SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Spero che il buon senso prevalga e non si arrivi a concedere deroghe per il terzo mandato consecutivo”. Fabio Urbinati annienta le ambizioni di chi, all’interno del Partito Democratico, intende riproporsi alle elezioni nonostante i dieci anni passati in giunta e in Consiglio.
Destinataria principale della stoccata è, manco a dirlo, Margherita Sorge. “Le regole si rispettano – tuona il consigliere regionale – il grande risultato politico delle primarie va salvaguardato e valorizzato da tutti noi. Gli interessi della città e del partito prevalgano su altre logiche; temo che quelle che dovrebbero essere gestibili e fisiologiche fibrillazioni post voto, rischiano di trasformarsi in veri e propri ostacoli sulla strada indicata in maniera chiara e democratica da più di 7.100 cittadini”.
La storia è nota: l’ex assessore, dopo aver più volte annunciato in campagna elettorale che in caso di sconfitta non si sarebbe candidata (opportunità oltretutto negata dalle regole statutarie), avrebbe cambiato idea dando vita pure all’ipotesi della nascita di una lista alternativa al Pd.
“Abbiamo sposato quasi tutti la strada del rinnovamento – prosegue Urbinati – non possiamo predicarlo e non praticarlo, troppo comodo. Le deroghe sono uno strumento da utilizzare solo in casi particolari, credo che come non se n’è avuta la necessità alle regionali dello scorso anno, non ne vedo la necessità ora”.
Intanto, Paolo Perazzoli è pronto per ripartire con gli incontri nei quartieri. Prima tappa, giovedì 31 marzo, al Bar Agraria. Seguiranno altri appuntamenti in Via Mare il giorno seguente e al Petit Cafè domenica mattina.
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Pare che si voterà il 5 giugno e se sarà così penso che solo per pochi giorni possiamo obiettivamente presentare i nostri commenti mirati che sono come penso preziosi per la nostra città. Leggo tra le varie che “Gli interessi della città e del partito prevalgano su altre logiche”. Bene. Urbinati, consigliere regionale di maggioranza così sintetizza la base del suo ragionamento per presentare la posizione che assume della quale penso che poco importa, a me proprio niente, ma anche alla città. Informo che una cosa è il partito, altro è la città. Questa uguaglianza tra città e partito proprio… Leggi il resto »
Ma la cosa più assurda è che mentre tutti gli uomini della giunta Gaspari sono stati spazzati via, lui è stato premiato come se non ne avesse fatto parte o meglio come uno che a Gaspari & C, aveva fatto opposizione. Era addirittura uno dei suoi delfini più obbedienti contribuendo ad un disastro riconosciuto oggi unanimamente. Hai perfettamente ragione caro Felice Di Maro. L’arte dell’opportunismo è un pregio per la politica italiana grazie a cittadini che abboccano come allocchi.
Noi di Riviera Oggi non ci facciamo USARE da nessuno. Ma sono d’accordo con lei.
Va considerato però che non si è votato da solo. Il problema è tutto nei voti inconsapevoli per i quali l’eletto non è colpevole al 100% mentre lo sono e molto i vari galoppini che strumentalizzano associazioni, amici, parenti ignari, anche la religione purtroppo.
Ecco appunto una domanda l’l associazione “ambiente e salute” rientra tra queste?
io non credo che Urbinati possa definirsi “renziano”.
Il fatto che Renzi andando al potere abbia avuto bisogno di un seguito nel PD gli ha garantito chanches di carriera, ma questo non vuol dire che lui possa essere assimilato allo stile di Renzi, di cui ha poco o nulla.
La regione non è il comune. Ci si può imboscare.
Alla faccia di chi paga loro lo stipendio.