ROMA – Itb decisa. Nell’incontro che si è tenuto a Roma, nel Palazzo di via del Seminario, alla Biblioteca della Camera dei Deputati, venerdì 5 febbraio, l’intento comune degli Imprenditori Turistici Balneari è stato di riproporre le uniche due soluzioni adatte a salvare il comparto dal rischio di applicazione della Direttiva Bolkestein: sdemanializzazione dell’area commerciale dei fabbricati o diritto di superficie con riscatto per le concessioni demaniali esistenti.

Tanti gli interventi seguitio all’introduzione del Presidente dell’Itb Giuseppe Ricci, che ha convocato l’incontro per ascoltare i pareri di tutte le associazioni della categoria, regolarmente invitate anche se non tutte hanno risposto all’appello: “Dobbiamo fare in modo di dare al governo un testo che contenga gli elementi in grado di garantirci un futuro stabile, non possiamo rischiare di giungere alla sentenza della Corte di Giustizia Europea senza un testo di legge alternativo, andremmo incontro alla distruzione certa”.

Tra gli altri, sono intervenuti il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri e il deputato Ignazio Abrignani di Ala, il quale ha consentito, col suo interessamento, di realizzare l’evento romano. Gasparri ha ricordato “che il poco fin qui ottenuto, ovvero la proroga fino al 2020 per le concessioni balneari, è merito di un mio emendamento. Sono sinceramente stanco di dover affrontare dei tavoli insieme a politici di altri schieramenti che poi fuggono sempre al momento di dover far seguire col voto le parole. Anche se ci sono personalità come Baretta dello schieramento opposto che ritengo positive, purtroppo lo hanno rimosso dal settore demaniale e affidato tutto a Gozi, anche se non si sa bene chi se ne occupi”.

Abrignani ha sottolineato come, a seguito del decreto 125/2015, “si sia ancora in attesa che le Regioni definiscano la linea dell’area demaniale”. In contatto telefonico anche l’eurodeputata Lara Comi di Forza Italia: “Bisogna agire prima della sentenza della Corte Costituzionale, e ieri ho parlato proprio con il Ministro Costa per definire la situazione del settore balneare”.

Tra i vari e apprezzati interventi, il vicepresidente di Itb Antonio Smeragliuolo, della Toscana, il quale ha descritto lo stato attuale facendo sapere che, nel pomeriggio dello stesso giorno, a Bari, era indetta una conferenza stampa dove erano presenti i dirigenti nazionali del Settore Demanio, il presidente della regione Puglia Emiliano e altri politici e amministratori al fine di lanciare il Fondo I3 Invimit, che avrebbe mire di accedere al demanio pubblico nazionale: “Dobbiamo anche chiedere che l’Italia sia trattata come gli altri stati europei che hanno ottenuto proroghe e deroghe rispetto all’applicazione della Bolkestein, come in Spagna, Portogallo e Croazia”. Smeragliuolo ha anche ricordato come il settore del diporto a secco, il cosiddetto “dry storage” delle imbarcazioni sulle spiagge, anche esso soggetto a concessione demaniale marittima, stia uscendo dalla direttiva grazie ad un riordino legislativo: “Dobbiamo avere lo stesso percorso” ha ricordato Smeragliuolo e a tal proposito Gasparri ha suggerito di contattare Altero Matteoli che si sta occupando di questi aspetti.

Molto sentiti gli interventi del vicepresidente Itb Gino Di Lello, di Terracina: “Dobbiamo convincerci che le nostre concessioni non ce le toglierà nessuno. Io non darò le chiavi a nessuno, non mi cacceranno via” e di Francesco Ferrigno, campano, dell’Unione Balneari Italiani: “Abbiamo 1700 iscritti, ho garantito a Guerini che in caso di mancato soccorso bloccheremo l’Italia per 30 anni a suon di ricorsi. Stiamo aspettando da tre anni una legge, e loro sono fermi”.

Walter Galli, del Coordinamento Nazionale Pertinenziali, ha ricordato la situazione grave in cui si trovano circa 300 concessioni demaniali “incamerate” con canoni demaniali altissimi: “Molte strutture si stanno indebitando, molti iniziano a fallire. Per noi è un regime insostenibile”. Gianni Botta, dalla Liguria, componente della Cna è intervenuto a titolo personale: “Lo Stato deve garantire il diritto costituzionale al Lavoro. Soltanto il 25% delle spiagge è soggetto a concessione demaniale, stiamo chiedendo che per il restante 70% si possa applicare la Bolkestein, ma non esiste attualmente un limite all’accesso che giustifichi la sua applicazione”.

Claudio Piras, dalla Liguria, ha sottolineato la situazione difficile di chi gestisce le Spiagge Libere Attrezzate, mentre Pierluigi Tucci dall’Abruzzo ha affermato che “da anni tutti i governi, di destra o di sinistra, si dicono incapaci ad agire ma i dirigenti e funzionari pubblici sono gli stessi, e devono prendere in mano la situazione a nostro vantaggio, e non contro di noi”.

Molto appassionato l’intervento di Maria Teresa Silenzi, di Porto San Giorgio nelle Marche: “Attenzione, nella 125 c’è l’indicazione alle Regioni di trovare una nuova linea del demanio ma non c’è l’obbligo di garantire una prelazione per gli attuali concessionari, esigiamola”.