SAN BENEDETO DEL TRONTO – Si è spento ieri Gino Arzani, un uomo valido e sempre coerente con le proprie idee. Anche se non disdegnava di riconoscere ed apprezzare quelle di altri pur non condividendole.

L’ho conosciuto negli anni ottanta quando si rese disponibile per curare ogni domenica la redazione di Espresso Rossoblu. Un compito che gradiva ma che lo portava anche a rinunciare alle partite della Samb della quale era grande tifoso.

Se faceva qualcosa doveva farla bene, preferiva quindi stare in redazione durante la gara anche quando giocavamo in casa. Raccoglieva i risultati della domenica sportiva con un’accuratezza unica e gestiva le telefonate degli inviati che raccontavano la partita quando la Samb giocava fuori casa. Pignolo quanto basta in quel periodo gli errori di battitura erano rarissimi. Un correttore di bozze professionista e severo quando serviva.

Non lo vedevo da tanto tempo, negli ultimi anni ci siamo sentiti qualche volta per telefono ma resta indelebile il ricordo delle sue parole, quando nel 2000 si spense mia madre 94enne. ‘Nonna Maria’, così la chiamava anche lui, insieme a mio figlio Luigi allora un bambino, gli tenevano compagnia nella stanza della redazione che si trovava nella nostra (mia e di Pino) casa materna. Ci fece le condoglianze con uno scritto nel quale ci ricordò alcuni aneddoti divertenti di quei pomeriggi di lavoro ma anche di 3-4 ore di convivenza piacevole con la nostra mamma che aveva grande stima di Gino.

Insieme a mia moglie Paola, a mio fratello Pino e Silvana e a tutta la redazione porgo sentite condoglianze a Santina e ai figli Alessandro e Francesca. Aggiungo quelle per la loro mamma e nonna che lo ha preceduto in cielo alcuni giorni prima.

Ciao Gino. Addio.

Nazzareno Perotti