SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il turismo e il porto: su questa relazione si è svolto un incontro, venerdì 26 febbraio, presso il Museo del Mare di San Benedetto, alla presenza di numerosi operatori del settore. Organizzato dal gruppo a sostegno della candidatura di Tonino Capriotti, impegnato nella campagna per le primarie del Partito Democratico, i numerosi interventi hanno avuto, come tratto comune, la critica attuale della situazione turistica e, in senso pieno, gestionale di San Benedetto e la difficoltà di rinnovarsi. Non sono mancati giudizi negativi, o anche molto negativi, nei confronti dell’amministrazione comunale uscente.

Marco Nespeca, albergatore e moderatore dell’incontro, ha infatti esordito affermando “che siamo un po’ insoddisfatti di questi ultimi anni”. A seguire il consigliere regionale del Pd Fabio Urbinati ha ammesso le difficoltà derivanti dall’applicazione del Patto di Stabilità che ha “impedito di effettuare quegli investimenti necessari alla città. Riguardo al porto, abbiamo realizzato un piano regolatore che ha concesso ad alcune imprese di effettuare investimenti importanti, ovviamente il piano è stato prodotto in un momento economico difficile e non tutti possono approfittarne”. Infine Urbinati si è soffermato sulla situazione della direttiva Bolkestein: “Sono rimasto stupefatto dalla richiesta dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia che va contro una richiesta di uno stato sovrano e contro i principi della stessa Unione Europea. Tutto è avvenuto così all’improvviso e bisognerà capire perché”.

Sandro Assenti, presidente di Confesercenti Turismo, ha da parte sua aggiunto che “l’estate 2016 sarà molto difficile perché ci presenteremo con le transenne sul lungomare. Se nel 2006, quando fu completato il tratto di Porto d’Ascoli m’avessero detto che dieci anni dopo tutto sarebbe rimasto tale e quale, l’avrei preso per matto, invece… Il Porto va valorizzato, è uno spazio aperto naturale e le attività di pesca, diportistiche e la possibilità di fruizione e attrazione per i turisti è altissima, basti pensare alla partenza e al rientro delle imbarcazioni, cosa che affascina i nostri visitatori e potrebbe essere sfruttata al meglio”.

Un rilievo sul periodo del fermo pesca è stato avanzato da Fausto Calabresi della Confcommercio: “Non si riesce a capire per quali motivi si svolga ad agosto, periodo di massimo afflusso turistico, mentre mi dicono che per favorire la riproduzione delle specie ittiche sarebbe meglio fermare la pesca nel periodo di aprile o maggio. Bisogna capire chi decide queste cose, se ci sono giustificazioni scientifiche e come eventualmente modificarle. Dobbiamo contare di più a livello regionale, la Regione Marche è ultima sulle statistiche di investimenti nel turismo. Nell’area portuale ci sono edifici da recuperare, come l’ex Forst”.

Molto duro il messaggio pervenuto da Francesca Rossi di Confindustria: “L’amministrazione comunale è stata immobile, senza visione e senza coordinamento. Abbiamo assistito ad uno sperpero di energie e risorse e ad una frattura tra San Benedetto e l’entroterra. Se non si inverte la situazione il nostro lungomare d’estate diventerà vuoto come d’inverno”.

L’architetto Nazzareno Viviani invece ha illustrato una relazione tecnica sui temi del turismo e dello sviluppo sostenibile, a partire dalle opportunità di riqualificazione delle singole strutture turistiche fino ad una pianificazione “che deve mirare a studiare la città tra 30 o 50 anni, non al 2017”. A tal proposito ha accennato a quanto sta avvenendo a Rimini, dove il confronto è con un turismo nei decenni a venire. “Pensiamo a come aree industriali siano diventati poli di attrazione turistica grazie alla riqualificazione ecologica, come la Ruhr o la città di Friburgo in Germania”. Viviani ha sottolineato la necessità di un Piano di Spiaggia avanzato, capace di aprire la fruizione del lungomare per tutto l’anno e con una forte innovazione di tipo ecologico.

Infine Giuseppe Ricci, presidente di Itb Italia, è intervenuto calorosamente sulla questione della Bolkestein: “Difenderemo fino all’ultimo le nostre aziende. I primi stabilimenti furono assegnati quando il turismo a San Benedetto era poca cosa e grazie all’accoglienza degli allora bagnini sorsero di conseguenza gli alberghi e le attività commerciali. Adesso ci dicono che un finlandese deve essere libero di venire ad aprire uno chalet in Italia, ma noi in Finlandia come ci andiamo?”

Tonino Capriotti ha concluso rimarcando la necessità di avere una città “pulita, come primo segno d’accoglienza, che deve ripartire dai suoi tratti peculiari: la buona cucina con un brodetto che è un piatto nazionale, e il settore della pesca, in cui San Benedetto ancora eccelle”.