esempio, con il suo ultimo comunicato stampa da presidente rossoblu. Un affronto che non posso dimenticare, insomma un sassolino che avevo nella scarpa e che ora, con il ritorno tra i professionisti grazie a Franco Fedeli, posso serenamente togliermelo. La famiglia Fedeli è stata quella che mi aspettavo
Prima di parlare di loro vi dico chi era l’altro presidente (seppur meno facoltoso) che poteva essere utile alla causa rossoblu: Luigi Appierto, oggi presidente del Casale. I piemontesi sono primi e vicini alla serie D. E forse anche alla Lega Pro. Non posso spiegarvi perché. Per lui, più che i successi, conta l’amministrazione trasparente e gli investimenti che nel Monferrato tutti gli riconoscono. Dopo anni di presidenti inaffidabili (come la Samb) i gloriosi nerostellati (vinsero uno scudetto) ora si sentono in buone mani e con prospettive che stabiliranno i risultati sul terreno di gioco e non le scrivanie truccate. Chi più di noi può capire la differenza!
Ha anche inviato un messaggio su Facebook per complimentarsi con la società e una tifoseria da grandi palcoscenici “La Samb mi è rimasta nel cuore”, ha scritto.
COMPLIMENTI A SOCIETÀ E STAFF
Il grande merito di una promozione così strameritata è indubbiamente dei suoi inimitabili tifosi e di tecnici e squadra ma principalmente della famiglia romana che non ha bluffato mai come nel costume di molti suoi predecessori, considero Franco Fedeli la bella copia di Luciano Gaucci nel senso che ha tutti i suoi pregi ma non i suoi difetti. Gaucci come Fedeli pagava regolarmente i calciatori (è l’aspetto più importante per un presidente di calcio) ma il suo modo di fare sapeva molto di azzardo. Franco Fedeli invece ha al primo posto l’equilibrio economico. Una conquista dell’ex serie C1 che mi fa venire in mente un proverbio sempre veritiero: “Non tutto il male viene per nuocere”.
Perché, nonostante un campionato regalato a tavolino nell’estate 2012-2013, la Samb non ha perso tempo ma grazie a Moneti prima e a Franco Fedeli oggi, è tornata nel campionato più frequentato della sua storia, nei tempi (due anni) che tutti avremmo sperato una volta saliti nell’ex C2 nel 2012-13. Se fosse accaduto. Ci arriviamo oggi con una società che fa ben sperare anche per un futuro molto prossimo e cioè il salto nella categoria cadetta che è parte integrante del dna dei nostri colori con 21 presenze in 34 anni. Tra il 1956 e il 1990. Con due retrocessioni: la prima volta impiegammo undici anni per risalire (1973-74), la seconda appena uno (1980-81), il tragico campionato dell’incendio del Ballarin, uno stadio oggi nelle cronache per fatti che nulla sanno di calcio. I tifosi hanno organizzato stamattina un corteo che proprio dal vecchio stadio è arrivato al nuovo.
Mi auguro adesso che tutte le componenti che ruotano intorno alla nostra amata squadra di calcio si uniscano ancor più e mettano da parte ogni disputa e ogni personalismo per far sentire Franco, Andrea Fedeli e tutta la loro famiglia sempre più protagonisti di un progetto che può dare ancora moltissimo. Anche lo staff ha fatto la propria parte, da Nazzareno Marchionni a Giancarlo Palma, dal sempre disponibile avvocato Andrea Gianni al medico sociale Antonio Bozzi, da Daniele Diomede a Simone Perotti (praticante diesse), da Piero Zazzetta a Ilenia Di Felice, dal fotografo (ex Riviera Oggi) Peppino Troiani alla figlia Laura. All’ex presidente onorario Fabio De Lillo sempre presente quest’anno e a tutti gli altri collaboratori dei quali non conosciamo (o non ricordo) il nome, il nostro ringraziamento affinché il loro lavoro e la loro crescita professionale sia in linea con l’ingresso adesso certo in campo professionistico. Complimenti a Noi Samb che, seppur con veste e scopi diversi, ha continuato con modestia ed entusiasmo a stare vicina alla società rossoblu.
ADESSO ‘TUTTO PUÒ SUCCEDERE’
Un altro particolare importante viene dal territorio, è bastata una scintilla per riavvicinare vecchi e adulti (con i loro figli) alla squadra che era stata il loro sogno per tantissimi anni. Da tutte le Marche. Un patrimonio importante che torna e un input non da poco per la società rossoblu, alla quale ricordo di non far passare inosservato il 60° anniversario della prima storica promozione in serie B, la più bella di tutte. Lo ha giustamente ricordato la curva, era il 10 giugno 1956. Io c’ero. Lo ha ricordato spesso un candidato sindaco nell’ultimo mese.
Esaminando con attenzione il mondo del calcio attuale non vedo limiti per una tifoseria incredibile, per una città intera che mastica calcio, per uno stadio che merita platee da massima serie. Ultimo particolare per il quale il Comune sambenedettese deve fare la sua parte. Finora non l’ha fatta. Con 5 anni di Fedeli tutto può succedere. Motivo per cui ho pensato al titolo: Adesso viene il bello.
LA GARA
Come nella promozione in serie B del 1981, quella del tragico incidente, per renderci la vita più facile ci aveva pensato già il Cambobasso battendo il Fano. Ai più giovani ricordo che quella triste promozione la conquistammo evitando lo spareggio perché i molisani pareggiarono contro una squadra senza più ambizioni. Ma ai nostri importava poco il risultato del Fano, volevano vincere e basta. Ci sono riusciti alla grande contro un’ottima squadra che merita ampiamente la buona posizione di classifica.
Ad un certo punto, una volta raggiunto il pareggio con l’ottimo Frulla, la Jesina ha provato anche a vincere ma la Samb oggi aveva una determinazione incredibile e la difesa ha retto alla grande l’urto degli attaccanti biancorossi. Anzi al primo assalto vero alla porta di Tavoni ha trovato il gol del definitivo 2 a 1.
La ripresa è stata equilibrata ma, come sempre, quando prendeva la palla Titone erno problemi per tutti, ad un certo punto cinque giocatori intorno a lui non sono riusciti a togliergli il pallone.
IL PRESIDENTE: “GRAZIE ANCHE A TE”
Oggi la sala stampa era strapiena ed è successo di tutto durante le interviste post gara. Prima Andrea Fedeli e suo padre hanno mostrato la loro grande soddisfazione per un risultato che non speravano così grande e così precoce. Vincere il campionato con 16 punti di distacco sulla seconda e 18 sulla terza non è da tutti. Il merito è di tutti anche di stimoli apparentemente fuori luogo di un presidente focoso come pochi: fa così perché sa benissimo che la componente psicologica è fondamentale nel gioco del calcio anche a costo di apparire antipatico. Nel mezzo un Palladini molto sereno ha spiegato tutte le difficoltà per vincere quasi tutte le gare: solo tre pareggi e tutte vittorie. In chiusura è rimasto in silenzio di fronte alle insistenze di qualche giornalista sul suo futuro. Il presidente che era presente ha interpretato nel modo migliore: “Evidentemente è un ni”. Dopo un po’ sono arrivati i calciatori seminudi ed è successo di tutto.
Dicevo all’inizio dei miei contatti estivi con il presidente Franco Fedeli: ho con lui un rapporto franco, anche se non ci frequentiamo come due amici perché non mi permetterei mai di essere invadente oltre i naturali limiti. Mi ha fatto però piacere quello che mi ha detto dopo la conferenza stampa.
A fine interviste sono andato ad abbracciarlo dicendogli grazie per quanto aveva fatto per la mia squadra, per una squadra tanto amata come la Samb, la sua risposta mi ha commosso. “Il grazie va anche a te, se sono qui si deve anche ai nostri colloqui telefonici prima del mio arrivo, mi hai praticamente convinto a scegliere questa città”. Gli ho risposto che io senza lui non avrei potuto far nulla e che il merito è tutto suo, io caro presidente ho semplicemente cercato di descriverle un ambiente che lo avrebbe esaltato, spero di essere stato veritiero. “Come no, proprio così”. E adesso? “Cercheremo di fare del nostro meglio cioè una buona squadra ma sempre con i conti sotto controllo senza andare oltre il nostro budget. Perché, se spendi troppo e sbagli, poi riprovare diventa quasi impossibile”. Sono d’accordissimo, è stata la mia risposta. Vicino a me c’era l’ex bomber rossoblu Alfiero Caposciutti che ha annuito. Con un ‘in bocca al lupo’ ci siamo salutati.
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Si però credo che la storia della giunta Gaspari e il gioiello di stadio riviera delle palme vada completamente riscritta. SE oggi abbiamo uno stadio che è un gioiello il merito è tutto, e ripeto tutto del sindaco Gaspari. Io non sono un esperto ma ho seguito la storia dall’inizio e mi pare, correggetemi se sbaglio, che tutto è iniziato dalla legge Piasnu, gli stadi con capienza superiore a 5mila spettatori dovevano essere messi a norma con recinzioni pre filtraggio e tornelli. Roba da un milione di euro in su a carico delle società di calcio. Ricordiamo il contenzioso Benigni… Leggi il resto »
Non è proprio così ma si è avvicinato. In una mia intervista a Sergio Spina c’è tutta la verità mai contraddetta da nessuno. La rilegga. Probabilmente le sue considerazioni le ha carpite da lì.
Mi tolga però una curiosità lei nel periodo caldo di Pignotti-Bartolomei contro Spina e Cinciripini da che parte stava?
Proprio così: senza la loro follia avremmo oggi un altro stadio non un gioiello per capienza e per architettura. Il sindaco, se ha qualche merito, è quello di essere stato collaboratore e non protagonista come dovere di un primo cittadino.
Adesso non ricordo nelle situazioni specifiche ma non sono mai stato contro Spina, salvo aver lasciato le azioni a Pignotti. Cmq Il sindaco in un opera pubblica è sempre protagonista e qui lo è stato ancor di più per aver agevolato non chiedendo la fidejussione e mettendosi comunque al riparo da rischi tornando in possesso dello stadio. Direttore questa storia va riscritta ridando meriti e gloria a tutti i protagonisti Sindaco, Spina e Cinciripini per spiegare ai tifosi che tutti e tre i personaggi menzionati meritano solo applausi scroscianti e non critiche!!!!!
Al sindaco dà un merito molto simile a quello di aver chiesto ad un’altra persona di fare un nuovo Prg. Non è un peccato grave ma a certi livelli a chi ricopre certe cariche non può accadere. Se lo stadio fosse tornato in suo possesso senza problemi e senza debiti sarei d’accordo con lei al 100%.
Io parlo solo della vicenda stadio e per questo fatto credo che non meriti i cori di scherno dei tifosi. Sui debiti io non so giudicare se potevano essere evitati al di la del fatto dei minori introiti per la riduzione degli incentivi. Resta il fatto che abbiamo uno stadio a norma che è un gioiello e può essere il volano per un grande futuro.
Una cosa che dico da sempre. Se restavamo al Ballarin eravamo oggi morti e sepolti
Secondo me se stavamo al Ballarin forse andavamo in serie A come il Crotone
Concordo in pieno
Sì certo abbiamo uno stadio ke è un gioiello, xo cosa importa se qualcuno ke ha lavorato nn ha preso i soldi…. Cosa importa se questo qualcuno è un padre di famiglia ke si è dovuto accontentare di un concordato ridicolo…. Cosa importa se ha messo a rischio la sua ditta e il benessere della sua famiglia…ahh però lo stadio è un gioiello!!! Caro signore i lavori si fanno con i soldi e nn con le parole! Ki ha lavorato onestamente ha il diritto di riscuotere il suo compenso, come ki commissiona i lavori ha il dovere di pagare!!!! Questa… Leggi il resto »
Giusto
Le chiacchiere se le porta via il vento… certe revisioni della storia sono piuttosto fuori dal mondo, specie sui presunti meriti del sindaco uscente! I 4 (quattro) milioni spesi al Riviera delle palme sono stati pagati grosso modo così: -2,5 da Decasol di Ciarrocchi e Traini (1,5 fotovoltaico, 0,5 diritto di superficie, 0,5 di debiti accollati di recente verso le ditte fornitrici); di contro incassa 300mila all’anno dal fotovoltaico per vent’anni -1 da Spina/Cinciripini/Rdp (sarebbero da ringraziase se non avessero messo in mezzo alla strada molte ditte e lavoratori con i debiti) -0,5 a debito (ditte restanti non pagate) -0… Leggi il resto »
Frist per me sono fatti no chiacchiere. Con quali soldi la sambenedettese poteva mettere a norma lo stadio? Il problema sarebbe stato irrisolvibile come i campi di allenamento. Gaspari poteva non avallare il progetto di Spina, non avrebbe avuto nessun problema, se non faceva nulla, nulla sbagliava sicuramente, ed oggi avevamo uno stadio con capienza inferiore a 5 mila posti. A non fare niente siamo capaci tutti pure io. Ci vuole il coraggio del fare e gettare il cuore al di la degli ostacoli. Oggi sembra assurdo che il sindaco più odiato dalla tifoseria è quello che più ha fatto… Leggi il resto »
Lo stadio è stato costruito nel 1985. Il sindaco era Alberto Cameli. A Gaspari concedo l’attenuante di aver agito in buona fede. Anche se incauta. Definirlo il sindaco che più ha fatto per la Samb mi sembra una bestemmia. Se poi lui è d’accordo con lei, spieghi perché a tutti i tifosi rossoblu. Tramite i giornali che lui preferisce.
Ho l’impressione però che lei dice quello che lui non direbbe mai.
A risolto fra tanti problemi e complicazioni un problema che sarebbe stato irrisolvibile. Nessuno mi spiega come si poteva mettere a norma il riviera dalla legge Piasanu. Il futuro del calcio passa sempre di più dagli impianti sportivi, se si possono fare concerti o amichevoli di lusso o essere designati per ospitare mondiali di calcio under 21 non è per caso. Lo stadio a norma è lo strumento indispensabile per avere futuro.
Scontato. Quindi?
Le faccio una domanda, con quali soldi lo hanno fatto i signori da lei citati?
Con i soldi del fotovoltaico……..a causa di un fallimento con concordati sempre con gli introiti del fotovoltaico. Il rischio di impresa c’è in ogni attività, o la rdp è l’unica impresa fallita in italia ?
O forse con i soldi delle imprese ke nn sono state pagate…
Il fotovoltaico con tutta la svalutazione rende oltre 300mila euro all’anno, per vent’anni fanno 6 milioni. E’ un regalo fatto dal comune ad un privato, che alla fine si è fatto carico solo di 2,5 sui 4 milioni totali di costo.
Il tutto sulla pelle delle ditte che non sono state pagate, e degli incauti Spina e Cinciripini che però almeno se la sono cercata volontariamente!
Soluzioni eque il comune avrebbe potuto trovarle per chiudere la vicenda, invece siamo ancora in mano a Tar, Corte dei conti e tribunali, questa è la realtà, gianburrasca!
Soluzioni eque io non lo so, so che la soluzione è arrivata e lo stadio è a norma. La cosa più comoda che si poteva fare era non avallare il progetto, nessuno ci guadagnava nessuno ci perdeva, lo stadio aveva capienza inferiore a 500 persone e tutti vivevano felici e contenti !!!!!!!
La soluzione che è arrivata ci è costata un altro fallimento con altri tre anni di dilettantismo e alle ditte molti soldi. Secondo me invece se il sindaco avesse accettato la richiesta di Spina di togliere la clausola che dava la possibilità al comune di revocare la convenzione in qualsiasi momento per interesse pubblico (cosa fatta poi subito invece per la Decasol) il progetto sarebbe stato finanziabile, la RDP non falliva, lo stadio si ultimava in un anno, le ditte riscuotevano, la Samb non sarebbe fallita e avrebbe avuto i suoi 16000 euro all’anno di rendita dallo stadio. Questa è… Leggi il resto »
Franco Fedeli non promette miracoli ne ponti d’oro ma paga tutti e con puntualità. E’ bastato per risalire tra i professionisti. La Samb è rimasta tutti questi anni “sotto categoria” ovvero nel calcio dilettantistico, perché era considerata da tutti “una patata bollente”, qualcosa che avrebbe provocato più problemi che gioie. In queste condizioni, era difficile che qualcuno di serio si avvicinasse. E anche le cose facili diventavano difficili. Ieri sono stati incassati in un solo pomeriggio 52 mila euro. Due anni fa non siamo stati ammessi tra i professionisti perché nesssuno in città era in grado di sostenere una fidejussione… Leggi il resto »
Se siamo a questo punto dobbiamo solo ringraziare Noi Samb che si è spesa Prima con Moneti sostenendolo e sgravandolo del settore giovanile, poi quando Moneti non era più sostenibile si è spesa per favorirne un degno ricambio ed ha custodito gelosamente quella sambenedettesità al quale Moneti per suo stesso dire non avrebbe affidato neanche una squadra del settore giovanile, e nel momento di difficoltà tecnica ha saputo consigliare la nuova propieta ad adottare la soluzione che ci ha portato al trionfo in questo campionato. Grazie a NOI SAMB che non ha commesso l’errore di sostenere economicamente Moneti, come molti… Leggi il resto »
Caro Gianburrasca,
la sua ricostruzione dei fatti trascura un aspetto: il settore giovanile non è un peso da sostenere, ma una risorsa da cui attingere.
Le famiglie dei ragazzi che giocano nella Samb…. PAGANO
L’ho sempre pensato anch’io. Anche perché non hanno senso investimenti a perdere, nemmeno in Lega Pro. Il settore giovanile può diventare oro dalla serie B in su quando giocatori del vivaio possono essere testati e valorizzati in campionati che fanno veramente da vetrina e quindi diventano capitali. In Lega Pro bisogna continuare ad averlo perché i giocatori adesso sono di proprietà ma la cosa migliore è spendere il minimo indispensabile e investire sulle strutture, sfruttando la necessità delle grandi società italiane di far giocare i propri giovani sui quali non sono ancora riuscite a determinarne il vero valore. Credo comunque… Leggi il resto »
Per la situazione in cui si era il settore giovanile era solo un onere da sostenere per ripartire e sperare nel futuro. Oggi può essere diverso non 3 anni fa! Ma nessuno è profeta in patria!
Assolutamente vero e sacrosanto, ma nn diamo meriti a ki nn ne ha!!! Il fallimento d’impresa, se pur fastidioso, bisogna accettarlo, quello ke nn è ammissibile, è il fatto ke ki deve avere soldi nn sa come sbarcare il lunario, costretto magari ad affrontare una situazione con difficoltà, dovendosi sobbarcare magari un mutuo per sopperire alla mancanza di entrata, pur di continuare ad onorare pagamenti e mandare avanti la sua azienda, magari si è trovato costretto anche a lasciare a casa padri di famiglia! Invece ki i soldi li doveva cacciare gira col macchinone nuovo, tutto felice beato e sorridente….… Leggi il resto »
Non per vantarmi ma Franco Fedeli stesso, davanti a testimoni (Giamburrasca uno di loro), ha detto chi ha contribuito a convincerlo a scegliere la Samb.
Ora lei incensa il presidente… ma vincere questo campionato era diventato una cosa difficile solo perché sono stati i sambenedettesi (divisi, litigiosi ed invidiosi tra loro) a farla diventare.
Prima di costruire un monumento equestre sul lungomare, sarebbe il caso che Franco Fedeli facesse qualcosa di più…
La Lega Pro è la categoria che definirei “più naturale” al momento per una squadra che nonostante i tanti problemi, porta 7 mila persone allo stadio.
Conservi questi panegirici quando la Samb farà qualcosa di eccezionale.
In fondo… in passato c’è riuscita per quasi 20 anni…
Un commento che non capisco. Una volta li chiamavamo da “quinta colonna”. Io racconto la realtà attuale, al dopo ci pensiamo… dopo.
ma come non lo capisce? Le faccio un esempio. Immagini che la Samb sia una macchina da formula 1, che in prova fa tempi che in gara le garantirebbero il podio. Ha un ottimo motore, l’aerodinamica giusta, insomma tutto quello che serve per arrivare in fondo. Negli ultimi anni questa macchina ha ottenuto scarsi risultati, perchè chi la guidava non sapeva farlo. Ora arriva uno che almeno ha capito dove è il pulsante dell’accensione. Prima di dirgli bravo, facciamogli fare un giro in pista… Almeno io sarei curioso di capire dove potrebbe arrivare la macchina Samb, con un pilota vero… Leggi il resto »
Continuo a non capire anche perché entrambi diciamo che Fedeli è l’uomo giusto. “Si presume Fedeli lo sia più degli acchiappagalline che si sono avvicendati negli ultimi anni”
Come a Udine il Riviera delle palme, può diventare lo stadio che lei chiede. Dall’alto della tribuna stampa domenica scorso ho capito che sarebbe possibilissimo. Prima, però, dobbiamo andare… in serie A.
Caro direttore, capisco l’entusiasmo… ma non le pare di esagerare?
No.
Complimenti… con l’approssimarsi delle elezioni si dà il via al revisionismo storico…
Serio o ironico?
Ma per favore, non scherziamo! San Benedetto è ferma da dieci anni, in agonia totale. La Samb è fallita 3 volte con questo sindaco, lo stadio non a norma, il sotto passo di porto d’sacoli buono solo per le biciclette, il lungomare non ne parliamo…. ecc.ecc.ecc.
Negli ultimi 10 anni bisognava e bisogna ancora lavorare per riequilibrare la gestione economica e l’indebitamento finanziario.. chiedere tanto negli ultimi anni e’ come chiedere ad un disoccupato di andare in vacanze sulla costa Smeralda. Attribuire i fallimenti della Samb al sindaco mi sembra ingiusto..Adesso vedremo il prossimo sindaco quale spinta e capacità per la ns. Samb ..Vedremo se si realizzera’ il PRG in cui l’area brancadoro sarà orientata ad attività sportive ed inerenti per favorire quel progetto che fu di Gaucci.
Hai ragione, forse ho la memoria corta! Una cosa buona l’ha fatta: i parcheggi a pagamento con l’intento di completare il lungomare usando il ricavato (anche delle multe). Peccato che dopo diversi anni per farne un pezzettino si è dovuto accendere un mutuo e realizzare i lavori nel bel mezzo della stagione estiva. Poi è vero che con i fallimenti della Samb lui non c’entra nulla anche perché è sempre stato molto lontano dalla Samb, forse avrebbe potuto impegnarsi di più per trovare qualche valida soluzione ma è stato sicuramente impegnato in altre situazioni più importanti, tipo twittare da hotel… Leggi il resto »
Penso che noi più che un Sindaco abbiamo bisogno di un mago “Dynamo” potrebbe essere il sindaco di tutti.
No. Abbiamo bisogno di gente voti per il bene della città, e non solo guardando al proprio orticello…
Io intendevo quello che hai appena detto tralasciando la nostalgia
Anch’io.
Direttore, il miracolo più bello della famiglia Fedeli è stato quello di aver riportato le famiglie allo stadio, generazioni unite per una fede… antichi sapori che assaporavo quando andavo al Ballarin da bambino… e ancora non siamo tornati tutti allo stadio!
Grande Ottavio, grande uomo e grande professionista…
Lu difficile ma anche il bello. Mi piace “bastava pagare gli stipendi ai giocatori”. Aggiungerei che vale per la Samb in una categoria che non la riguarda e che sono spariti i giocatori che giocavano per ‘generosità paterna’. Adesso oltre a pagare i calciatori serve acume, esperienza e scoutismo. Per adesso abbiamo un presidente che le tre doti le sta trasferendo al figlio, un pubblico che vale almeno una categoria sopra la prossima ma che non deve dividersi in lobby (ai miei tempi era così, oggi no purtroppo), due caratteristiche in grado di trascinare tutto il resto, anche una stampa… Leggi il resto »
La partita del riviera delle palme è finita, tutti i problemi sono stati risolti !!!!!!!
la sua analisi, non fa una piega. Purtroppo non è chiaro capire cosa fa realmente NOISAMB, perchè sono in troppi a parlare.
Insomma comunicano molto male.