SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nemici interni ed esterni. Oltre alle critiche degli attuali alleati del centrosinistra, Paolo Perazzoli incassa anche gli attacchi dell’opposizione, pronta a ricordare all’ex sindaco i rapporti di vicinanza con l’attuale amministrazione comunale.

“A volte ritornano e pretendono di rappresentare il nuovo e la discontinuità – accusa Pasqualino Piunti – non è un bel segnale verso chi ha conosciuto bene e sulla propria pelle il malgoverno di centrosinistra.. Questo modo di fare appartiene al passato remoto e tutti hanno capito che la cerchia è sempre quella”.

Il candidato sindaco di Forza Italia non perdona al sindaco la rivendicazione del progetto che portò all’apertura del centro commerciale Porto Grande a Porto d’Ascoli: “Chi si vanta di aver favorito con grande determinazione, mettendosi anche una stelletta al bavero, la grande distribuzione, oggi non può proporsi come il difensore di tante piccole realtà che pure grazie a quelle decisioni hanno sofferto e soffrono nelle loro attività. Questo Pd che si ripresenta come il nuovo non è altro che un cane che si morde la coda dove, come nelle staffette, ci si passa il testimone ma l’obiettivo è sempre lo stesso: la corsa al potere per il potere”.

Sul rapporto tra Perazzoli e il primo cittadino in carico, Piunti insinua: “Gaspari fu suo delfino. Nel 2012 si verificò lo strappo per questioni di distribuzioni di benzina, dimostrazione plastica di come viene gestito il potere all’interno soprattutto del Pd. Da quel momento in poi ciò che prima era condiviso e condivisibile, diventava tutto sbagliato. Ed allora una delle due. O questa amministrazione era mediocre sin dall’inizio – e così è – oppure non si è credibili se si prendono le distanze per motivi di rappresentanza di centri di potere”.