SAN BENEDETTO DEL TRONTO – All’interno di una conferenza contenente dettagliate informazioni sull’economia sambenedettese, il presidente del Consorzio Economia Marina Ittica Sambenedettese (Ceimas) Nazzareno Torquati ha mostrato anche delle elaborazioni ricavate dai dati del Centro per l’Impiego di San Benedetto in merito alla disoccupazione.
Tutti i dati sono disponibili a questo link in Pdf: disoccupati al 31 12 2015.
Alcune considerazioni: nel distretto di San Benedetto i disoccupati sono 13.350, di cui ben 7.610 donne e 5.740 uomini. 1.235 disoccupati sono di nazionalità extracomunitaria. Anche se presente con punte elevate nella fascia giovanile, il fenomeno sembra colpire duramente anche gli over 35 e in particolar modo la fascia d’età 45-49, che presenta il maggior numero di disoccupati assoluti (1.795).
Colpisce anche la tipologia di disoccupazione in base al titolo di studio: ben 1.217 laureati risultano senza lavoro (832 donne), ai quali si aggiungono alcuni disoccupati con master post-laurea, diversi disoccupati con diploma universitario o extra universitario. E addirittura 4.134 sono i diplomati senza lavoro. ben il 47% del totale dei disoccupati è in possesso almeno di un diploma di studio superiore, quasi a significare che lo studio non serva a trovare un lavoro, o almeno il lavoro desiderato.
Numeri che fanno riflettere molto e che segnano una fotografia impietosa della situazione della Riviera.
Lascia un commento
Dall analisi manca un dato importante che darebbe un quadro ancora più preoccupante: i tantissimi diplomati e laureati che hanno lasciato il nostro territorio per andare a trovare lavoro altrove, ormai é una costante che chi fa l Universitá fuori Regione poi non torna per lavorare qui. Quindi al di là di terzi mandati e centri commerciali quali possono essere i programmi per dare possibilità abitative e lavorative ai nostri giovani? La pubblica amministrazione dovrebbe azzerare le spese inutili, subito Unione dei comuni, azzeramento delle tasse per nuovi esercizi commerciali, attività imprenditoriali e turistiche, forte sforzo per la ricezione dei… Leggi il resto »
Certo è vero che come leggo il 47% dei disoccupati nella nostra città stanno “quasi a significare che lo studio non serva a trovare un lavoro, o almeno il lavoro desiderato” ma è anche vero che non c’è promozione nella ricerca di un lavoro.
Non è come penso questione sociologica ma il lavoro è comunque il risultato di investimenti. Chiediamoci quanti investimenti e come si fanno in città e mi riferisco sia a quelli pubblici e sia a quelli privati.
Aggiungiamoci lo scarso ricambio della popolazione attiva ossia il rapporto di chi si immette nel mondo del lavoro (15-24 anni) con coloro che stanno per andare in pensione (55-64) e abbiamo il quadro completo su ciò che aspetta i giovani.. Pur volendo soffermarsi solo sul comune di Sbt (improprio leggere dati sociologici “per comune”) nonostante tutto esce fuori “La questione generazionale”. Gli indicatori appena menzionati sono ben peggiori della media regionale e nazionale. Inoltre in questi ultimi decenni guardando i flussi demografici si è assistito a quella che possiamo benissimo chiamare “la ghettizzazione giovanile” verso Centobuchi (non Monteprandone che si… Leggi il resto »