GROTTAMMARE – I tagli alla cultura che stanno cancellando la storia e l’identità del nostro Paese sono sotto gli occhi di tutti quotidianamente. A monte scarseggiano le risorse; a valle forse mancano una vera e propria “educazione alla cultura”, e spesso anche una sensibilità verso la stessa.

In questo scenario assumono ancora più importanza le iniziative culturali promosse da Grottammare, che sembra muoversi in controtendenza, ed il fatto che il pubblico risponda con entusiasmo partecipando attivamente.

Sabato 27 febbraio sono state presentate le prime conclusioni dei due progetti sviluppati dal Comune nel percorso del Distretto Culturale Evoluto Piceno, dopo oltre un anno di cammino: “Residenze Artistiche” e “Canditi”.

Sono intervenuti il sindaco Enrico Piergallini, la responsabile comunale dell’area “Servizi Demografici e Culturali” Fiorella Fiore, il presidente del Consorzio Universitario Piceno e coordinatore del Distretto Culturale Evoluto Achille Buonfigli, il coordinatore del progetto “Residenze Artistiche” Lucilio Santoni, il presidente dell’Associazione Culturale “Blow Up” Sergio Vallorani, e Maurizio Capponi dell’agenzia di comunicazione Marchethink.

Il Comune di Grottammare è partner del progetto Distretto Culturale Evoluto Piceno (DCE) insieme ad altre 13 aziende ed enti, tra cui i Comuni di San Benedetto del Tronto ed Ascoli Piceno. Il DCE ha come capofila il Consorzio Universitario Piceno (CUP), come partner scientifico l’Università di Camerino ed è cofinanziato dalla Regione Marche, con il contributo della Camera di Commercio di Ascoli Piceno.

“Sono entrambe produzioni culturali significative – ha sottolineato il sindaco Piergallini – per la nostra Città e per chi la ama. Il primo progetto, ‘Residenze Artistiche’, ha visto la partecipazione attiva nel Paese Alto di critici letterari ed attori che hanno incontrato e dialogato con luoghi e persone. L’obiettivo era infatti quello di proporre e valorizzare il vecchio incasato come uno spazio adatto per accogliere l’arte. Già era accaduto nei secoli passati, quando aveva ospitato artisti; ma invece di lasciar perdere, abbiamo voluto dare un segnale forte in questa direzione per darle un seguito, affinché il Paese Alto potesse tornare già oggi, e così pure in futuro, ad accoglierli come allora”.

Dall’esperienza, che si è svolta in due momenti a gennaio ed aprile 2015, è nato un piacevole opuscolo per farne tesoro raccogliendo le tracce che gli ospiti hanno lasciato nella città: si tratta di “Atelier d’inverno e di primavera. Residenze Artistiche” a cura di Lucilio Santoni.

“Abbiamo ripreso il titolo ‘Atelier d’inverno’ – ha spiegato Santoni – da un libro del poeta maceratese Remo Pagnanelli. Di qui abbiamo pensato subito ad ‘Atelier di primavera’ per la seconda parte, visto che si sarebbe svolta ad aprile. Nel corso delle ‘residenze artistiche’, organizzate al Teatro dell’Arancio per alcuni giorni, abbiamo avuto ospiti importanti: a gennaio il poeta Antonio Prete ed il critico letterario Filippo La Porta, mentre nella seconda fase, l’attore Giorgio Colangeli. Di fronte al pubblico si sono raccontati, e hanno raccontato il proprio particolare rapporto con l’arte, soprattutto con la poesia”.

In proposito è stato trasmesso il suggestivo video realizzato dall’Associazione Culturale “Blow Up”, con il contributo di Sergio Vallorani, che lo ha illustrato ai presenti, e di Sandro Bocci: “Giorgio Colangeli legge Ferlinghetti”, in cui l’attore recita la poesia “Grottammare” del 1990 (una sola “m” in lingua originale) nella traduzione italiana di Antonio Prete.

“A differenza del primo progetto – ha aggiunto Piergallini – ‘Canditi’ è invece una produzione culturale in divenire, a cui il Distretto Culturale Evoluto ha dato la possibilità di nascere, di gettare le basi e, speriamo, anche di crescere. Il Comune apprezza molto l’iniziativa, ma economicamente non può sostenerla, essendo già impegnato nella comunicazione con il quadrimestrale ‘Grottammare Informa’, talvolta anche con difficoltà”.

“Il progetto si propone l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale di Grottammare attraverso una strategia di comunicazione indiretta, che mira a ricomporre, in un’identità visiva aperta e sfaccettata, diversi aspetti della storia e della cultura della città”, ha spiegato Chiara Costantini insieme agli altri referenti del progetto.

“L’ispirazione – ha continuato – viene dalla buccia delle arance coltivate a Grottammare, impiegate prevalentemente nella preparazione dei canditi. ‘Candire’ è un metodo di conservazione e di recupero, inteso qui soprattutto in termini di rivitalizzazione e rigenerazione: per selezionare, riportare alla luce, accostare, fondere, reinterpretare e rilanciare i diversi tratti dell’identità culturale di Grottammare.
Canditi è insieme archivio on-line e rivista: una piattaforma multimediale che contiene immagini, testi, video, frammenti, spunti e suggestioni raccolti grazie ad una call aperta diffusa tramite il web; una pubblicazione a stampa in cui tali contenuti convergono periodicamente, riorganizzati e riletti sulla base di un argomento monografico scelto”.

Il numero “zero” della rivista, che punta a diventare un magazine semestrale gratuito, parte dal tema delle arance, uno dei simboli più antichi di Grottammare. Propone un percorso di associazioni che spazia tra passato e presente, cultura alta e bassa, con riferimenti ad araldica, cinema, letteratura e design.

È stato realizzato dal gruppo di lavoro della Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino, coordinato da Carlo Vinti e composto da: Francesca Battiato, Federica Carletti, Chiara Costantini, Francesca Luzi e Federica Terenzi, sotto la supervisione dei designer Riccardo Berrone, Federico Bovara e Luca Coppola.

La responsabile del Comune Fiorella Fiore ha ringraziato entusiasta coloro che hanno reso possibili le iniziative: “Questo è un modo nuovo di fare Cultura, con la ‘c’ maiuscola. Due opportunità molto preziose per la Città, che ci auguriamo di cuore abbiano un seguito”.

Era il 1805 quando Hölderlin scriveva “Was bleibet aber, stiften die Dichter” (“Ciò che resta, lo fondano i poeti”), perché sono loro che istituiscono quello che è destinato a durare, nell’incessante dialettica tra l’eterno e l’effimero.

E così offriamo la splendida poesia di Ferlinghetti dedicata alla Città. Che sopravviverà, insieme ad essa, mentre tutto passa, perché – ci illumina l’introduzione della plaquette – “Là dove il chicchiericcio, le opinioni e le analisi tecniche naufragano miseramente, la poesia, ancorché negletta e offesa, continua a navigare lontano, verso l’infinito”.

Dove il mare restituisce la sua risposta turchese.

 

GROTTAMMARE

Mare turchese di Grottammare
Grottammare
le sue grotte risuonano
lungo l’Adriatico.
L’eco d’un canto di sirene
ancora mi giunge
quieto nella quiete del treno,
ancora le voci
perdute chiamano
dalle profondità del mare.
Illusione, certo, è ogni cosa.
La nebbia grava ancora
sugli alberi d’ulivo.
L’alba è annunciata dall’orologio
non dalla luce
che esiste nella nostra mente
soltanto.
Uomini e donne dormono
nella loro familiare oscurità.
Solo la luce
assopita nei loro occhi
suggerisce un iridescente
futuro o un destino
incandescente.
Da lontano
di là dalle isole più lontane
il mare restituisce
la sua risposta turchese.

Lawrence Ferlinghetti
(“Grottamare”, 1990 – traduzione italiana di Antonio Prete)

 

Info Progetto “Canditi”

tumblr: http://canditi-grottammare.tumblr.com/
email: canditigrottammare@gmail.com