IN FONDO ALL’ARTICOLO LE CONCLUSIONI DI DI FRANCESCO

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sta per iniziare all’hotel Calabresi la conferenza di presentazione della candidatura di Antimo Di Francesco alle primarie del Pd in vista delle elezioni comunali. Seguiremo l’evento in tempo reale. Ci si scusa per eventuali errori di battitura che provvederemo poi a correggere nella “bella”.

17:40 Sembra buono l’afflusso del pubblico con la sala del Calabresi che presenta un buon colpo d’occhio e va riempiendosi. Presenti tra gli altri l’onorevole Luciano Agostini e il Presidente della Provincia di Ascoli Paolo D’Erasmo. Presente anche l’ex sindaco di Grottammare Luigi Merli e il presidente del Bim Tronto Luigi Contisciani, candidato alle scorse elezioni regionali con i partiti di centro. Presente anche l’ex deputato Franco Paoletti e l’ex deputato Orlando Ruggieri.

Alla fine tutti i posti a sedere risultano occupati, circa 200, e ci sono almeno 80 persone in piedi.

Nell’attesa ascoltiamo il parere di Luciano Agostini. Domandiamo: lei è uno sponsor della candidatura di Di Francesco? “Nella mia vita non ho mai fatto sponsor a nessuno – ci dice  Penso che dobbiamo aprire una fase nuova a San Benedetto dopo aver ben governato per dieci anni, penso che il segretario provinciale del partito che è di San Benedetto, molto radicato, giovane ma che ha svolto ruoli importanti in questa città possa interpretare al meglio questa apertura senza rinnegare nulla del passato”.

Chiediamo a questo punto una sua opinione su chi, invece, si propone come nuovo ma con forte critica sui dieci anni passati, come Paolo Perazzoli, anche lui candidato alle primarie: “Non credo che sia il tempo delle abiure per nessuno, il tempo che abbiamo vissuto è complicato e difficile per gli enti locali. E’ facile paragonare il tempo degli anni ’90 con quelli di adesso, anche io ho fatto il sindaco allora e le condizioni erano completamente diverse, è vero che la fase nuova si apre con salti generazionali, volti nuovi nell’assumere responsabilità istituzionale”.

ORE 17,55 Inizia la presentazione. La sala a questo punto è strapiena, ci sono persone in piedi. Possiamo stimare le presenze attorno alle 200-250 persone.

DI FRANCESCO: Sono qui per ascoltare, per raccogliere le istanze. Ringrazio gli amministratori e i rappresentanti di categoria presenti. Questa grande partecipazione ci dà lo slancio per ripartire. Questa città aprirà una fase nuova, noi ci basiamo sulla partecipazione, tanta voglia di confrontarsi e condividere un percorso. C’è voglia di partecipare, rispetto a tanti temi per attuare un lavoro di sinergia. Ho impostato una campagna basata sulla sobrietà, senza fare fuochi d’artificio, con tanti incontri già svolti, ad esempio diversi con i giovani molto proficui.

Voglio rimettere al centro la collaborazione, il confronto aperto e soprattutto la correttezza. Ringrazio mia moglie qui presente perché so quanto tempo ho sottratto alla famiglia ma dopo laureato ho dato il mio impegno politico con passione e costanza, con buoni risultati. Ora apriamo al confronto.

Il primo intervento è di Alessio Collini: “Dobbiamo cambiare questa città e lo faremo grazie ad Antimo, la massima espressione di rinnovamento e innovazione. Chiedo a tutti di dare a noi giovani una possibilità, per farci vincere questa scommessa. Creiamo insieme un laboratorio di idee”.

Quindi interviene Cinzia Massi: “Sono una insegnante, noi vorremmo vedere delle scuole rinnovate per i ragazzi anche nelle attività pomeridiane”. Dopo di lei Enrica Steca: “Sono un operatore sociale, ho a cuore tre argomenti, il primo è la disabilità, quindi le liste d’attesa e poi l’ospedale stesso”. Segue Diego Brandimarte: “Sono un cuoco sambenedettese, presento anche una società sportiva. Ringrazio per questa opportunità. Dobbiamo rilanciare questa città che ha grandi capacità”. Riccardo Giuliani commerciante: “Dobbiamo puntare sull’unica industria rimasta, il turismo, ma occorre ampliarla oltre i tre mesi estivi. Serve una economia forte e solida. Vedo qui molti imprenditori turistici. Alcune idee: portare a termine tutte le iniziative che nel corso degli anni sono partite e poi arenate. Rivalutare la zona portuale così da decontestualizzare la movida. E quindi ragionare su viabilità e parcheggi. Del progetto della bretella si parla da quando ero bambino. E quindi il lungomare per San Benedetto, modificare i piani di spiaggia”.

Francesca Marconi, insegnante scuola primaria: “La nostra città è nata grazie al porto avviato ad inizio ‘900 e col lungomare pensato negli anni ’30, fortemente osteggiato. Serve quindi lungimiranza, progetti che non sembrano fattibili ma devono essere creativi. Abbiamo bisogno di servizi a favore delle famiglie e dei bambini”. Sandro Assenti, Confesercenti Turismo: “Oggi abbiamo dei problemi enormi e fare il sindaco è una avventura temeraria. Il sindaco deve avere capacità di mediazione enorme. Un aspetto umano fondamentale per un sindaco. Ogni decisione non deve essere quindi conflittuale. A livello turistico siamo fermi, non abbiamo la reattività degli anni ’70 e ’80. Non abbiamo più grandi eventi neanche strutture di coordinamento tra San Benedetto e la Regione. Inoltre non creiamo un ambiente territoriale a livello provinciale, dobbiamo mettere a rete queste potenzialità”.

Giuseppe Fanesi insegnante e avvocato: “Occorre progettare e programmare con un progetto di medio e lungo periodo. Anche il tribunale è sparito da San Benedetto. Qui abbiamo un problema economico. Dobbiamo ripartire dal turismo, c’è il problema della Bolkestein che è un problema qui a San Benedetto, una cosa ben diversa nel resto d’Europa. E inoltre rilanciare l’imprenditoria privata in zona portuale. Abbiamo problemi sulla mobilità, marciapiedi, allagamenti. Chiudo sullo stadio: adesso è stato addirittura recintato, lo spazio è chiuso”. Umberto Croci, regista: “Negli anni ’50 ci siamo inventati la pesca atlantica, i nostri marinai erano avventurieri, questo sta nel nostro dna, dobbiamo ascoltare e valutare meglio la nostra città. Pensate che i nostri alberghi lavorano al 32% delle loro capacità”.

Anna Casini, vicepresidente Regione Marche: “Sono emersi molti elementi interessanti e anche suggerimenti per la città di San Benedetto. Aggiorno che per il Fesr la provincia di Ascoli è stata individuata come area di crisi, quindi buone occasioni per le attività economiche. Ci sono 17 milioni di euro da presentare da chi più progetta e ha idee. Bisogna capire cosa sarà San Benedetto da qui a dieci anni”.

DI FRANCESCO, CONCLUSIONI ORE 19,10 Farò tesoro dei vostri suggerimenti perché è importante partire dal basso. Se mettiamo a sistema le tante progettualità e modi di pensare, penso che la città possa davvero avere una forza e uno slancio maggiore. Lavorando su un terreno comune, lavorare sul presente e guardare al futuro con una programmazione rinnovata: pianificare e fissare delle priorità è fondamentale lavorando seriamente.

Condivido la destagionalizzazione turistica, va affrontato il problema della Bolkestein che va affrontato dal governo perché ci sono tanti concessionari di spiaggia che non conoscono il loro futuro, noi possiamo fare delle sollecitazioni a livello nazionale.

Tema del lavoro: dobbiamo fornire gli strumenti di lavoro, rivitalizzare il commercio e i servizi, rimettere in moto il nostro indotto industriale e ridare slancio al settore ittico e valorizzare l’area portuale.

Importante il tema dell’ospedale unico senza penalizzare le strutture attuali, depotenziando il nostro ospedale.

Grandi eventi e aggiungo, le infrastrutture. E’ importante realizzare le opere strategiche per la città, parlo della Bretella ma anche la terza corsia, che dovrà arrivare a Porto d’Ascoli. Occorre riqualificare il Ballarin, c’è anche una proposta del presidente della Samb che ha detto che è disposto a contribuire alla riqualificazione del Ballarin. E’ un pezzo di storia della nostra sambenedettesità.

Questione Stoccaggio del Gas: non è pensabile nella nostra città, bene ha fatto il Comune e la Regione che non darà l’intesa. Non è pensabile realizzare uno stoccaggio in una zona fortemente urbanizzata. Bisogna farlo in altre zone, mi opporrò con tutte le forze rispetto a questa ipotesi scriteriata.

Urbanistica: è fondamentale la pianificazione sostenibile, dobbiamo parlare di recuperare l’esistente e consumare meno il territorio.

Anche il tema della Fusione dei Comuni è importante. E’ importante anche rafforzare l’Ufficio Europa nel Comune, lo facemmo già quando ero vicesindaco e riuscimmo a far finanziare tanti progetti.

Dobbiamo lavorare sulla città Smart, ci sono tante opportunità sulle nuove tecnologie, anche finanziamenti.

Serve un tavolo di lavoro con i giovani, abbiamo fatto un incontro sulla logistica a San Benedetto con ragazzi tra i 18 e 25 anni con contenuti elevatissimi.

Sulla movida occorre determinazione, con videosorveglianza nelle zone calde e un presidio da parte delle forze dell’ordine, il centro di San Benedetto non può diventare il Far West il sabato e la domenica con i residenti che si devono chiudere in casa. Questo lo si fa non solo con repressione ma anche con la collaborazione, offrendo dei momenti di riflessione e opportunità ai giovani.

Dobbiamo cambiare passo e accelerare su tante questioni, continuando il lavoro di messa a norma sugli impianti sportivi. Così da rilanciare eventi di qualità che possano rilanciare il nostro turismo, professionale e generoso. Dobbiamo migliorare alcuni aspetti come il decoro urbano, la città va tenuta pulita.

Serve un tavolo per affrontare le problematiche della pesca e della marineria, rilanciare la cantieristica.

Il Comune può dare gli strumenti per consentire di investire. Molto è stato fatto e occorre fare ancora di più e meglio. Possiamo crescere ma con gradualità, cercando di dialogare e cercare delle soluzioni, con dialogo, ascolto, mettendo a sistema progettualità e obiettivi, cercando di fare un grande lavoro.

La città deve respirare identità e valori, con entusiasmo, grinta e autorevolezza per avere un progetto di futuro. Dobbiamo essere fieri e orgogliosi della nostra sambenedettesità. Non faccio promesse, non mi piace creare aspettative, io posso garantire l’impegno, questo sì, basato su un progetto definito da partito e coalizione che può essere interpretato. Tre punti cardine: Innovazione, Cambiamento, Crescita.

Non pensavo ad una partecipazione così massiccia, vi ringrazio. Possiamo vincere la sfida delle primarie.