
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’onorevole Gianpiero Bocci, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno con delega agli Affari interni e territoriali, ha partecipato nella mattinata dell’8 gennaio in sala consiliare all’incontro sul tema “Novità normative per la fusione dei Comuni” promosso dall’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto.
Numerosi i sindaci e amministratori dei Comuni del Piceno che hanno voluto partecipare, molti dei quali sono intervenuti esprimendo posizioni più o meno critiche verso il percorso, avviato dal Governo anche con incentivi economici, per favorire la fusione dei Comuni. Massimo Romani, sindaco di Massignano, ha illustrato gli obiettivi di un comitato popolare di recente costituzione che ha come obiettivo la promozione di una fusione dei Comuni della costa e dell’immediato entroterra Piceno che comprenda un territorio con circa 100 mila abitanti. De Angelis, sindaco di Cossignano, ha invece avanzato riserve su quelle che ha definito “operazioni di ingegneria istituzionale” che rischiano di non risolvere i problemi dei Comuni nel mantenere i servizi, non affrontano il problema di una burocrazia sempre più soffocante, rischiano di impedire ai cittadini di esercitare la democrazia. Da molti sindaci è venuto poi la richiesta di lasciare libere le autonomie locali di decidere quali servizi erogare in forma associata, scelta che non deve essere decisa a priori dalla legge.
Nel suo intervento giunto a conclusione del dibattito, l’onorevole Bocci ha avvertito che non bisogna utilizzare l’argomento dell’identità culturale (quella che molti paventano possa essere minacciata dalle fusioni) come alibi per non fare. “La politica deve avere la forza di perseguire l’obiettivo del bene della comunità, anche se questo può minare il consenso – ha detto il sottosegretario – la fusione non è operazione dettata dalla solita spending review, ma è strumento che può dare un incentivo formidabile agli investimenti locali e al miglioramento dei servizi. In ogni caso – ha aggiunto – il processo di riorganizzazione dello Stato che abbiamo avviato è irreversibile e prevede che ognuno torni a fare il proprio mestiere: le Regioni programmazione e legislazione, le Province manutenzione delle strade e edilizia scolastica, i Comuni servizi alle persone. Dopo questa crisi da cui stiamo faticosamente uscendo – ha aggiunto – il mondo non sarà mai più quello di prima, i bisogni della gente non saranno più gli stessi e anche le istituzioni non potranno più essere quelle che eravamo abitati a conoscere”.
Il rappresentante di Governo, che ha anche una lunga esperienza di amministratore negli enti locali, ha però raccomandato che questo processo sia costruito dal basso, coinvolgendo le popolazioni: “Le fusioni dovranno essere volute dai cittadini, non dai Sindaci”.
Bocci ha preso l’impegno di tornare presto a San Benedetto per illustrare agli amministratori locali tutti i benefici che derivano dalle fusioni, anche sulla base di esperienze concrete già portate a termine, con il supporto di dati e il contributo dei tecnici del Ministero dell’Interno.
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Mi trovo molto d’accordo con la posizione espressa dal Sindaco di Cossignano De Angelis! Ovvero temo che queste operazioni al di là della retorica, rischiano di nn risolvere i problemi dei piccoli Comuni, che guardano a queste operazioni soltanto perché stremati dai tagli del Governo e da una eccessiva burocrazia che di fatto paralizza l’operatività delle stesse Amministrazioni. Una volta finiti gli incentivi dei primi anni, le risorse del nuovo ente potrebbero non essere sufficienti per garantire i servizi minimi ai cittadini, mettendo a repentaglio la vitalità dei piccoli borghi e dei piccoli comuni, che rischierebbero di trasformarsi in periferie… Leggi il resto »
Porgo il suo commento all’attenzione del “Comitato Città Grande, oggi, si può”
Il punto della questione è capire che senso ha la fusione! Se è fatta con un’ottica di razionalizzazione dei servizi e di raggiungimento delle economie di scala per avere dei vantaggi è chiaro che il beneficio è per tutti ma se dobbiamo fare la fusione solo per spirito di anti-politica senza criteri allora i rischi ci sono!
Hai perso un’altra occasione per stare zitto. Hai scritto il ‘nulla’, rileggiti. Se è il paese dei…
Invece secondo me ha detto bene. Io stesso sono scettico, ormai sembra che più si fa grosso meglio e’. A questo punto trasformiamo direttamente l’intera provincia in due grandi comuni no?
Perché no?
Perchè si hanno dei svantaggi per la gestione della complessità! Un conto è erogare, ad esempio, il servizio di raccolta rifiuti in comuni con una densità abitativa omogenea un conto è farla in comuni con densità diverse! Lo stesso si dica per la regolamentazione urbanistica: ha senso fare coordinamento tra San Benedetto e Grottammare ma non ha senso farlo con Massignano e Monsanpolo. Poi direttore se vogliamo parlare seriamente io sono disposto a mettermi a tavolino e parlare ma se deve avere ragione a prescindere lei, credo sia inutile parlare in maniera seria e costruttiva
Non ti ho visto all’incontro con l’onorevole Bocci. Visto il tuo grande interesse dovevi starci. Io ci sono andato per capire meglio. A te non serve. Giusto?
Direttore perchè non me lo ha detto in faccia quando ho posto il problema alla prima riunione del comitato? Io ho subito posto questo mia perplessità, ma lei ha ritenuto opportuno ignorarla, cosa pretende che tutti siano d’accordo a prescindere con lei? Se è così convinto di aver ragione mi risponda spiegando perchè ho perso un’occasione per tacere!!!! Io ho descritto due scenari alternativi che prospettano differenti modalità di azione e differenti vantaggi, mi sembra doveroso analizzare la questione! Se invece vogliamo solo riempirci la bocca della parola “fusione” giusto per darci un tono radical chic, allora non dobbiamo avere… Leggi il resto »
Hai proprio stufato. Ci sono almeno sette persone che possono testimoniare che non hai detto nulla di quanto affermi la prima e unica volta che sei venuto alla riunione del Comitato. Hai detto altre cose che aspettavamo approfondissi nella riunione seguente. Non solo non sei venuto più ma hai anche accusato il sottoscritto di non averti più invitato. A parte che gli inviti non li faccio io ma l’addetto stampa Riccardo Ricci (ci sono le prove che lo ha fatto a tutti), non hai più partecipato poi, da dietro una scrivania, ti permetti di scrivere cose false. Accuse senza senso.… Leggi il resto »
Apprezzo la profonda riflessione che ha fatto berry riguardo a un tema così delicato come quello della fusione dei Comuni e lo invito a confrontarsi con il Comitato durante gli incontri settimanali. Personalmente, ho abbracciato e condiviso le idee del Comitato di cui faccio parte, proprio perchè vivo quotidianamente la paralisi del mio Comune dovuta alla drastica riduzione dei trasferimenti dello Stato e delle entrate in generale, all’indebitamento dell’ente, ai vincoli del patto di stabilità … rischiando, giorno dopo giorno, di non riuscire più a garantire i servizi essenziali ai cittadini. Le cose in futuro, qualunque siano le scelte dei… Leggi il resto »
Berry non me ne voglia ma ciò che ha scritto rappresenta appieno la società italiana. Mi viene in mente il concetto dello “IUS MURMURANDI” ovvero il “Diritto di mugugnare” lasciando che le critiche prevalgano sui fatti. Il vittimismo vince sempre, il Paese non credo proprio. “E’ “il letargo esistenziale” paventato di recente dal rapporto Censis. Lei ha scritto: “La vitalità dei piccoli borghi e dei piccoli comuni”. — Vediamo I FATTI STORICI: Gli attuali municipi pensati con CRITERI MODERNI (con criteri istituzionali moderni, lo ribadisco) sono stati pensati nel 1946, quando c’erano altre dinamiche demografiche, sociali, economiche e infrastrutturali (mancavano… Leggi il resto »
Con l’unione dei Comuni inizierebbe una nuova era per la Riviera. Sarebbe ora di fondere almeno San Benedetto del Tronto con Grottammare. Uniti finalmente per avere una grande Riviera con un progetto unico di sviluppo del territorio. E se poi ci sarà anche Cupramarittima, meglio ancora.
Porgo il suo commento all’attenzione del Comitato “Città Grande. Oggi, si può”
L’ipotesi di fondere San Benedetto a Grottammare, benchè possa sembrare quella più semplice e naturale, strategicamente non porterebbe alla crescita e allo sviluppo dell’intero territorio.
Avremmo una “San Benedetto” un po’ più grande, il cui solo vantaggio sarebbe, stavolta sì, solo quello di beneficiare a breve termine dei contributi della fusione.
La sfida che dobbiamo portare avanti, così come rimarcato nell’intervento di ieri del Sindaco Piergallini, è quella di coinvolgere un territorio più vasto con una popolazione di almeno centomila abitanti.
L’Italia è il paese dei campanili e quindi ci saranno sempre gli strenui difensori di una chissà quale identità locale. Ma il progresso è inarrestabile.
La fusione è già fatta. Chi viene da fuori non capisce la differenza tra San Benedetto, Grottammare.
Sentirsi di Grottammare o di Cupra o di San Benedetto… non è una cosa che scompare se il territorio è amministrato da una sola entità amministratrice.
Il cambiamento fa paura e ci sarà sempre qualche politico sciacallo che farà leva su questo per mettersi in mostra. E questo mi preoccupa, perchè potrebbe essere freno al cambiamento
Voto 10. Così sacrosanto e conciso che basterebbe al posto di tante parole.
Risacrosanto. Ricomplimenti.
Non ho più parole.
Io ho partecipato a 3 incontri del comitato e parteciperò ad altri compatibilmente con la disponibilità di tempo; mi sono convinto della bontà della fusione tra comuni, che incoraggerò e sosterrò per quanto possibile. Ho anche qualche perplessità simile a quelle segnalate da berry, da alessandro84 e dal sindaco di Cossignano, e riguardano: -il perimetro ottimale della fusione rispetto all’omogeneità, se veramente le problematiche di Cossignano possano essere sovrapponibili a quelle di Grottammare -se c’è risparmio a gestire insieme realtà molto diverse e distanti o se c’è un pericolo di peggioramento dei servizi -se i piccoli paesi coinvolti nella fusione… Leggi il resto »
Da almeno 6 riunioni il Comitato sta approfondendo e raccolto dati importanti anzi determinanti. Ho l’impressione che si stia scambiando “Città Grande “Oggi, si può” per un gruppo di potere o simile ad un ‘partito’ e non per un impegno gravoso dove le parole sono importanti ma di più i fatti e l’impegno necessario. Per esempio la partecipazione in base alle compatibilità e non alle casuali e molto episodiche necessità non è possibile. Il flash mob di Massignano e altri che si dovranno fare sono la testimonianza di un impegno che può essere preso sul serio soltanto se si crede… Leggi il resto »
L’impegno gravoso al 100% non posso garantirlo, Zarè, pertanto considera pure quel commento come un contributo di merito da semplice commentatore che ha assistito a qualche riunione, su temi che restano comunque di interesse di un vasto territorio.
A meno che tu non ritenga necessario quel coinvolgimento totale per avere diritto di espimere una opinione in materia… In questo caso puoi cestinare il commento. Di sicuro a me non sono mai interessati i partiti o i gruppi di potere.
Magari non hai capito. Ho parlato di impegno almeno all’80% per i motivi che ho spiegato. Lo considero e come il tuo commento ma sai benissimo che a me i giri di parole non piacciono. Altri tuoi commenti sul problema saranno sicuramente utilissimi e li porrò all’attenzione del Comitato.
Sui Partiti o Gruppi di potere forse non hai capito benissimo.
O non ho capito o non ti sei spiegato, fa niente. Io dico che un comitato che promuove l’idea di fusione di un vasto territorio con 100mila persone, deve puntare a mobilitare le masse, ad avere la più ampia partecipazione possibile, e dibattere qualsiasi tema sviscerandone a fondo pregi e difetti, potenzialità e criticità, parlarne e farne parlare. Poi un direttivo più ristretto che ci si impegni all’80% o al 100% è ovvio che ci debba essere e in effetti c’è, ma se ciò implica la chiusura a partecipazioni meno assidue o a contributi vari, non mi sembra affatto in… Leggi il resto »
Ho ascoltato attentamente l’intervento del sottosegretario Bocci ma, tra le tante cose giuste che ha detto sulla fusione, voglio sottolineare due passaggi sintomatici e mi auguro anche sinceri. Davanti a rappresentanti della giunta del Pd sambenedettese ha detto testualmente: “I politici non devono pensare al consenso (elettorale ndd) ma semplicemente a fare le cose giuste” e ancora: “La cosa pubblica non appartiene ad un pubblico amministratore ma ai cittadini”. A me sono le frasi che mi hanno colpito di più, anche se ‘scontate” per certi aspetti, ai vari amministratori del Pd, da una orecchio sono entrate, dall’altro sono uscite. Visti… Leggi il resto »