SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Per anni abbiamo pensato alla foce dell’Albula come ad una “ferita” aperta nel cuore turistico sambenedettese. Non solo alla foce, per la verità, ma per tutto il tratto finale, dalla Statale 16 al mare. Da un anno sono in corso i lavori di realizzazione del “pennello” e delle scogliere a protezione di Viale delle Tamerici e della pompa di sollevamento, messi entrambi a rischio dalle mareggiate.
Mentre riguardo il “pennello“, nelle intenzioni progettuali ha la funzione di impedire che i detriti trasportati dall’Albula nelle piene vengano scaricati all’interno della zona del litorale protetta dalle scogliere, con i noti disservizi in termini di qualità dell’acqua e di rifiuti da raccogliere sull’arenile.
In questo momento l’Albula è equiparabile ad un muscolo martoriato dai ferri chirurgici. Sappiamo bene che durante le operazioni le aree soggette ad intervento appaiono tumefatte. Ma c’è sempre paura che poi la fase di recupero non consenta di tornare all’antico splendore (si fa per dire). Infatti, se la zona vicina al Monumento al Pescatore dovrebbe essere coperta con terra ed erba, è anche vero che oggi emana un cattivissimo odore per via della presenza di acquitrini e acqua stagnante. Si spera che tutto vada per il meglio, anche se di lavoro da realizzare ce ne dovrebbe essere non poco (un mese fa la conclusione dei lavori veniva data per imminente).
Insomma: se i primi caldi del mese di maggio dovessero vedere la stessa cartolina, quell’area sarebbe valutata da un visitatore come una sorta di strana fogna nel pieno della città.
Ci sono delle domande che la nuova foce dell’Albula lascia comunque in sospeso. A seguito del maltempo dello scorso 23 marzo, infatti, la linea della spiaggia a ridosso della foce è avanzata di diverse decine di metri. Il nuovo territorio strappato al mare è di colore nero, segno che non si tratta di normale sabbia. Non si capisce se questo imponente avanzamento sia dovuto ad un’azione naturale o ad una decisione degli operatori. Per ora non è un bel vedere, anche se si spera che il tempo possa rendere esteticamente più apprezzabile la zona.
Il resto del tratto di spiaggia resta davvero degradato, vuoi per la situazione abituale vuoi per i lavori in corso. Giuseppe Ricci, presidente dell’Itb, che avevamo incontrato per una conferenza stampa in zona, sottolinea, nell’intervista video sotto riportata, anche il rischio che la foce del torrente diventi un ricettacolo di rifiuti difficili da rimuovere, proprio nel punto di maggior visibilità per i turisti.
Ed effettivamente, come testimoniamo nella nostra fotogallery e anche nel breve video seguente, i detriti trasportati dall’Albula alla fine sono tornati sulla spiaggia immediatamente prospiciente la stessa foce del torrente. In grandi quantità.
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Ad una occhiata superficiale mi sembra che un altro problema sia la riduzione della spiaggia dei primi 2 stabilimenti balneari. Dopo la mareggiata (tra l’altro non di quelle più forti) di qualche giorno indietro sembra che il mare abbia iniziato a riprendersi un pò di spiaggia subito a sud del pennello, oltre alla grande quantità di rifiuti depositati come si vede benissimo dal video. La cosa che mi preoccupa è che non succeda come a Villarosa, nella zona a sud dove c’è un camping. Anche li hanno fatto un pennello e, con le mareggiate, il mare si è mangiato tutta… Leggi il resto »
Ribadisco un mio commento scritto su Rivieraoggi di 5 ANNI FA su questo progetto: “…sono state fatte delle simulazioni (in vasca) che possano garantire l’effettiva validità tecnica dell’ambizioso progetto? Qui non si tratta solo di riqualificare la zona – cosa assolutamente necessaria – ma di interagire in modo sapiente con le varie problematiche naturali che un’opera di questo genere comporta. Ne siamo realmente capaci? Ci sono serie garanzie in merito? Se si, è possibile verificarne l’attendibilità? Le mareggiate degli ultimi anni ci hanno mostrato quanto arduo sia il confronto con il Mare se l’uomo non ne comprende la potenza Da… Leggi il resto »
Sono già passati diversi anni…in parecchi avevano “previsto” l’assurdità del progetto. Mancanza di studi appropriati e conoscenze scientifiche…nell’attesa dell’ovvio peggioramento della situazione con l’aumento delle temperature…(a Luglio e Agosto ci sarà da turarsi il naso e bendarsi gli occhi)….leggetevi questo…http://www.eurosion.org/project/eurosion_it.pdf
Sia per la lunghezza e per le parole tecniche mi è difficile capire l’articolo da te segnalato. Tu che l’hai letto e sicuramente capito, ci puoi sintetizzare il tutto? Grazie.
Quali studi scientifici preventivi sono stati fatti all’epoca? Qualcuno si è chiesto le motivazioni dei problemi dell’erosione marina e di tutto l’ecosistema? Come fai a risolvere un problema senza conoscere le cause del problema? E’ come prendere una medicina che ti fa stare un po’ meglio, al momento, senza sapere che malattia hai…Comunque nell’articolo dicono fondamentalmente che “gli approcci tradizionali per combattere l’erosione costiera possono avere effetti controproducenti. Durante l’ultimo secolo la limitata conoscenza dei processi di trasporto sedimentario costiero a livello locale ha sovente determinato un utilizzo di misure inappropriate per rimediare ai problemi di erosione costiera. In molti… Leggi il resto »
Le perplessità su questo progetto erano molte e si sono verificate tutte, l’opposizione politica (una parte della quale ora si trova a governare) non è esente da colpe, ma mi fa più specie di tutti quella opposizione politica che ha fatto propaganda delle proprie caccia alle streghe basate su infondatezze scientifiche anziché preoccuparsi di problemi reali e tangibili come questi