SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A San Benedetto tornano i carri di Carnevale, ma si tratterà di una replica dell’edizione di due anni fa.

“L’alternativa sarebbe stata quella di non fare niente – confidano i componenti dell’associazione Amici del Carnevale – avevamo delle idee in testa, ma non abbiamo potuto metterle in pratica. Se sfiliamo è solo per far felici i bambini che aspettano con emozione questo momento”.

Il problema sta tutto nell’inagibilità dei capannoni adiacenti al Ballarin, che ha impedito ai carristi di lavorare alle nuove creazioni. Inevitabile quindi la riproposizione delle vecchie costruzioni di cartapesta a tratti anacronistiche.

Spazio allora a “Cattivissimo me” di Mariano Partemi ed Emidio Quinzi, a “Toy Story 3” di Mariano Narcisi e Marco Piergallini, al “Il libro della giungla”, ai pirati di Elvezio Bianconi e Sandro Cinciripini e a “Selvaggi” di Roberto Narcisi e Luciano Virgili. Le uniche novità le porteranno i due carri esterni, di Centobuchi e Castignano.

Le sfilate pomeridiane del 7 e 9 febbraio saranno anticipate dalla festa di giovedì 4 presso il Palazzetto dello Sport, a partire dalle 15. In caso di maltempo, le manifestazioni all’aperto non verranno recuperate. Non ci saranno madrine e collaborazioni radiofoniche. “E’ un’annata particolare – proseguono gli organizzatori – riceveremo critiche, ma non possiamo farci nulla”. Il corteo partirà da Via Colombo e arriverà alla fontana di piazza Giorgini. Successivamente girerà in via Milanesi fino ad arrivare alla Capitaneria e immettersi ancora in Via Colombo.

Il primo Carnevale sambenedettese risale al lontano 1952, dopo qualche esperimento effettuato nel periodo pre-guerra. La crisi dell’appuntamento arrivò con gli anni Settanta, per poi rifiorire nel 1986 grazie all’impegno del Comitato Organizzatore del Carnevale Sambenedettese (Cocs).

Trent’anni dopo, lo sconforto dei carristi è palpabile: “Senza nuovi capannoni non sfileremo più. Ci rimettiamo tempo, denaro e salute”. L’anno scorso la categoria aveva ricevuto rassicurazioni dal sindaco Gaspari, che aveva prospettato un insediamento in zona porto dove un tempo era depositata la prua della Genevieve. La consegna dell’area sarebbe dovuta arrivare la passata estate, con la fine dei lavori fissata a novembre. Non se ne è fatto niente, anche a causa delle perplessità della Capitaneria di Porto.