ASCOLI PICENO – Alle prime ore dell’alba del 26 gennaio i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, supportati da quelli dei Comandi Provinciali di Catania ed Imperia, hanno dato esecuzione ad  una misura cautelare restrittiva nei confronti di 10 indagati tutti ritenuti responsabili, ognuno per parte e ruolo di competenza  del reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più rapine nel centro nord Italia ed altri reati connessi. Operazione denominata “Robbery Tour“.

A seguito della efferata rapina perpetrata con il sequestro di 21 persone,  in data 27 agosto 2015, ai danni dell’Unicredit (agenzia di Porto D’Ascoli del Comune di San Benedetto del Tronto) per un bottino di oltre 115 mila euro ad opera di tre soggetti di cui uno con viso travisato, sono state avviate dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo, mirate attività d’indagine, coordinate da Cinzia Piccioni della Procura di Ascoli Piceno.

Il particolare modus-operandi, poi riscontrato in altri episodi censiti dai carabinieri nel corso delle indagini, caratterizzato dal sequestro di persona sia degli impiegati che della clientela presente e quella che affluiva con un controllo certosino che tutti avessero posato i loro apparati cellulari e le chiavi delle autovetture in loro possesso così da potersi muovere con maggior sicurezza nelle fasi successive ovvero aspettare che i timer delle casseforti e del bancomat si sbloccassero con un tempo di attesa di oltre un’ora con le persone rinchiuse in un ufficio sotto la minaccia di taglierini.

Le indagini partivano da un attento sopralluogo con attività tecniche sul posto, per poi proseguire con la visione dei filmati e le testimonianze delle 21 persone sequestrate. Dall’analisi di  tutte le informazioni raccolte si intraprendeva il giusto filone investigativo che portava a fissare l’attenzione verso un gruppo di giovani pregiudicati tutti di origine della Provincia di Catania, alcuni dei quali già con precedenti penali specifici.

La successiva attività di intercettazione  sviluppata su alcune utenze cellulari nella disponibilità degli indagati,  consentiva di corroborare l’ipotesi investigativa tanto da iniziare a tracciare i loro movimenti che dalla prima periferia etnea li portava, alternativamente, in diverse località del territorio nazionale soprattutto del nord dove perpetravano la rapina, previa preventiva attività di localizzazione dell’obiettivo da rapinare e sempre con lo stesso modus operandi, ovvero il sequestro degli impiegati e clienti presenti all’interno dell’agenzia attenzionata, in attesa dell’apertura delle casseforti.

L’incrocio delle risultanze delle prime  attività investigative (intercettazioni telefoniche e tabulati) e quelle strettamente  scientifiche legate al sopralluogo (impronte digitali e DNA) permetteva  in un primo step di incastrare i tre autori materiali della rapina all’Unicredit di San Benedetto del Tronto.

Partendo da questo punto fermo si riusciva a ricostruire una fitta rete di legami e rapporti delinquenziali che legavano questi ultimi ad una serie di sodali tutti votati all’organizzazione di colpi in istituti di credito del centro nord Italia, veri e propri pendolari delle rapine con sequestro di persone.

Nel corso delle indagini si è riuscito ad appurare le responsabilità del sodalizio in due tentativi di rapina in danno di altrettanti istituti di credito a Taggia (IM) nella giornata del 29 settembre 2015  e a Marcon (VE) nella giornata del 30 settembre 2015. Le azioni delittuose pianificate non venivano portate a conclusione per difficoltà’ riscontrate dai rapinatori in fase esecutiva, certificate sia attraverso le intercettazioni telefoniche sia attraverso  i servizi mirati dell’Arma competenti territorialmente, attivati dal Nucleo Investigativo di Ascoli Piceno .

Dopo aver tenuto sotto stretta osservazione per più giorni i movimenti del  gruppo malavitoso, in data 14 ottobre 2015 a San Lazzaro di Savena (BO), unitamente ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna, si riusciva a sorprendere nella flagranza di reato quattro rapinatori appartenenti al più ampio gruppo già monitorato, mentre stavano perpetrando la rapina all’interno della locale agenzia della Unipolbanca, traendoli in arresto.

Dopo quest’ultimo determinante riscontro operativo e raccolti tutti gli elementi ritenuti importanti e congrui per fissare ruoli e responsabilità dei singoli sodali appartenenti a quest’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine in banca con sequestro di persona, il dipendente Nucleo Investigativo redigeva dettagliata informativa di reato che depositava all’A.G. con la richiesta di una misura cautelare nei confronti di 10 indagati, tutti pregiudicati e dimoranti nella Provincia di Catania:

In data 19 gennaio 2016 il GIP presso il Tribunale Ordinario di Ascoli Piceno, Giuliana Filipello emetteva provvedimento della custodia cautelare in carcere per:

CASTELLI DAMIANO, nato a Catania il 06/10/1993;

CASTELLI SALVATORE, nato a Catania il 03/04/1995;

FLORIO VINCENZO, nato a Catania il 18/09/1977;

FLORIO ANTONIO GIUSEPPE, nato a Catania il 19/03/1994;

FLORIO ANTONIO DAVIDE, nato a Catania il 12/12/1987;

ISAIA ANGELO OTTAVIO, nato a Catania il 01/07/1972;

ASTORINA ROSARIO, nato a Giarre (CT) il 19/02/1980;

 degli arresti domiciliari per:

CATANIA EMANUEL, nato a Catania il 07/06/1990;

MAZZARINO ANDREA, nato a Giarre (CT) IL 17/10/1987.

tutti ritenuti responsabili, ognuno per parte e ruolo di competenza  del reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di più rapine nel centro nord Italia ed altri reati connessi.