SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sfrattati e beffati. La Cisl si scaglia contro l’amministrazione comunale, colpevole di aver costretto l’ente di formazione Ial a lasciare la Casa del Pescatore di Piazza Sciocchetti.

Dopo oltre mezzo secolo di presenza sul territorio, nel luglio 2015 il Comune decise che gli uffici dell’immobile avrebbero dovuto ospitare la sede del Gac e parte dell’Istituto Alberghiero, che conta sempre più studenti.

“Ad oltre sei mesi di distanza dalla data del rilascio, l’immobile è inutilizzato – denuncia il sindacato – nessun ufficio Gac si è insediato, nessuna struttura di servizio dell’amministrazione opera in quella sede, l’Istituto Alberghiero non utilizza neanche parzialmente la struttura. Non risulta tra l’altro che il Comune o la Provincia abbiano risorse economiche per adeguare la struttura e fare la manutenzione ordinaria e straordinaria, garantita per decenni dallo Ial a proprie spese. In compenso, la comunità sambenedettese è stata privata di una scuola professionale che, solo nel 2011, ha contato 22.728 ore di formazione a 1471 persone e nel 2014/2015 ha avuto oltre 300 utenti di iniziative formative per giovani e adulti occupati e disoccupati”.

La memoria storica della Casa del Pescatore e dello Ial Marche risale agli anni Sessanta. L’archivio cartaceo è consultabile a partire dall’anno 1962, quando l’attività era esclusivamente legata alla formazione marittima.

“Alla fine del 2014 – prosegue la Cisl – l’amministrazione comunale ha rigettato la domanda di rinnovo della concessione della struttura allo Ial Marche. Il Comune sarebbe tenuto però a garantire un proficuo utilizzo dell’immobile e la tutela dell’interesse pubblico così da atto di assegnazione, secondo quanto previsto dall’art. 37 del codice della navigazione. A tutt’oggi non si rintraccia alcuna forma di rilevante interesse pubblico nell’utilizzo dello stabile, mentre è palese che l’operazione messa in atto dall’amministrazione ha privato il territorio di una scuola storica, facendo venire meno molteplici opportunità di formazione professionale, fondamentali specie in un periodo di crisi occupazionale e di grandi mutamenti e innovazioni nel sistema produttivo e dei servizi. L’immobile, che fino a pochi mesi fa era animato dalle attività formative è ora una struttura vuota, che rischia di diventare preda dell’incuria e dell’abbandono, come uno dei tanti immobili della zona porto di San Benedetto del Tronto”.