
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il centrodestra già a pezzi incassa un altro pugno allo stomaco. Ma stavolta i problemi arrivano direttamente da Roma, dove venerdì mattina è stata respinta alla Camera la mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Maria Elena Boschi, con 129 sì e ben 373 no.
Vicende lontane da quelle di San Benedetto? Nemmeno troppo, dal momento che Forza Italia non ha partecipato al voto, lasciando il ruolo dell’opposizione a Cinque Stelle (promotori del provvedimento), Fratelli d’Italia e soprattutto Lega.
Alla vigilia Matteo Salvini aveva avvisato i berlusconiani: “Se Forza Italia non voterà la sfiducia ci sarà da rivedere tutto, anche la coalizione Lega-Fi-Fdi per le amministrative. Al vertice di Arcore abbiamo fatto un documento comune in cui ci impegnavamo tutti a votare mozioni di sfiducia nei confronti del governo. Noi abbiamo detto che avremmo votato sia quelle individuali che collegiali. La Lega fa accordi solo con chi è all’opposizione di Renzi”. Per la cronaca, a favore del Ministro si sono espressi Pd, Nuovo Centrodestra, Area Popolare, Scelta Civica e Psi.
In Riviera, la Lega sta portando avanti la strategia del basso profilo. Poche dichiarazioni e distacco totale dalle polemiche relative alla leadership di Pasqualino Piunti. L’alleanza con Fi non era affatto scontata prima, figurarsi adesso.
Il Carroccio – la cui forza elettorale a San Benedetto è tutta da verificare – potrebbe avvicinarsi ulteriormente ai ‘meloniani’, oppure tentare un approccio con i ribelli di Fratelli d’Italia che hanno seguito De Vecchis. C’è infine la terza via, quella della corsa in solitaria.
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