SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Dispiacere e fastidio. Dell’addio di Giovanni Marucci il Movimento Cinque Stelle non era stato informato preventivamente. La conferenza stampa di martedì è stata indetta senza avvertire i grillini, con il paradosso che esponenti di Pd e Forza Italia, presenti in Municipio, hanno appreso delle dimissioni prima degli stessi attivisti.
L’unico al corrente del terremoto in corso era Giorgio Fede, che in Comune ci lavora. Prevedibile dunque la delusione per una frattura dolorosa, ma non inaspettata. I rapporti tra Marucci e Peppe Giorgini erano ai minimi storici da mesi, ancor prima di quel famigerato 2 novembre, data dell’implosione nel gruppo.
Il 12 settembre i Cinque Stelle indirono un incontro con la stampa nel corso del quale vennero a galla i dissidi tra i due, sfociati in un’accesa lite una volta lontani da occhi indiscreti. Quel giorno Marucci venne inoltre nominato portavoce del gruppo. Il tentativo di evitare ingerenze esterne non andò però a buon fine.
Il silenzio dell’ex consigliere comunale si è spesso scontrato con la loquacità di altri colleghi, Giorgini su tutti. Concezioni diverse di comunicazione, volontà di lavorare in assoluto anonimato contro il desiderio di uscire sulla stampa per compensare la quotidiana centralità del Partito Democratico.
Poi ad inizio novembre lo strappo. Gli attivisti del Movimento (lo zoccolo duro sempre presente alle iniziative settimanali) espressero 9 preferenze per Marucci ed 8 per Angelini. Il mancato raggiungimento dell’unanimità e un leader appoggiato da poco più del 50% dei presenti spinsero Giorgini – e non solo lui – a prendere tempo. Non possedere un consenso assoluto su un bacino ridotto a 17 votanti sarebbe stato un autogol comunicativo troppo impattante, soprattutto se contrapposto ad un Pd che promuoveva primarie aperte a tutta la città.
Nei mesi a venire, i grillini hanno tentato di ricucire la ferita. Nessuna rivelazione ai giornali e contrasti abilmente mascherati. A gennaio il consigliere regionale annunciò la possibilità di svolgere un’assemblea pubblica sulla scia dell’esperienza milanese. Tuttavia, i nominativi degli iscritti al Movimento non sono mai stati forniti dallo staff nazionale, rendendo impraticabile tale percorso.
Messo all’angolo dalle accuse di Marucci, Giorgini ha affidato il suo sfogo a Facebook: “Le accuse a me rivolte sono palesemente fuorvianti e pretestuose, per coprire probabilmente un suo forte dispiacere personale, umanamente comprensibile, visto che il candidato sindaco per le prossime elezioni non sarà lui per scelta quasi unanime del gruppo. Tutti meno uno. Risulta a me inoltre incomprensibile la sua voglia di candidarsi a sindaco, visto che già nel lontano giugno 2015 lui stesso voleva dimettersi da consigliere per suoi motivi personali. Mai mi sono sognato di fare qualcosa che abbia potuto danneggiare il gruppo e il popolo sambenedettese, ho sempre agito in piena sintonia con le regole e i principi del Movimento, cosa che invece forse qualcuno negli ultimi mesi non ha fatto, tramando nell’oscurità altri fini, che nulla hanno a che fare con lo spirito dei Cinque Stelle”.
L’attesissimo nome del candidato sindaco verrà rivelato venerdì mattina. A meno di colpi di scena il prescelto sarà Giorgio Fede. L’ex presidente del quartiere Sant’Antonio mette tutti d’accordo, ma andrà sciolto il nodo sul suo lavoro di dipendente comunale. Fede correrebbe solo per la vittoria, lasciando invece lo scranno in assise qualora i Cinque Stelle rimanessero all’opposizione. Un impedimento che Fede avrebbe già comunicato agli attivisti, garantendo su questa questione chiarezza e trasparenza con l’elettorato.
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Mi manca un passaggio che il collega Falcioni potrà domandare alla conferenza stampa. Non capisco perché lo staff nazionale non dia i nominativi degli iscritti locali. Mi sembra un po’ strano che il gruppo cittadino non sappia chi siano gli iscritti, l’elenco dovrebbe essere pubblico. Non riesco a capire
Secondo Marucci (è nell’altro articolo) per lo staff esistono solo i grandi comuni. Per intenderci: facile fare le assemblee a Roma, Milano, Torino, impossibile svolgerle nei piccoli centri.
Anche io fatico a capire.
Lo ridomandero’.
Con queste premesse e con un candidato sindaco dimezzato in partenza la proposta dei cinquestelle appare flebile, deboluccia, secondo me
Scusa Riego, se ci sono prevaricazioni e prepotenze è bene che escano fuori, così non si capisce qual è l’oggetto del contendere.
Ci sono episodi indicativi di questa situazione, e del conflitto tra Giorgini e Marucci, per capire che sta succedendo?
Rispondo per correttezza nei riguardi di chi legge, dopodiché tornerò a tacere per far si che possa essere fatta chiarezza nelle modalità e sedi opportune, perché a parlare dovranno essere i fatti oggettivi e non le personali interpretazioni di essi [mie comprese]. Prevaricare: abusare del proprio potere, della propria autorità, della propria influenza per conseguire un fine disonesto… Prepotente: Molto potente, dotato di grande forza e potere, specialmente in rapporto ad altri, quindi anche, talora, soverchiante o egemonico… Giovanni Marucci [il portavoce del Movimento Cinque Stelle di San Benedetto del Tronto in quel momento in carica] attraverso una votazione interna… Leggi il resto »
Una risposta decisamente chiara e netta, grazie Riego.
Le beghe personali sarebbe bene che il movimento 5 stelle se le risolva al proprio interno. E’ normale, quando si fanno delle scelte, che alla fine ci sia qualcuno scontento e che non accetti la decisione. Ma urlarlo in pubblica piazza non è un grande atto di trasparenza, ma secondo me solo di scarsa accettazione delle regole democratiche.
Ora finalmente i 5 stelle si concentreranno e ci faranno sapere cosa vorrebbero per SBT o hanno altre pratiche interne da sbrigare ?
Aspettiamo venerdì…
“Dell’addio di Giovanni Marucci il Movimento Cinque Stelle non era stato informato preventivamente. La conferenza stampa di martedì è stata indetta senza avvertire i grillini, con il paradosso che esponenti di Pd e Forza Italia, presenti in Municipio, hanno appreso delle dimissioni prima degli stessi attivisti.”
Chiedo pubblicamente a Massimo Falcioni, autore dell’articolo, di indicare in modo esplicito ai lettori la fonte di questa informazione. Ringrazio anticipatamente per la cortesia nel rispetto della trasparenza e della corretta informazione.
Per corretta informazione Falcioni non è obbligato ad indicare la fonte. Non gliel’ho chiesta nemmeno io perché è un suo diritto non rilevarla. Potrebbero essere più persone ma sono quasi certo che tu, come me, hai ben intuito la fonte. È importante che il mio giornalista non abbia detto bugie.
Direttore, comprendo e vi ringrazio comunque per la disponibilità. Sono certo che Massimo Falcioni ha riportato fedelmente ciò che gli è stato riferito.
Il direttore dice una cosa sacrosanta e sottoscrivo in pieno. Con Gambini ho parlato al telefono e ci siamo spiegati. In ogni caso, non c’e’ bisogno che io riveli nulla, dal momento che sul proprio profilo Facebook PEPPE GIORGINI il 17 febbraio ha scritto una lunga nota, riportata (in parte) nell’articolo in questione. Si legge in apertura: “Dopo le ennesime, e farneticanti, accuse nei miei confronti, da parte dell’ex portavoce Marucci, (non nuove per me perché iniziate subito dopo la mia elezione, e continuate senza un motivo logico anche dopo), quasi tutte fatte d’imperio e in piena autonomia – senza… Leggi il resto »
Le dimissioni di un consigliere comunale motivate non da argomentazioni di carattere privato bensì politico, non possono essere ridotte, banalizzandone i fondamenti, a semplici diatribe motivate da ripicca, rancore o invidia. Se ho deciso di affrontare pubblicamente la questione è perché da ex consigliere del Movimento Cinque Stelle non ho alcuna intenzione di tacere su questioni che riguardano FATTI POLITICI che riguardano il Movimento di cui sono stato portavoce in Consiglio Comunale, anche se “solo” come forza di minoranza. Per cui necessariamente esprimo in modo palese, pubblico, il mio pensiero politico, assumendomene anche la responsabilità, in merito ad una questione… Leggi il resto »
Scusami , ma la cosa continua a non quadrarmi. Si è dimesso dicendo che erano per motivi personali,senza rancore, che non era più una risorsa spendibile e ora mi dice il contrario? Perchè non lo disse allora? Ha detto il falso prima o adesso? Ora dice non partecipo per mia volontà politica? In ogni caso non è più credibile! Lei è uscito dal movimento,non partecipa alle riunioni del gruppo,,non ha preso parte ad alcuna votazione nè tantomeno discussione,non ha demandato ad alcuno a farlo al posto suo, però……A QUALE TITOLO INTERVIENE ALLORA ? Ci sarà uno staff nel M5S, di… Leggi il resto »
Se Peppe ritiene che le accuse a lui rivolte siano state fuorvianti e pretestuose gli chiedo pubblicamente di segnalare la questione al gruppo regionale marchigiano e allo Staff del Movimento Cinque Stelle in modo che, nelle sedi adeguate, venga fatta chiarezza e chissà magari anche giustizia. Per onestà e lealtà nei riguardi dei cittadini Sambenedettesi ai quali non solo Peppe Giorgini è legato, ma soprattutto nei riguardi di coloro che hanno dato fiducia al Movimento Cinque Stelle di San Benedetto del Tronto alle passate elezioni comunali e che ci hanno permesso, mi hanno permesso, di rappresentarli nel Consiglio Comunale cittadino,… Leggi il resto »
Non volendo alimentare altre discussioni, e solo per dare un contributo di chiarezza, nel rispetto che ho verso Riego Gambini, Giovanni Marucci e Peppe Giorgini, penso che sia corretto riferire che Riego non ha mai partecipato ad alcuna riunione di quelle di cui racconta gli esiti. Che non è stato riferito che il percorso intrapreso, di ricerca di maggior consenso, è stato avviato con la disponibilità di Marucci, di rimettersi alle proposte del gruppo. Che la scelta effettuata dal gruppo è stata presa, con la consapevolezza di Marucci. Che il gruppo, che ha stima e riguardo, sia di Riego che… Leggi il resto »