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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Tra i protagonisti della Sambenedettese in questo campionato possiamo menzionare Alessandro Sabatino. Il centrocampista rossoblu ha disputato sinora 26 presenze e realizzato 6 reti. L’esperienza e la bravura del 35enne hanno dato un tassello importante alla squadra che sta dominando il girone F della Serie D. Abbiamo incontrato Sabatino per intervistarlo.

Alessandro, un tuo parere sul campionato che state disputando da capolista.

“Annata sinora molto soddisfacente. Dobbiamo affrontare le partite che rimangono come finali. Il traguardo è vicino ma rimaniamo comunque concentrati come vuole mister Palladini. Stiamo dimostrando la forza e il valore del gruppo. Siamo contenti per noi ma soprattutto per la tifoseria rossoblù. A livello personale sono soddisfatto delle mie prestazioni ma senza un grande collettivo avrei fatto comunque poco.

Hai giocato gli ultimi due anni a Rieti sotto la presidenza di Fedeli. Quindi conoscevi già la sua passione.

“Certamente. Il patron è una persona che mette anima e cuore oltre all’investimento monetario. Conoscevo già la sua grande forza di volontà. A San Benedetto può fare grandi cose”.

Quanto tempo ha impiegato per convincerti a trasferirti in Riviera?

“Poco. Avevo solamente un inghippo per motivi familiari ma risolto quello mi sono trasferito volentieri a San Benedetto. L’ambiente è meraviglioso e ti dà una grande carica”.

In effetti la Samb la conoscevi anche perché nel 2012-13 giocavi con il San Cesareo…

“Esatto. Ci giocammo il campionato con loro. Fu un grande torneo ed ebbi la possibilità di vedere, anche se da avversario, la passione della tifoseria sambenedettese”.

Hai giocato in piazze molto calde come Castellammare di Stabia, Messina, Potenza e Viterbo. Che ricordi hai?

“Ovunque sono stato ho dei ricordi buonissimi. Ho avuto la possibilità di giocare la serie C1 con la Juve Stabia e il Potenza. Realtà calcistiche importanti e calorose. Inoltre ho giocato volentieri anche a Messina, nel Fidene e con la Viterbese in serie D prima di San Cesareo e Rieti. L’unico rimpianto, diciamo, è aver giocato poche partite nell’annata con il San Cesareo perché m’infortunai”.

Come ti trovi a San Benedetto? Conoscevi la città?

“Sinceramente la conoscevo poco ma sono rimasto piacevolmente colpito. Io, mia moglie e le mie due figlie stiamo bene qui. La più grande va qui a scuola. E’ una città che ci dona molta serenità”.

Hai interessi fuori dal campo di gioco?

“La mia priorità dopo gli allenamenti e le partite è la mia famiglia. Quando ho tempo lo dedico a loro”.

Qual era il tuo idolo calcistico?

“Da romanista non posso che rispondere Francesco Totti. Mi dispiace per quello che è successo recentemente con mister Spalletti ma Totti è la Roma. Un grande giocatore che ha dato molto non solo alla Capitale ma anche all’Italia. Merita rispetto”.