L’Amministrazione Comunale di Monteprandone risponde al Gruppo di Minoranza “Partecipare per Cambiare” sugli oneri di urbanizzazione.

MONTEPRANDONE – Rispedito al mittente. L’amministrazione comunale di Monteprandone replica alle accuse del gruppo consiliare “Partecipare per Cambiare” in merito all’aumento degli oneri di urbanizzazione: “La minoranza continua nella sua opera di mistificazione della verità. Addirittura ora attaccano l’Amministrazione Comunale per aver adempiuto ad un obbligo di legge. I componenti della minoranza hanno partecipato alla commissione consiliare “Politiche del Territorio” ma nulla hanno avuto da eccepire in quella sede. Hanno pure partecipato al consiglio comunale dove, sul punto in questione, non hanno espresso, con il voto, un parere contrario alla delibera. Poi escono articoli sui giornali pieni di enfasi scandalistica. Le cose sono due: o non hanno capito (ma alcuni di loro siedono in consiglio comunale dal lontano 1995) oppure sono in malafede. Noi, per il rispetto che portiamo alle persone, vogliamo continuare a propendere per la seconda ipotesi”.

L’amministrazione quindi cita le disposizioni legislative in merito alla questione.

L’adeguamento degli oneri di urbanizzazione è un atto automatico, ai sensi dell’art. 72 della legge regionale n. 34/92, da effettuarsi ogni cinque anni con deliberazione del Consiglio Regionale. La mancata determinazione del Consiglio  Regionale, comporta l’adeguamento da parte dei consigli comunali, come previsto dall’art. 16, comma 4, del D.P.R. 380/2001 che testualmente recita : ”Nel caso di mancata definizione delle tabelle parametriche da parte della regione e fino alla definizione delle tabelle stesse, i comuni provvedono, in via provvisoria, con deliberazione del consiglio comunale, secondo i parametri di cui al comma 4, fermo restando quanto previsto dal comma 4-bis

A seguito dell’abrogazione del regolamento regionale n. 6/77  sull’incidenza degli oneri di urbanizzazione ed in attesa della definizione del nuovo regolamento, l’ANCI, su mandato della Regione Marche, ha predisposto uno schema di nuovo Regolamento, anche al fine di ridefinire le tabelle parametriche, mai aggiornate dalla regione dal 1995,  sulla base dei criteri stabiliti dall’art. 16 del DPR 380/2001, da applicarsi in tutti i comuni delle Marche.

Le nuove tabelle ANCI hanno determinato i costi base di urbanizzazione primaria (€ 21.99) e secondaria (€ 22.10) a far data dall’anno 2010 sulla base dei reali costi delle opere di urbanizzazione al fine di evitare una forte sperequazione tra chi deve realizzare direttamente a scomputo le opere di urbanizzazione e chi invece versa i relativi oneri. In assenza di questo ricalcolo anche i comuni avrebbero continuato ad incassare risorse notevolmente inferiori ai reali costi delle opere a proprio carico con pregiudizio della qualità urbana“.

Il Comune di Monteprandone, alla luce della particolare congiuntura economica e nell’obiettivo di non incidere eccessivamente sui costi degli interventi edilizi, ha stabilito il riallineamento dei costi in maniera graduale così da giungere a regime con le tabelle Anci a far data dal 1° gennaio 2020Si precisa infatti che per l’anno 2016 il costo base di urbanizzazione primaria del Comune di Monteprandone è stato determinato in € 9.56 al mc. in luogo del costo tabellare Anci di € 21,99L’ultimo aggiornamento, determinato dal Comune di Monteprandone nell’anno 2007, aveva fissato in € 7.10 il costo base di urbanizzazione primaria. L’incremento determinato dopo 8 anni è di circa il 34%” si legge.

“La vera notevole novità – conclude la nota – riguarda piuttosto l’inserimento di importanti sconti per coloro che restaureranno immobili nel centro storico (riduzione del 20%) e per coloro che realizzeranno ristrutturazioni o nuove costruzioni secondo le moderne tecniche ecosostenibili (riduzione fino al 30%), secondo il Protocollo Itaca regionale. Invitiamo pertanto la minoranza a non scadere in tentazioni demagogiche. Il micragnoso accostamento di un adempimento normativo allo spreco di soldi per la cultura non qualifica un dibattito serio e costruttivo finalizzato alla crescita della comunità. Altrimenti si corre il rischio di apparire sempre di più come coloro che si sono messi a dare buoni consigli non potendo più dare cattivo esempio”.