GROTTAMMARE – Il sindaco di Grottammare Enrico Piergallini replica alle dichiarazioni del consigliere di minoranza Lorenzo Vesperini in merito alla vicenda Cosap: “Il suo intervento va liquidato per quello che è: uno sfacciato e maldestro tentativo di propaganda per rubare qualche consenso. Senza vergogna e senza alcun titolo professionale, Vesperini arriva perfino a lasciare un numero telefonico e una mail per farsi contattare dai cittadini. Per fortuna viviamo da tempo in uno Stato di diritto e per fortuna nessun consigliere, assessore o sindaco può decidere chi deve pagare le tasse o meno. Questo lo stabilisce la legge”.

“Chi come Vesperini si illude di rimpolpare la sua agenda telefonica per raccogliere voti in vista della prossima campagna elettorale non solo mente ai cittadini, ma utilizza spudoratamente pratiche clientelari che non possono essere accettate. I cittadini di Grottammare hanno a disposizione l’ufficio Tributi – che questa settimana, ricordo, seguirà un orario potenziato – sia per ricevere chiarimenti sia per correggere se necessario la loro posizione. La politica non può e non deve interferire in questa questione”.

L’ufficio sarà aperto lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 9.30 alle 13.30, martedì orario continuato dalle 9,30 alle 18, giovedì dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 15.30 alle 18.

Secondo il primo cittadino “il resto dell’intervento è una discarica di spot, imprecisioni e menzogne. Smentiamo la più clamorosa: l’Amministrazione non ha introdotto una nuova tassa perché la Cosap è in vigore da 17 anni! Dopo due anni abbondanti di esperienza in consiglio comunale, Vesperini dovrebbe conoscere la differenza tra una nuova tassa e un accertamento; dovrebbe ricordare che le verifiche Cosap si svolgono periodicamente; dovrebbe sapere che l’accertamento è un istituto che rientra nel più ampio argomento della lotta all’evasione; dovrebbe considerare che esso non è solo obbligatorio per legge – il comune che non lo attiva è responsabile per il mancato gettito che causa alla collettività – ma è uno strumento fondamentale di giustizia fiscale: l’accertamento tutela anche gli 813 cittadini che fino ad oggi hanno pagato regolarmente il canone. Perché loro hanno pagato ed altri no? Sono stati forse fessi? L’accertamento serve a ristabilire l’equità”.

“Quello che non ha funzionato, lo ribadisco, è la modalità: avremmo preferito da parte del gestore una procedura più precisa e più interlocutoria, poiché preceduta da una fase preliminare di informazione. Cautele formali, insomma – la cui mancanza sarà certamente valutata da questa amministrazione in un prossimo bilancio del rapporto con Andreani Tributi – ma che comunque non cambiano la sostanza dei fatti: chi doveva pagare, pagherà il canone; chi non doveva pagarlo, non pagherà. E questo, ovviamente, senza che si debba passare per l’intercessione dell’azzeccagarbugli Vesperini” conclude Piergallini.