SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Alfiere della delegazione italiana alle Olimpiadi di Londra 2012, Valentina Vezzali ha vinto nel fioretto individuale tre ori in tre edizioni consecutive dei Giochi, entrando definitivamente nella storia dello sport. La più grande schermitrice di tutti i tempi ha condiviso la sua esperienza di atleta – e ora anche di parlamentare – nel corso di un convegno che si è tenuto sabato 27 febbraio presso Kabina Welcome di San Benedetto del Tronto, dando particolare importanza ai valori che lo sport le ha insegnato e che lei sta trasponendo nell’attività politica.

“In Parlamento lo sport viene trattato come fanalino di coda – dice Valentina Vezzali – Portare avanti politiche sportive è difficile, ma la mia carriera nella scherma mi ha insegnato che bisogna porsi degli obiettivi e cercare di raggiungerli passo dopo passo, senza mai arrendersi e credendo sempre nelle proprie capacità”. La politica è il futuro di Valentina Vezzali, la quale ha annunciato che si ritirerà dalle competizioni subito dopo i Mondiali a squadre di aprile 2016, complice la mancata qualificazione ai Giochi di Rio. La jesina è stata infatti eliminata al secondo turno del Trofeo Inalpi di Torino e non ha strappato il pass per la rassegna a cinque cerchi brasiliana, per cui l’Italia aveva a disposizione solo due posti nel fioretto femminile, non essendo prevista la gara a squadre. “Dopo il bronzo di Londra 2012 puntavo a Rio 2016, ma non ho rifiutato l’offerta di entrare in politica per migliorare questo Paese, perché il ruolo di portabandiera comporta delle responsabilità – continua l’onorevole di Scelta Civica – Non andrò alle prossime Olimpiadi, ma sono serena. Ho dato tutto alla scherma. Avrei potuto lasciare immediatamente dopo Torino. Non l’ho fatto, perché lo sport mi ha insegnato che bisogna portare a termine ciò che si è iniziato”.

Proprio per la sua elevata valenza sociale, Valentina Vezzali auspica l’inserimento della parola “sport” nell’articolo 33 della Costituzione, nonché la piena parificazione dei diritti di uomini e donne in ambito sportivo: “Nell’antica Grecia le donne nemmeno potevano assistere ai Giochi. Abbiamo fatto dei grandi passi avanti, ma dobbiamo continuare a combattere. Basti pensare alla differenza tra lo stipendio di una calciatrice e quello di un calciatore, ai ruoli dirigenziali che sono quasi mai sono ricoperti da donne, al numero superiore di giornalisti sportivi uomini, al fatto che alcuni sport siano considerati professionistici se praticati da uomini e dilettantistici se praticati da donne”. Valentina Vezzali ha contribuito non poco alla battaglia per l’uguaglianza dei sessi in ambito sportivo: “Ho vinto un Mondiale a distanza di quattro mesi dal parto e questo ha spinto prima la Federazione Italiana Scherma e poi il CONI ha inserire nei loro statuti una clausola che congela la situazione dell’atleta per tutto il periodo della gravidanza, dai punti nel ranking allo stipendio”.

Valentina Vezzali ha tenacia da vendere, in pedana come in Parlamento, e ha fatto sentire la propria voce anche in altre questioni, come, per esempio, quella dello “ius soli sportivo”, per la quale la Campionessa ha ottenuto che ogni minore straniero in possesso di un regolare permesso di soggiorno possa tesserarsi con una Federazione e gareggiare in ambito nazionale. Ha inoltre presentato progetti di legge per il riconoscimento della figura professionale del laureato in scienze motorie, per la concessione di agevolazioni scolastiche ai ragazzi che fanno sport e dunque sono impegnati con le gare, per l’ingresso dello sport nelle scuole già dalle primarie, per il riassetto del mondo sportivo dilettantistico.

Alla base di queste iniziative c’è la convinzione che tutti debbano avere la possibilità di fare sport, perché lo sport non è solo quello di vertice, ma racchiude un universo di undici milioni di persone, tutte unite da una grande passione. In virtù di ciò, è importante investire nelle strutture sportive e nello sport in generale, perché chiunque sia messo in condizione di fare parte di tale microcosmo – o meglio, macrocosmo – che insegna più di tanti libri. “Ho avuto la fortuna di avere un Maestro straordinario, Ezio Triccoli, che mi ha trasmesso dei valori fondamentali – spiega Valentina Vezzali – Ho imparato che gli avversari vanno rispettati, che gli obiettivi si raggiungono con fatica, che nello sport e nella vita ci sono delle regole. Ho appreso anche la potenza dello sport, strumento di integrazione dotato di un potere unificante fuori dal comune”.

Le ultime considerazioni della fiorettista marchigiana sono sul doping e sulla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2014: “Il doping c’è e bisogna combatterlo. Credo che una soluzione sarebbe quella di portare avanti una campagna di prevenzione e di informazione sugli effetti devastanti delle sostanze dopanti sulla salute dell’uomo – afferma Valentina Vezzali – Quanto a Roma 2024, io sono assolutamente a favore a che le Olimpiadi si facciano in Italia. Sarebbe un’opportunità per il turismo, per la costruzione e la ristrutturazione delle strutture e permetterebbe di riscoprire l’Italia, visto che coinvolgerebbe più città. Non bisogna dimenticare inoltre che il 70% degli impianti è già pronto. Come ha detto Giorgio Napolitano qualche anno fa ‘We have a dream’ e i sogni si possono realizzare”.