SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La notizia: l’amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto, attraverso l’assessore ai Lavori Pubblici Leo Sestri, ha annunciato che già nel mese di marzo partirebbero i lavori per la realizzazione dei primi 400 metri di lungomare nord, dall’Albula verso Sud.

Sarebbe questo il termometro per valutare la serietà e l’orgoglio dei sambenedettesi tutti, indipendentemente dall’orientamento politico. Una città fiera e seria respingerebbe fermamente una simile cambiale elettorale. Non fosse altro perché, dopo dieci anni di vuoto, la giunta Gaspari si riduce all’ultimo mese utile per un intervento sì indispensabile, ma altrettanto necessariamente così programmatico e vitale per i decenni a venire che non lo si può utilizzare sulla pelle dei sambenedettesi di oggi e delle prossime generazioni.

Le citazioni continue dell’ingegner Luigi Onorati, che negli anni ’30 ebbe l’intuizione di un lungomare d’avanguardia prevedendo proprio l’evoluzione dell’urbanistica e della viabilità nel corso del ‘900, devono infatti trovare corrispondenza in un ripensamento cittadino che è costretto a passare proprio per un lungomare diverso, fruibile, innovativo, ecosostenibile, flessibile negli usi sia giornalieri che stagionali.

Il progetto Gaspari invece è una mera riqualificazione dell’esistente, piuttosto costosa però: viene a cadere anche la necessità di avere dei risparmi di bilancio.

Clamorosa, piuttosto, l’inerzia dell’azione e gli sfondoni delle promesse: nel 2007 Gaspari istituì 1000 parcheggi a pagamento sul lungomare garantendo che quel denaro sarebbe stato destinare a pagare il mutuo dell’investimento; non contento, nel 2012 istituì la tassa di soggiorno con lo stesso schema a vuoto. Tante promesse non mantenute dovrebbero esentare dal procedere così a ridosso della fine del mandato, soprattutto nel modo in cui sta avvenendo.

Nella primavera del 2013 organizzammo un abbozzo di schema partecipativo, portando architetti, ingegneri, presidenti di quartiere, di associazioni, albergatori e imprenditori balneari ad un incontro in sala giunta proprio con l’assessore Sestri. Si chiedeva la possibilità di intraprendere un percorso condiviso per il nuovo lungomare. Sestri fu bonario ma poi di questa proposta se ne è infischiato (fu persino troppo ardito, credo, perché il sindaco Gaspari boccerebbe un’azione promossa da Riviera Oggi anche se fosse utile per coprire d’oro San Benedetto intera).

Si arriva dunque alla proposta attuale dopo un incontro del 28 gennaio scorso nel quale furono mostrati un video non rispondente a quanto si vorrà realizzare e semplici sezioni di cui abbiamo dato ampio risalto. Vi sono stati poi degli incontri senza alcun tipo di valutazione scritta e pubblica. Insomma Gaspari & c. vorrebbero intervenire senza aver dato la possibilità ai sambenedettesi di apporre osservazioni, di contribuire con idee, di condividere o meno un’opera che a questo punto minaccia di costare 10 milioni di euro per 2 chilometri.

Sorprende che una città letteralmente presa a schiaffi in faccia, tra grottesche promesse non mantenute e intervento minimo nella progettualità e massimo nella spesa, per soli 400 metri a fronte dei 2 chilometri necessari, subisca il tutto senza neanche un brivido di disapprovazione e di contro-proposta. L’encefalogramma sociale sambenedettese si sta mostrando piatto, e le stoccate che stiamo cercando di dare scrivendo queste righe servono soltanto a verificare che non stiamo parlando ad un corpo, nella sua manifestazione politica cittadina, del tutto morto.

Le stesse associazioni di categoria che da un intervento del genere dovrebbero chiedere il meglio e il massimo e pensare al 2050 e non alle elezioni di giugno 2016 come nella testa dei proponenti, non danno segni di vita. Sembra che 400 metri tutto e subito, pur tra prevedibili e orribili cantieri estivi, siano preferibili ad una minima attesa fruttifera, e forse non è un caso che nei famosi 400 metri insistano le attività economiche i cui proprietari sono importanti rappresentanti di categorie connesse al turismo come Fiba, Itb, Confindustria.

Per questi motivi chiederemo a tutti coloro che hanno espresso la volontà di candidarsi a sindaco, e alle principali forze politiche che concorreranno alle elezioni 2016, di esprimere un parere su quanto si sta prospettando: è arrivato il momento in cui le belle figurine si incollino nei ruoli che ognuno sceglierà di avere, piuttosto che restare silenti dentro il mazzo dei croupier non sambenedettesi.

Antimo Di Francesco, Margherita Sorge, Giorgio De Vecchis, Paolo Perazzoli, Pasqualino Piunti, Tonino Capriotti, M5S, Rifondazione Comunista sono chiamati a dichiarare il loro appoggio o meno rispetto a quanto sta avvenendo anche sull’opera che fu progettata 80 anni fa da Luigi Onorati.