SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Le prime vere primarie per San Benedetto. “Chi le vincerà, sarà molto probabilmente il futuro sindaco della città”, dice la segretaria del Pd Sabrina Gregori.
Quattro contendenti e 6 mila schede stampate in vista delle consultazioni di domenica 6 marzo. Antimo Di Francesco, Margherita Sorge, Paolo Perazzoli e Tonino Capriotti potranno essere votati da tutti i cittadini residenti che abbiano compiuto 16 anni. Minorenni e stranieri dovranno tuttavia pre-registrarsi il 2, 3 e 4 marzo presso la sede di Via Manara, dalle 17 alle 19. Al seggio bisognerà presentare tessera elettorale, documento d’identità e si dovranno versare 2 euro.
Il comitato organizzatore è composto dalla segretaria comunale, dai tre coordinatori dei circoli (Manfroni, Giobbi, Rosetti) , dal segretario dei Gd (Daniele Di Fortunato) e da un sostenitore per ciascun candidato: Felice Gregori per Perazzoli, Vinicio Liberati per la Sorge, Giulietta Capriotti per Di Francesco e Daniela Bigossi per Capriotti.
Dieci i seggi sparsi per la città: la scuola Manzoni (sezioni elettorali corrispondenti 5-6-7-8), l’ex scuola Borgo Trevisani (9-10-11-12), la scuola Moretti (1-2-3-4), la Sala Consiliare del Comune (sezioni da 14 a 28), il Bocciodromo di Via Sgattoni (29-30-31), la Sala del Comitato di quartiere Mare (32-33-34-35-36), la sede del Pd di Via Damiano Chiesa (da 37 a 39) e in Via Gronchi (40-41-42-43).
I volontari saranno circa 120, che lavoreranno a titolo gratuito: “Li voglio ringraziare per l’impegno che svolgeranno per pura passione politica”, prosegue la Gregori.
Se alle primarie del 2011 tra Gaspari e Spadoni si mobilitarono 2610 elettori, stavolta l’aspettativa non è inferiore alle 3 mila unità.
Potrebbe invece far discutere la norma contenuta nel regolamento che nega il voto “a coloro che ricoprono incarichi o che siano comunque notoriamente esponenti di partiti o movimenti politici avversi al Partito Democratico”. Una frase che potrebbe dare spazio a svariate interpretazioni considerato che diversi partiti avversi al Pd alle passate amministrative poi si sono avvicinati alla giunta, mentre altri originariamente alleati si sono allontanati non senza strascichi polemici. “Io e Pezzuoli parteciperemo – fa sapere Loredana Emili – noi siamo Diversamente Democratici, non avversi al Pd. Essere contro l’amministrazione non significa essere contro il Partito Democratico. Se così fosse, non potrebbe recarsi al seggio nessuno dei quattro candidati, visto che tutti hanno criticato i cinque anni di Gaspari”.
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Forse la Emili avrebbe potuto fare a meno di annunciare la partecipazione al voto come un fatto non scontato . Sbaglio o tra i candidati c’e’ Paolo Perazzoli suo affine ? In ogni caso le va dato atto di aver rappresentato l’unica opposizione di un certo peso in questi anni .
Proprio l’altro giorno sono usciti, sul Fatto quotidiano, alcune anomalie sulle primarie del PD: entrano per votare 1200 persone, al conteggio ci sono 1800 schede! La moltiplicazione dei…..voti! Si spera che a San Benedetto siano più seri? Vedendo il regolamento su chi può partecipare, mi sembra utopia!
egr. direttore, mia figlia ha compiuto 18 anni da poco ma non ha ancora il certificato elettorale. Può andare a votare alle primarie?
Dice Robero Speranza – sul Corriere della Sera di oggi a proposito dei componenti del PD: C’è troppa arroganza in giro. Servirebbe molta più umiltà. L’arroganza non
trasmette un messaggio positivo al Paese».
La cosa assurda di questa città e’ proprio il fatto che dopo 10 anni di scivoloni e promesse non mantenute c’e’ ancora una parte della cittadinanza che vorrebbe il PD a governare San Benedetto.