Il mio compagno è un filmmaker, e gira per il mondo alla ricerca di storie. Quando posso, lo accompagno. Ho incontrato Angelo e Mary Fusco grazie a lui. La loro storia personale mi ha colpito molto, forse perché li ho incontrati nel momento più euforico della loro esistenza. Dopo anni di inseguimenti e fughe, infatti, cominciavano a vivere allo scoperto, con la propria famiglia riunita. Ma, che famiglia? Quanto pesa nel loro presente di coppia, il passato di separazione e lotta? Ho raccolto le mie impressioni dopo aver trascorso due giorni con loro. Giudicate voi.

Chi è Angelo Fusco
. Angelo è un uomo semplice, non troppo scaltro né brillante. A 14 anni è costretto a confrontarsi con l’impatto della politica sulla sua vita, le ingiustizie che, ai suoi occhi, può provocare, così comincia ad avvicinarsi ad essa attivamente. Entra nell’IRA. A 21 anni decide di essere parte del braccio armato del movimento. Diventa un vero soldato, e uno dei più fanatici: vuole entrare nella storia e si sente invincibile. Angelo ha sangue italiano nelle vene, questo personalmente non gli interessa, ma lo fa vivere in una famiglia diversa. Egli è molto legato alla madre (irlandese) che però non è amata dalla famiglia del marito. Le sorelle del padre di Angelo, infatti, parlano solo italiano fra di loro in casa e lei, che non capisce, è esclusa dal loro mondo. Angelo subisce la sua frustrazione: forse per questo non è mai stato in Italia e quando, durante la sua vita, gli capita di pensare di emigrare con la moglie, non pensa mai all’Italia come possibile meta.

Chi è Mary Fusco. Mary è una donna, molto sensibile, ma per definizione molto complessa. Ha scelto Angelo sull’onta delle sue vicende familiari, approva le sue idee e decide di volergli essere accanto giovanissima. Spera in un primo tempo di non vederlo così coinvolto attivamente nel movimento, gli chiede anzi di emigrare, ma poi semplicemente lo accetta. Per questo, in seguito alla sua condanna, decide di non vivere nell’ombra: è orgogliosa del suo uomo, lo bacia davanti alle telecamere e davanti al mondo intero. A lei, però, spetta la parte emotivamente più complicata della faccenda, perché isolata, e pronta a rimanere del tutto sola in qualsiasi momento. Gestisce da sola il lavoro, la casa, la famiglia, facendo da filtro tra i figli ed il mondo esterno: decide di vivere per proteggere ciò che ama, quindi protegge Angelo e protegge la sua famiglia. A tutti i costi.

Lontane dagli sguardi degli uomini, Mary mi parla del suo amore quasi come di una fede. Al contrario di Angelo, che ha degli obiettivi, lei matura con gli anni una visione. In questa visione Angelo e Mary si amano ed hanno una vita normale, sono una famiglia normale, con tradizioni da rispettare e una vita familiare da onorare. Se non fosse per questa visione in cui lei si impegna tutta la vita, il presente di Angelo sarebbe drammatico. Raggiunti i suoi obiettivi, infatti, oggi Angelo sarebbe perso, perché ha capito molti errori dettati dall’incoscienza giovanile, ma il suo desiderio di essere celebrato dal suo popolo non si è mai spento.

La storia di Angelo e Mary mi ha molto colpito perché, nonostante le vicende che l’abbiano alimentata siano moralmente ed eticamente ‘a dir poco’ discutibili, è una storia che si regge su un equilibrio che non ha di certo costruito la politica, o il senso civico o la lealtà al Paese, o l’Ira. Si regge su di un equilibrio che è solo UMANO. Umano nel senso più semplice del termine: spirito di sopravvivenza, amore, passione, desiderio, sogni, sacrificio. Perché umano è appassionarsi, umano è amare. Umano è soffrire, umano è vivere.