SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Pd lavora per l’unità. La volontà di riappacificazione è emersa nel corso dell’Unione Comunale di lunedì sera, alla quale però non hanno partecipato Giovanni Gaspari e Margherita Sorge.
A stupire è soprattutto l’atteggiamento dell’ex assessore, sconfitta alle primarie (per lei solo un terzo posto) e preoccupata per eventuali ripicche post-voto da parte di Paolo Perazzoli. I due si sono confrontati domenica: il candidato sindaco ha garantito che non ci saranno “vendette” nei confronti dei sostenitori della Sorge, ribadendo tuttavia il principio di assoluto rinnovamento e di discontinuità con l’amministrazione uscente.
“Chi in questi dieci anni è stato in campo, ceda il passo”. Perazzoli lo ha ripetuto per l’ennesima volta, chiarendo che non si effettueranno deroghe per un terzo mandato. Un monito che varrà per il Pd, per la sua eventuale lista civica e per i partiti alleati. Il leader dei democrat non avrà potere di veto sulle altre forze della coalizione, che non potranno comunque ignorare un diktat così pesante.
Nel Pd, degli attuali consiglieri comunali rimarrebbero in corsa solo Vinicio Liberati, Piefrancesco Morganti e Alessandro Zocchi. Per tutti gli altri, compresa la stessa Sorge, non ci sarà possibilità di inserimento nelle liste. Verrebbero inoltre tagliati fuori gli assessori Paolo Canducci (pessimi i suoi rapporti con Perazzoli), Leo Sestri ed Eldo Fanini.
Durante la riunione non sono mancati riferimenti ai Poru. L’auspicio è che Gaspari non mandi in Consiglio (e quindi a Vas) i progetti, tra cui spicca quello contestatissimo di Area Mare. Un’azione che, oltre a spaccare l’attuale maggioranza, rischia di condizionare la futura giunta.
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Appare cosa bizzarra che rimanga in corsa anche il consigliere Liberati. Uno dei più grandi oppositori dell’attuale vincitore delle primarie. Perazzoli era definito da questi l’uomo che aveva finito il suo tempo, “il vecchio”, l’uomo dell’edilizia sfrenata, l’uomo che osteggiava l’amministrazione gaspariana per motivi solo ed esclusivamente personali e familiari. Ognuno è libero di fidarsi dei propri prescelti ma non sempre ciò potrebbe pagare. Rivedere il consigliere fra le liste dei candidati sarebbe un messaggio policromo di ambiguità politica ed un verdiniano aspetto di convenienza opulenta. Se invece si deve elevare a verità la doppiezza allora tutto ciò è lecito.… Leggi il resto »
Avrebbe ragione se succedesse ma mi pare di capire che il nome da lei citato fa parte di quelli che non sarebbero esclusi a priori perché non ha già fatto due mandati. Se sbaglio correggetemi.
Per coerenza non dovrebbe candidarsi, ma nel pezzo si parla solo di quelli che non sarebbero tagliati fuori, regolamento alla mano.
Gaspari porterà Area Mare in consiglio. Sono pronto a scommetterci
Strano il PD. Per un consigliere no al terzo mandato e per il sindaco che ha già due mandati fatti ci sarebbe l’opportunità per un terzo! Vabbè che i piddini la coerenza non sanno cosa sia però….
Di fila.
Vabbè che parlano di fila, ma non è una cosa seria! Un sindaco per 15 anni è un pericolo pubblico, altro che consigliere
!
Non voglio fare il difensore di nessuno ma cosa c’entrano gli anni di mandato (se secondo Legge) con il merito? O ci dica perché.
Paolo Perazzoli è stato sindaco dal 22 giungo 1993 al 4 aprile 2001.
Il Pd, e di conseguenza le regole su doppio mandato, è nato nel 2007.
Sfinca questo senza prendere le difese di nessuno, ma è storia sambenedettese, basta leggerla.
Si parla di mandati consecutivi.
Vinicio Liberati è ricandidabile perché nel 2006-2011 era fuori dai giochi. In compenso era stato consigliere comunale in precedenza.
Scusa Felice Ma è normale che c’è chi pretende di fare il consigliere comunale o l’assere tutta la vita? Chi ha avito dieci anni di mandato popolare ha avuto la possibilità di dare il meglio di se? Dopo dieci anni non basta a ricoprire lo stesso ruolo? Le ultime intelligenze e l’ultimo sapere si è fermato dieci anni fa? Ma per favore basta tuttologi attaccati alle poltrone, basta a capi bastone e caporali, basta agli assetati di potere per servire se stessi invece che la collettività. Il tempo crea incrostazioni basta. Dopo dieci anni si facciano da parte hanno avuto… Leggi il resto »
Io non credo ai veti, nessuno può venire in casa mia e dirmi cosa devo fare, i due mandati potrebbero valere per il PD e non per gli alleati, in quanto sono una cosa autonoma e distinta dal PD, nella coalizione di deve parlare di programmi della e per la città. Non accetto i veti, a prescindere, così come non accetto le quote rosa, perché io dovrei rimanere fuori da una lista per le quote rose? in democrazia chi prende più voti va avanti, io se fossi una donna mincazz… arrabbierei moltissimo, dove sta scritto che una donna sia migliore… Leggi il resto »
Anche io la penso così sulle quote rosa. Proprio perché non trovo differenze tra uomo e donna.