SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non si placa lo scontro tra Paolo Perazzoli e i Verdi. Dopo aver incassato la vittoria in merito alle regole delle primarie, che non prevedranno veti di sorta, l’ex sindaco ribatte all’accusa di essere un cementificatore, lanciata dagli ambientalisti. “La critica arriva da chi ha riempito San Benedetto di pensiline fotovoltaiche orrende”, ha dichiarato sabato sera alla Bocciofila di Porto d’Ascoli.

“Credo di essere stato il sindaco più ambientalista che la città abbia mai avuto – ha detto – se abbiamo la Bandiera Blu lo si deve alla mia decisione di potenziare il depuratore. Le piante messe a dimora da me sono così tante – tagli, aceri, palme – che questa amministrazione dovrebbe governare per altri cento anni e forse non riuscirebbe lo stesso a piantarne tante”.

Immancabili poi le solite stoccate a Margherita Sorge, sua rivale il 6 marzo assieme ad Antimo Di Francesco e Tonino Capriotti: “La mia è la candidatura più innovativa, propongo una squadra totalmente nuova. Chi ha governato e non ha dato grande prova di sé, non può riproporsi per i prossimi anni. Se hanno esaurito la loro spinta propulsiva, devono cedere il passo”.