SAN BENEDETTO DEL TRONTO-La Samb sta facendo sognare tutti in città. Inutile negarlo come altrettanto inutile sarebbe negare che nessuno si aspettava una marcia di siffatte proporzioni lo scorso mese di agosto, figurarsi a metà ottobre, dopo il tremendo 1-4 contro il Matelica costato l’esonero a mister Beoni. Un addio strano, perché l’ex tecnico lasciava una squadra al primo posto, sia pure in coabitazione con il Fano, con 16 punti dopo 8 partite. L’arrivo di Palladini però ha cambiato le carte in tavola: sette vittorie e un solo pareggio, per altro casalingo e rocambolesco (gol ospite della Recanatese arrivato allo scadere, poco dopo l’errore dal dischetto di Barone che sarebbe valso il 2-0).

Ventidue punti contro i 16 precedenti, cinque gol subiti (di cui due su rigori generosi) rispetto ai 15 precedenti sono il termometro di un cambio di passo imperioso che alla luce dei risultati giustifica quello “strano” addio al tecnico aretino che, seppur parzialmente suffragato dai risultati e da una felice ma provvisoria classifica di inizio stagione, aveva dato l’idea un po’ a tutti di un certo disordine tattico e di un’atteggiamento difensivo tutt’altro che roccioso.  E se prima si suonava un disordinato e pazzo jazz ora la musica sembra molto diversa, più simile a un rock pulito e lineare che si traduce in  8 punti di vantaggio rispetto al Matelica che sono certamente un margine importante ma non sono assolutamente sufficienti per pensare di avere già in tasca questo campionato, anche perché il recente passato insegna che in Serie D piccole crisi possono originare grandi rimonte.

In questo senso la società di patron Fedeli ha provveduto a rinforzare il centrocampo, con l’arrivo di due giocatori di assoluta affidabilità come Filippo Baldinini, instancabile cursore che può giocare anche come terzino o esterno d’attacco, e Marco Raparo, un regista più fisico di Barone. Assieme a loro Sabatino, che più di Barone probabilmente resta l’unico intoccabile di un quartetto centrale che davvero in pochi possono vantare.

Le scelte di mercato, con la partenza dell’under Trofo, impongono che nel 4-3-3 prediletto da Palladini, il quale ha anche rischiato il 4-2-4 in alcuni incontri, si giochi con Sorrentino nel ruolo di centravanti. Del giovane attaccante si è detto che non è una vera prima punta, e che offre il meglio quando ha la possibilità di giocare a ridosso di un vero uomo d’area. Ma la coperta è questa e Sorrentino sta ripagando con gol e tanta generosità. Ai suoi lati giocano un Palumbo a tratti strepitoso, al quale manca soltanto l’appuntamento con il gol, e Titone, il vero direttore dell’orchestra Palladiniana che tra l’altro ha segnato gli ultimi due gol su punizione, con i calci piazzati che sono una risorsa sempre importante per qualsiasi squadra .

Il balletto degli Under si è poi completato con l’arrivo di Ivan Di Federico che, con il solo centrocampista Perna che  per età e ruolo, era in grado di entrare al posto di Sorrentino, era certamente una mossa necessaria. L’impressione è che i movimenti in entrata e le scelte di centrocampo non impongano di trovare un attaccante di grido, perché difficilmente accetterebbe la Samb per finire in panchina e perché c’è l’impressione che la necessità di un bomber d’esperienza si possa sacrificare sull’altare di una delle linee mediane più forti dell’intera Serie D, anche guardando oltre il girone F. Ecco, tra l’altro, il motivo del raffreddamento per Dos Santos, bomber teatino che il patron abruzzese Pomponi non vuol liberare ma che potrebbe rimanere, per quest’estate, un rinforzo  papabile in vista della prossima stagione.

Un plauso, infine, ai tifosi rossoblu: dopo quanto accaduto negli ultimi anni l’attaccamento per questi colori non è scemato e i più giovani, che hanno visto soltanto momenti difficili, non hanno abbandonato questo club che adesso, ospitando il San Nicolò in casa domenica pomeriggio ha l’occasione per chiudere alla grande questa seconda metà di 2015, un’annata iniziata tra la delusione primaverile e l’incertezza estiva ma che nella stagione invernale potrebbe buttare le basi di un 2016 storico.