SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nella nottata del 28 febbraio cinque cittadini stranieri si erano resi protagonisti di una brutale aggressione in via San Martino di San Benedetto del Tronto nei confronti di un giovane conducente al quale avevano danneggiato dolosamente la vettura mediante effrazione del lunotto posteriore e ad altre due persone giunte in aiuto di quest’ultimo cagionando loro contusioni e lesioni a seguito delle quali  i malcapitati erano dovuti ricorrere alle cure del Pronto Soccorso.

Grazie al tempestivo intervento della Polizia di Stato e dell’Arma Carabinieri gli aggressori (identificati per J.A.R. romeno  di 23 anni, D.A di 28 anni di origine ucraina ma in possesso di cittadinanza italiana da diversi anni, M.A albanese di 26 anni) erano stati tratti in arresto mentre altri due cittadini  albanesi (C.A di anni 24 e L.K di anni 25) erano stati denunciati a piede libero, dovendo tutti rispondere in concorso dei reati di rissa, lesioni aggravate e danneggiamento.

J.A.R. dovrà inoltre rendere conto della violazione della misura di prevenzione del divieto di ritorno nella città di San Benedetto del Tronto. In relazione alla gravità della vicenda il Questore di Ascoli Piceno Mario Della Cioppa in attesa degli sviluppi giudiziari della vicenda (i tre arrestati sono ancora in stato di detenzione presso la Casa Circondariale di Ascoli Piceno) ha emanato delle misure di prevenzione nei confronti di quattro dei cinque protagonisti del pestaggio,  già gravati di precedenti specifici.

La violazione dei divieti imposti può comportare l’arresto o la denuncia in stato di libertà ovvero l’applicazione di una misura di prevenzione più grave.

In particolare i provvedimenti presi e  già notificati agli interessati sono i seguenti :

J.A.R, già colpito da un divieto di ritorno da San Benedetto del Tronto emesso dal Questore di Ascoli Piceno su proposta dell’Arma dei Carabinieri per la durata di anni 3 tre  per un precedente furto perpetrato in un esercizio pubblico del luogo, aveva richiesto la revoca del provvedimento per motivi familiari. Nonostante il divieto vigente, il romeno era stato  comunque già denunciato per la violazione dello stesso ed analoga comunicazione di notizia di reato è stata trasmessa alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno a seguito dell’ arresto in narrativa, come citato in premessa. L’ istanza di revoca è stata respinta ed il relativo decreto notificato allo J.A.R che pertanto non potrà ritornare nella città rivierasca.

M.A.  e D.A, già gravati da precedenti penali per lesioni, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale ed altre tipologie delittuose sono stato raggiunti da un avviso orale con prescrizioni,  provvedimento propedeutico per l’eventuale applicazione della Sorveglianza Speciale, quest’ultima misura di prevenzione della massima afflittività.

In particolare risultando gli stessi prevenuti già condannati per delitti non colposi, le suddette prescrizioni, oltre all’avviso di vivere osservando le leggi dello stato italiano impongono il divieto  di possedere o utilizzare in tutto o in parte qualsiasi apparato di comunicazione radiotrasmittente, radar e visori notturni, indumenti ed accessori per la protezione balistica individuale, mezzi di trasporto blindati o modificati ovvero comunque predisposti al fine di sottrarsi ai controlli di Polizia, armi di modesta capacità   offensiva, riproduzione di armi di qualsiasi tipo, compresi i giocattoli riproducenti armi, altre armi o strumenti, in libera vendita in  grado  di  nebulizzare  liquidi  o  miscele  irritanti  non idonei a recare offesa  alle  persone,  prodotti  pirotecnici  di  qualsiasi tipo, nonché sostanze infiammabili e altri mezzi  comunque  idonei  a  provocare lo  sprigionarsi  delle  fiamme e programmi informatici ed altri strumenti di cifratura e di conversazioni o messaggi. La violazione di tale divieto è punita con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 1.549 a 5.164 euro.

L’albanese M.A  infine, si è visto inoltre notificare anche un avvio di procedimento, sempre a firma del Questore, per la revoca del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato di cui risulta titolare ai fini dell’espulsione dal territorio nazionale.

L.K. è stato raggiunto anche lui da un provvedimento di avviso orale, senza prescrizioni, data la presenza di un sola condanna penale, sempre per lesioni. Anche nei suoi confronti,  quale cittadino albanese titolare di permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato, è stata avviata la procedura per la revoca del titolo di permanenza nel territorio nazionale da parte del Questore di Ascoli Piceno.

Solo nei confronti del cittadino albanese C.A, classe 1992, non sono stati adottate misure di prevenzione o di eventuale revoca del titolo di soggiorno, poiché esente da pregiudizi di polizia, eccetto la vicenda di cui si è reso protagonista nella serata del 28 febbraio.

Infine dopo il Comitato di Ordine e Sicurezza Pubblica, tenutosi in Prefettura, il Questore di Ascoli Piceno ha disposto il Tavolo Tecnico per la modulazione dei servizi coordinati interforze che avranno inizio nei fine settimana a partire dal 19 marzo e fino al primo maggio prossimo nel centro di San Benedetto del Tronto. In ogni caso già nel fine settimana del 5 marzo e quello prossimo del 12 marzo sono stati intensificati, nel frattempo, i servizi di prevenzione nell’area cittadina.