
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Pasqualino Piunti non si ritirerà e non accetterà incarichi di secondo piano. “Come vice mi sembra di aver dato abbastanza – tuona il consigliere comunale di Forza Italia – io rispetto tutti, ma pretendo il rispetto verso i miei concittadini perché li ritengo i miei principali interlocutori e, proprio con loro, condividerò tutti i passaggi che riterremo utili per la città”.
Rispedita al mittente quindi la proposta di un ticket con Massimiliano Castagna, con quest’ultimo candidato sindaco dell’intero centrodestra. Una mossa, attuata da Fratelli d’Italia e Lega, che ha generato irritazione e malumore, in quanto avvenuta senza il minimo preavviso o tentativo di mediazione lontano dai riflettori.
A tal proposito, Piunti nega di aver ricevuto proposte di passi indietro dai segretari Carlo Ciccioli e Luca Paolini: “Non sono in cerca né di ruoli né di poltrone, per cui se dieci giorni fa mi fosse stata fatta non avrei avuto nessun bisogno di prendere tempo o riflettere. Prendo per buona la volontà di apertura e ringrazio per gli attestati di stima e apprezzamento, che sono certo siano sinceri, e ricambio. Ma qui si tratta della mia città e nessuno può permettersi di sbagliare o addirittura, spero di no, usare San Benedetto per cercare di garantirsi i personali scenari politici futuri. Inviterò con molto piacere i nostri alleati naturali al fine di far conoscere, da vicino, una realtà che per ovvi motivi geografici probabilmente a loro sfugge”.
Nelle parole di Piunti c’è il disappunto per quella che viene considerata a tutti gli effetti un’invasione di campo da parte di dirigenti di partito esterni alla provincia di Ascoli Piceno. Tanto che tra i berlusconiani, subito dopo la presentazione di Castagna, è cominciata a diffondersi una battuta maliziosa: “Se un forestiero avesse interrotto la conferenza stampa e chiesto indicazioni per raggiungere una via della periferia sambenedettese, nessuno dei presenti avrebbe saputo rispondergli”.
Non solo il metodo, Forza Italia contesta pure il profilo di Castagna, che diversi anni fa si candidò a sindaco a Monte San Giusto con una lista civica, senza centrare l’obiettivo. “Abbiamo sempre affermato che il nostro candidato è Piunti e che se ne avessero trovato uno migliore saremmo stati pronti a discutere – dice il capogruppo azzurro Bruno Gabrielli – senza togliere nulla alle qualità di Castagna, crediamo che non rappresenti la migliore delle scelte. Noi siamo ancora disposti a sederci ad un tavolo, però ci devono convincere che Castagna sia meglio di Piunti. Continuiamo a credere che non sia così”.
Gabrielli è sorpreso dalla fuga in avanti di Ciccioli e Paolini e arriva ad auspicare un intervento da parte delle direzioni nazionali: “Mi auguro che rinsaviscano, non vedo la logica di questa condotta. Se dobbiamo pensare al bene di San Benedetto, questa scelta ci allontana dall’obiettivo della vittoria. Fatta eccezione per Vignoli, Piunti ha l’appoggio dell’intero gruppo consiliare di centrodestra. Un elemento importante che dovrebbe far riflettere. Pasqualino vive la politica del territorio dal 1997, ha esperienza. Se devo far vincere una squadra, schiero i giocatori migliori, altrimenti finisco col perdere”.
Nel 2011 Gabrielli fu il leader di un centrodestra che risentì delle fratture interne, anche se l’attuale situazione ricorda più le elezioni del 2006, quando Giovanni Gaspari venne eletto per la prima volta in Municipio sfruttando le contemporanee candidature di Domenico Martinelli ed Edio Costantini. “Cinque anni fa – ricorda l’ex assessore – riuscii a mettere insieme la coalizione, escluso Calvaresi che tradì le aspettative degli elettori. Mi auguro ci siano margini per ricucire. Scadenze? Non ne fisso più. Continuerò a sperare fino al giorno prima della composizione delle liste. La richiesta di un passo indietro di Piunti è improponibile, la città non capirebbe”.
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Tutto questo non sarebbe mai successo se Piunti avesse avuto davvero la volontà di vincere le elezioni aprendosi al coinvolgimento dell’intero centrodestra anzichè chiudersi nel suo cerchio magico (?) e fare continue corse in avanti perdendo consensi e creando continui malumori. Rifiutandosi sempre di confrontarsi sui contenuti e cercando di allargare il gruppo ha spaccato il fronte, se avesse cambiato metodo non credo che ci sarebbero state recriminazioni sulla sua figura ma la partita l’ha voluta perdere lui…
“Nel 2011 Gabrielli fu il leader di un centrodestra che risentì delle fratture interne” forse dovute proprio al fatto che egi fosse il leader? Oggi continua a rappresentare se stesso ormai e pochissimi altri.
Nel 2006 ci furono le candidature di Costantini e Martinelli, oggi di Piunti e Castagna, è evidente la regia, scellerata. è la stessa, infatti già all’epoca Ceroni e Ciccioli illuminavano il Centro Destra con il loro pensiero.
E’ improponibile per Piunti, giustamente, accettare un ruolo subalterno a tale Castagna da Monte San Giusto! Giustissimo rimandare al mittente certe “offerte” demenziali, se va cercata una sintesi è con De Vecchis, e non certo con questi personaggi del tutto estranei alla nostra città…
Se Piunti voleva davvero vincere poteva farlo: avrebbe dovuto cambiare marcia, come tutti si aspettavano, aprendosi verso l’aggregazione e costruendo una squadra forte di governo, siccome ha preferito chiudersi nei suoi fedelissimi non può essere un candidato Sindaco credibile. Questo tale Castagna mi sembra tanto uno messo lì per prendere gli schiaffi di una certa sconfitta preannunciata, insomma a non veder male una candidatura spendibile in questa tornata elettorale, chi invece adora la dietrologia potrebbe vedere nel passato di tale Castagna una sorta di testa di ponte verso il PD. Sempre che le responsabilità cadono su Piunti!
Castagna ha inviato un chiarimento che presto pubblicheremo
Ancora una volta il PRI ha avuto ragione:
Chi in democrazia non accetta i principi fondamentali della partecipazione, competizione, confronto (PRIMARIE) non potrà mai fare il leader ,perlomeno non un leader VINCENTE.
Senza PRIMARIE ecco dove siete arrivati.. alla DISGREGAZIONE + TOTALE.
La POLITICA è un’ ARTE, no una professione.
ps: ALCUNI esponenti di forza italia quando sentirono nominare le PRIMARIE si misero a sorridere-ridere… RIDE BENE CHI RIDE ULTIMO.
….to be continued…
#ORGOGLIOSAMBENEDETTESE
Caro Bagalini, il centro destra è allo sbando più totale.
Ma la prossima disfatta sarà lo spartiacque tra la nuova e la vecchia generazione di politici.
Spero che la delusione a cui sta andando incontro per colpa dei suoi predecessori (litigiosi e impreparati) non la faccia demordere.
Caro Don Quixote, non mi piace essere definito “politico” qst nomea la lascio volentieri ad altri :) .. Io credo che la gente fa bene ad essere arrabbiata (eufemismo per non dire una parolaccia) il popolo chiede un ethos pubblico diverso: lotta alla corruzione ,al clientelismo, all’ illegalità ..bisogna sciogliere i conflitti di interesse nella PA …. Questo è il fondamento che deve venire prima. Se non proviamo a MORALIZZARE la politica, se non pretendiamo di avere gente la cui vita parli con sincerità ,onestà, che si tiri su le maniche cercando di cambiare in meglio (anche perchè in peggio… Leggi il resto »
Ma lei non fa parte della generazione dei Tweet? Perché usa così tante parole?
I suoi toni sembrano risorgimentali.
I Tweet li lascio ai Renzie! :)
A me piace esser chiaro ;)
tante parole non significa parlar chiaro.
Anche se il suo partito era in auge durante la prima repubblica, non è detto che bisogna parlare allo stesso modo.
Più chiaro di così.. si muore!
Anche nella I repubblica il PRI non è mai stato definito come partito di massa , ma d opinione… I partiti passano le ideologie restano ( chi ce l ha).
Io parlo italiano il Burundi non lo conosco..
:D
Mi scuso, se non ha capito la mia ironia.. Ma non riesco a prendere seriamente chi si nasconde dietro a un nickname…