SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fuori un altro. Dopo Margherita Sorge, anche Leo Sestri alza bandiera bianca e abbandona il progetto dei ‘cespugli’.

L’assessore ai Lavori Pubblici, in carica da tre mandati, non si candiderà alle prossime elezioni e rimarrà fedele al Psi. Ad annunciarlo sono Umberto Pasquali e Francesco Maroni, rispettivamente segretario sambenedettese e provinciale del partito: “Ribadiamo la nostra autonomia ed è la prima volta che dobbiamo assecondare un dettato che, se pur si ispira al rinnovamento nella composizione delle liste, penalizza il Psi con due uomini che hanno dato molto sia al partito che all’amministrazione”.

I due coordinatori fanno riferimento anche a Pino Laversa, che potrebbe proseguire altrove la propria esperienza politica. “Il bivio politico con cui ci siamo interrogati è stato quello di aderire ad un progetto più ampio che è quello di tenere unite tutte le forze del centrosinistra, sacrificando in questo preciso momento dei compagni che avevano il desiderio di continuare l’esperienza amministrativa. Questa nostra rinuncia, siamo convinti, sarà tenuta in debito conto dal Pd avendo avuto la disponibilità dell’assessore Leo Sestri”.

Il Psi costituirà una lista civica denominata Uniti per San Benedetto. Sarà aperta a esponenti vicini a principi socialisti, riformisti, ambientalisti, radicali e di espressione civica: “I temi fondamentali che intendiamo affrontare sono lavoro, infrastrutture, turismo, decoro urbano ed efficienza della macchina amministrativa”.

Per un partito che torna all’ovile, c’è una forza che abbandona definitivamente Perazzoli. Rifondazione Comunista correrà da sola, individuando un suo candidato sindaco. La lista potrebbe allargarsi ad altre forze di sinistra e prendere il nome di Un’altra San Benedetto.

Scrive Daniele Primavera: “Il rapido riallineamento di tutte le bande perdenti del Pd, l’allargamento formale all’Udc, l’adesione di personaggi politicamente ambigui come Calvaresi e persino l’apertura verso Ncd, unitamente alla scomparsa di qualsivoglia forma di sinistra organizzata dalla coalizione, rendono quel campo – al di là dell’uso di retorica di sinistra del candidato – impraticabile e del tutto omologo alla compagine renziana oggi al governo. Con amarezza non possiamo non notare che lo sbandierato rinnovamento si sta traducendo nelle solite logiche spartitorie, correntizie e governiste che hanno prodotto negli ultimi dieci anni due delle peggiori maggioranze consiliari che la storia cittadina ricordi. Noi riteniamo, diversamente da Perazzoli, che sia necessario proporre ai cittadini un progetto non ambiguo, in evidente discontinuità dalla pessima amministrazione uscente, e slegato dagli interessi di qualche rappresentante buono per tutte le stagioni”.