SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riformare i criteri di formazione dei Comitati di Quartiere. Questo emerge dalla nostra intervista a Carmine Bosica, presidente del quartiere Agraria che però è stato sfiduciato da sette consiglieri su nove. Pubblicheremo dettagliatamente l’intervista lunedì prossimo, in edicola su Riviera Oggi Settimanale.
Anticipiamo qui alcune riflessioni che abbiamo approfondito con Bosica e con il tesoriere Costanzo Innocenti in merito all’organizzazione dei comitati di quartiere, elementi tra l’altro di recenti portati alla discussione pubblica anche da diversi esponenti politici cittadini.
Il rischio, ci ha detto Bosica, è trasformare i Comitati di Quartiere in organizzazioni funzionali alla politica, nel senso che le elezioni dei consiglieri e dei presidenti si svolgono con la raccolta dei voti e questi, in occasione delle elezioni comunali, vengono pesati per essere inserite nelle liste politiche.
“Si aprono delle vere e proprie guerre tra i candidati consiglieri e il presidente che viene poi eletto agisce sotto il ricatto dei consiglieri che possono sfiduciarlo. Una situazione assurda per dei Comitati di Quartiere che diventano delle mini giunte, senza che ci sia la cultura politica adatta” afferma Bosica.
Secondo lui la riorganizzazione dei Comitati di Quartiere dovrebbe avvenire in modo che non vi siano più candidature e votazioni: “L’apporto alla vita del quartiere dovrebbe avvenire su basi volontarie e disinteressate. Basterebbe creare dei comitati con adesioni spontanee, che si auto-organizzano con un regolamento e dove ognuno porta le sue capacità e il suo tempo disponibile”. L’unica carica sarebbe quella del rappresentante nei confronti dell’amministrazione comunale, ovvero “una persona incaricata di presenziare agli incontri indetti dal Comune”.
“Sicuramente questa organizzazione orizzontale e volontaristica, al massimo limitata ad un numero massimo di partecipanti, non eliminerebbe la ricerca di candidati per le liste delle elezioni amministrative – aggiunge l’ex presidente – ma questa ricerca non avverrebbe sulla base della capacità di ottenere voti, quanto per la capacità di attivarsi e di realizzare il bene della comunità”.
Condividiamo l’analisi di Bosica e la sua ricetta per risolvere questo problema e giriamo questo suo suggerimento all’opinione pubblica sambenedettese.
Lascia un commento
S.Benedetto T. 25kmq di superficie 47mila abitanti: 16 COMITATI di quartiere. Pesaro…………127kmq di superficie 94mila abitanti: 10 COMITATI di quartiere. Un territorio 5 volte più piccolo, con la metà degli abitanti e movimentazioni di bilancio risulta avere oltre il 60% di comitati di quartiere in più. Pesaro nonostante tutto dimostra di avere i bilanci migliori delle Marche. (www.openbilanci.it) Ma davvero per svolgere il lavoro civico di un pesarese ci vogliono due sambenedettesi ? Le frammentazioni del volontariato politico ci seppelliranno? Chi proporrà una riforma e accorpamento di questi “strumenti di partecipazione e consultazione” ? La formula a 16 sul serio… Leggi il resto »
il rischio di trasformare i comitati di quartiere in “organizzazioni funzionali politiche”non esiste, perchè da sempre è così! Strano, cari Bosica e Innocenti, che non ve ne siete accorti,perchè sembrerebbe (voce di popolo) che alcuni consiglieri di quartiere hanno girato per l’Agraria con il documento di raccolta firme per un probabile candidato sindaco!. Il quartiere Agraria è sempre stato un feudo dominato da vassalli,valvassini e valvassori che lavoravano per il regnante di turno. Ora il giochetto si è scoperto. Della serie:parlare bene e razzolare male. Ormai è il costume della politica attuale