GROTTAMMARE – Sono in arrivo 2 nuove perle, incluse nel felice programma “Primavera di mare”, che ci accompagnerà fino a giugno con 50 eventi tra arte, musica, sport e gusto.

Tempi duri per la cultura, ma Grottammare si ingegna e resiste. E forse “è troppo tardi ormai per avere paura”.

Lo sosteneva già Patricia Franchini (Jean Seberg) nel celebre film del 1960 Fino all’ultimo respiro scritto e diretto da Jean-Luc Godard (con protagonista Jean-Paul Belmondo e soggetto di François Truffaut, se non dovesse bastare).

Il film-manifesto della Nouvelle Vague, che utilizzò le tecniche di Dziga Vertov (cinepresa mobile e scenario naturale), ispirò anche Pier Paolo Pasolini.

La poesia “Una disperata vitalità”, inclusa nella raccolta del 1964 Poesia in forma di rosa, fu infatti pensata quale stesura di una sceneggiatura cinematografica con il poeta protagonista, che immaginava di girare la propria morte.

Il versatile intellettuale è proprio il trait d’union tra le due iniziative, il cui programma è elencato in fondo all’articolo.

Domenica 10 aprile alle ore 21 sarà portato in scena al Teatro delle Energie dal Laboratorio Teatrale “Re Nudo” nello spettacolo “Pier Paolo Pasolini. Una disperata vitalità”, ideato e diretto da Paola Chiama e Piergiorgio Cinì.

Giovedì 14 aprile alle 21.15 inaugurerà invece con “Vivere e sopravvivere” di Italo Moscati, l’Atelier di primavera nel vecchio incasato. Libri e letture animeranno il Paese Alto fino a metà maggio, con 4 appuntamenti d’autore curati da Lucilio Santoni.

“Il messaggio che vogliamo lanciare è chiaro – ha sottolineato il sindaco Enrico Piergallini durante la presentazione – Non arrendersi alle difficoltà, alle semplificazioni. Perché da tutte le parti oggi arriva la scusa di semplificare il linguaggio. Che non ci sono i fondi per iniziative così. Non è questo il modo di porre il problema, e Grottammare non si arrende. Quello economico può esserci, ma non è una questione fondante: è un ostacolo, ma superabile. Occorrono le persone giuste, che si mettano a disposizione del territorio dando il proprio contributo significativo per farlo crescere, come è successo in questo caso”.

Il sindaco non ha nascosto la sua soddisfazione, sia per la qualità delle proposte, sia perché ancora una volta sono “a costo zero” per il Comune, che ha contato sul prezioso contributo dell’Associazione Paese Alto, rappresentata dal presidente Giuseppe Rivosecchi.

La scelta del grande bolognese quale figura protagonista, sia a teatro che nel vecchio incasato, è stata accolta con particolare entusiasmo.

“I santi religiosi li ricordiamo tutti i giorni, mentre quelli civili rischiamo di dimenticarli – ha continuato Piergallini – Tale rimozione avrebbe riguardato anche Pasolini se non fosse stato così importante. Egli diceva: Sono scandaloso: tendo una corda tra il sacro e il profano. Proprio partendo dalle sue riflessioni e dalle potenti provocazioni è possibile guardare al nostro presente, specie in questo momento di profonda crisi di valori. Esse assumono un ruolo centrale nel tentativo di offrire una speranza ad una umanità sempre più angosciata ed il Teatro delle Energie è onorato di essere stato scelto per Pier Paolo”.

Anche il pubblico più giovane risponde con interesse a questi stimoli.

“Con il Laboratorio ‘Re Nudo’ siamo già stati nei due licei – ha aggiunto il regista Cinì nel presentare lo spettacolo di domenica – Volevamo offrire ai ragazzi letture e riflessioni su Pasolini, che ha una produzione incredibile di 20 mila pagine. Hanno mostrato una devota partecipazione ed il massimo coinvolgimento. Ora ci rivolgeremo al grande pubblico attraverso questa anteprima, che è un lavoro nato a settembre nel corso del laboratorio ‘Gli Invisibili’. I testi sono tratti da molte sue opere. All’interno ci saranno anche canzoni interpretate da Modugno e Gabriella Ferri, ma scritte da lui. Non mancherà poi la sua riflessione su San Benedetto: infatti nel settembre del ’75 – due mesi prima di morire – venne proprio qui a giocare, al Ballarin (tra le tante cose era anche un calciatore). A chiudere lo spettacolo sarà invece La crocifissione, scelta simbolica e importante, che vuole dare al poeta anche una funzione sacra per riscattare l’epoca moderna”.

Domenica 10 sono invitate anche le scuole e saranno in scena ben 30 attori.

“Una compagnia professionale non potrebbe permetterselo in questo momento – ha continuato Cinì – Inoltre abbiamo mantenuto un prezzo politico per l’ingresso, di soli 5 euro. Anche perché Grottammare è il nostro domicilio eletto: qui per iniziative del genere c’è sempre un ascolto, cosa che purtroppo non accade altrove”.

E lo sa bene Lucilio Santoni, visto che trova spazio in città per il secondo anno consecutivo il suo fertile Atelier di primavera. Libri e letture nel vecchio incasato.

Il curatore ha illustrato i 4 appuntamenti serali che riporteranno la vitalità e la cultura nel Paese Alto come nel passato, quando ospitava gli artisti. Per noi, scrittori di prima classe.

“Dopo l’apertura con Moscati, sarà la volta di Flavio Santi (27 aprile), che ha scritto un giallo – ha anticipato Santoni – Nel libro ritroviamo il contrasto tra il luogo ancorato al passato e l’oggi con la sua tecnologia spinta. Il terzo incontro (7 maggio) vedrà protagonista Giada Diano, biografa del poeta Lawrence Ferlinghetti, che scrisse una poesia dedicata alla città, sulla quale ci sono una serie di aneddoti. Infine sarà la volta di Maurizio Maggiani (14 maggio), lo scrittore più famoso, che nel suo libro tratta una vicenda familiare che però può essere estesa ai confini nazionali. Lui scrive per esempio: Questa è una storia di gente viva, viva davvero. Questa è la storia di gente morta, morta davvero. In tutta questa bellezza, c’è anche una ‘invivibilità’ diffusa, che certo è molto attuale”.

Degno di nota il disegno della locandina: “Grottammare Pop Up”, realizzato dal brillante e poliedrico talento grottammarese Emanuele Califano Lidak.

“Per il materiale mi ha aiutato un amico, Emanuele Ferretti – ha spiegato l’artista – Quanto alla cartolina, ho realizzato una versione un po’ fantasy della città. Per ottenere la miglior vista possibile, ho dovuto eliminare alcune parti del paese: per esempio il Palazzo dei Marconi, che altrimenti avrebbe impedito di visualizzare il torrione. I disegni sono due: l’originale ad inchiostro e quello finale, realizzato con tempere e acquerelli. È stato un lavoro impegnativo, ma una bella soddisfazione”.

A cui certamente non rendono giustizia le foto, tanto è vivo, vibrante e tridimensionale nella sua perfezione di linee, sfumature e colori.

Come pure del resto, i nostri tempi “critici” (o ere sempiterne? basta aprire un libro di storia) non rendono giustizia a tutto l’impegno, il tempo, la competenza, la passione e le idee che queste persone hanno investito a titolo gratuito nella città, per valorizzarla e valorizzarci. Attraverso qualcosa in grado di accrescerci.

Saranno anche loro i cosiddetti “santi civili”, che rischiamo di dimenticare… già domani? Inutile nascondersi dietro un dito: in un Paese normale, in un mondo normale, anche l’arte sarebbe stata un lavoro. Con il giusto compenso per l’investimento.

Perché questa è l’energia del territorio. L’unica che può fare qualcosa per cambiare le cose e che è davvero sostenibile nel futuro. È il vero petrolio da estrarre.

Altro che trivelle nell’Adriatico, altro che disperata vitalità.

Oggi Pasolini ci affogherebbe nel mare. Compreso quello delle sue VENTIMILA pagine.

 

PROGRAMMA

domenica 10 aprile, ore 21 (Teatro delle Energie)

Pier Paolo Pasolini. Una disperata vitalità
Regia di Paola Chiama e Piergiorgo Cinì
A cura del Laboratorio Teatrale “Re Nudo”
Ingresso 5 euro (prevendite presso il teatro)

Lo spettacolo. Nasce dall’esigenza di guardare al nostro presente, partendo dalle riflessioni e dalle potenti provocazioni pasoliniane, che ora più che mai, in un momento di profonda crisi di valori, assumono un ruolo centrale nel tentativo di offrire una speranza ad una umanità accompagnata dall’angosciante sensazione di trovarsi alla fine della storia.
La performance incarna sulla scena la profetica e imprescindibile parola pasoliniana, tentando di mantenerne vive la forza e la straordinaria lucidità, in una serie di quadri liberi da intimismi, snobismi, tecnicismi e mode; ribadendo con forza la funzione civile del teatro, inteso come gesto poetico, comunicativo, politico e realmente popolare.

Testi. Di Pier Paolo Pasolini, tratti da: Affabulazione, Non perdona, Poesia in forma di rosa, Lettere luterane, Il sogno della ragione, Ballata delle madri, Supplica a mia madre, Resistenza, Le ceneri di Gramsci, Il pianto della scavatrice, La rabbia, Scritti corsari, Poeta delle ceneri, Vie nuove, Alla mia nazione, A un papa, Alì dagli occhi azzurri, Versi del testamento, Una disperata vitalità, La crocifissione.

Cast: Maria Chiara Addarii, Maria Rita Bartolomei, Chiara Bellabarba, Stefania Bellavia, Giovanni Castelletti, Maria Vittoria Chessa, Giuliana Cianci, Romina Colasanti, Deana D’Agostino, Francescomaria Di Bonaventura, Luigi Di Bonaventura, Piera Di Bonaventura, Maurizio Emidi, Gabriele Faggiani, Rosanna Fasola, Caterina Frollo, Roberto Gagliardi, Andrea Marinsalta, Riccardo Massacci, Patrizia Gabriella Mazza, Andrea Mondozzi, Claudio Morando, Vanessa Paoletti, Adriana Paoletti, Olga Piergallini, Caterina Silenzi, Sibilla Spacasassi, Paolo Talamonti, Valentina Vagnoni, Moira Vespasiani.

da giovedì 14 aprile a sabato 14 maggio (Paese Alto di Grottammare)

Atelier di primavera. Libri e letture nel vecchio incasato
A cura di Lucilio Santoni
Ingresso libero

giovedì 14 aprile, ore 21.15
Italo Moscati
Pier Paolo Pasolini. Vivere e sopravvivere

mercoledì 27 aprile, ore 21.15
Flavio Santi
La primavera tarda ad arrivare

sabato 7 maggio, ore 18
Giada Diano
Io sono come Omero. Vita di Lawrence Ferlinghetti

sabato 14 maggio, ore 18
Maurizio Maggiani
Il romanzo della nazione

 

Info e contatti: 0735.739240 – www.comune.grottammare.ap.it
cultura@comune.grottammare.ap.it

Programma completo “Primavera di mare” (aprile-giugno 2016):
http://www.comune.grottammare.ap.it/documents/pdf/MANIFESTO%20%20PRIMAVERA%202016.pdf