SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Preferisco non parlare di politica per ora, ci sarà modo nei prossimi mesi. Il mio comportamento? Le vostre sono interpretazioni”. Marco Calvaresi glissa sulla mancata astensione in Consiglio Comunale che lo ha portato a bocciare l’ordine del giorno presentato da Forza Italia sulla vicenda dei lavori allo stadio. Il documento chiedeva all’amministrazione di evitare “l’ulteriore esborso di 40 mila euro, nonché quello necessario per la realizzazione dell’impianto di illuminazione”, con annesso addebito delle spese al concessionario dell’impianto fotovoltaico.

Un argomento delicato, che ha convinto persino i Cinque Stelle – di solito agguerriti – ad optare per un atteggiamento prudente. Non Calvaresi, che conferma ancora una volta di aver messo in soffitta il ruolo di consigliere super-partes.

Per il presidente dell’assise non si è trattato di una prima volta. Il leader del Nuovo Polo stupì tutti la notte del 31 luglio, votando a favore del Bilancio di Previsione 2015 e mantenendo a galla una giunta scossa dalle turbolenze che imperversavano in casa Pd.

Calvaresi sfruttò immediatamente i social network per giustificarsi: “Ci sembrava giusto dare un coraggioso segnale, quello che gli interessi della collettività vengono prima degli interessi politici. Fieri di aver dato un segnale forte, che possa contribuire ad aprire un nuovo corso, una nuova pagina per la nostra città per un progetto giovane e pieno di passione, aperto ad energie e creatività che già possediamo e che non dobbiamo fare altro che mettere in rete, per San Benedetto e per i sambenedettesi”. Un caso isolato? Macché. Il presidente si è ripetuto durante il Consiglio lampo del 18 settembre scorso e, giustappunto, nella recente antivigilia di Natale.

Nel 2013 Calvaresi era stato al centro delle polemiche per aver garantito con la sua presenza il numero legale utile all’approvazione dell’assestamento di Bilancio. “Io sono super-partes, una figura di garanzia”, replicò. Tesi che venne ribadita con maggiore forza nel febbraio 2015, in occasione di un’intervista rilasciata proprio a Riviera Oggi: “Logicamente le aspettative dei miei elettori erano diverse, speravano fossi più incisivo. Ma il mio ruolo fa sì che la mia posizione sia al di sopra delle parti. Se fossi uscito durante quel famoso Consiglio del 30 novembre 2013 non sarei ugualmente stato sopra le parti. Ho rispettato a pieno il mio ruolo”.