
SAN BENEDETTO DEL TRONTO -Oggi, 3 dicembre, alla Corte di Giustizia Europea di Strasburgo, si è tenuta l’udienza in merito al ricorso di due imprenditori italiani (uno sardo, uno lombardo) alla richiesta di proroga del governo italiano rispetto all’applicazione della Direttiva Bolkestein.
Direttiva che imporrebbe la messa all’asta di tutte le concessioni demaniali balneari al 31 dicembre prossimo mentre, in assenza di una nuova regolazione del sistema, il governo ha chiesto una proroga al 21 dicembre 2020.
Prossimo appuntamento il 25 febbraio 2016, quando l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia renderà pubblico il proprio parere in merito alla vicenda. In giornata l’Avvocato generale ha sentito le parti in causa, ovvero le aziende che hanno presentato ricorso, i Tribunali Amministrativi Regionali, l’avvocatura dello Stato italiano che ha difesa la necessità della proroga e alcuni tecnici della Commissione Europea tra cui alcuni olandesi i quali, invece, hanno affermato che la richiesta di proroga appare non congrua con la direttiva.
Successivamente al 25 febbraio, poi, la Corte di Giustizia avrà bisogno di ulteriore tempo per emettere la sentenza che sarà poi quella alla quale attenersi per la normativa del settore.
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Le Multinazionali sono già con la bocca aperta pronte a mangiarsi la torta!
Come al solito i piccoli pagheranno per loro e, come al solito, la Comunità Europea prenderà i provvedimenti utili alla casta multinazionale che li ha creati! La UE è nata solo per far fare affari alle multinazionali, alle banche!
me pare ovvio o no ?
Più delle multinazionali, che non hanno grosse marginalità in questo campo, mi preoccupo delle mafie e della loro necessità di riciclare denaro.
Non penso che le mafie aspettino la Bolkestein perché il riciclaggio lo stanno facendo già acquistando aziende in tutti i settori produttivi italiani. L’edilizia poi non ne parliamo.
E’ solo l’ennesima scusa per non fare liberalizzazioni con criterio in un settore per l’Italia strategico.
Io sono a favore delle liberalizzazioni purchè siano ben fatte. La Bolkestein così com’è ora non funziona perchè il tempo della concessione è troppo breve e non permette il rientro da investimenti sulla struttura dello chalet. I tempi di rientro da investimenti di tipo immobiliare sono almeno di una quindici di anni, se le tempistiche rimangono quelle attuale vedremo in una decina di anni un totale stato di degrado di quello che è il patrimonio immobiliare degli chalet. Non ne condanno il principio ma il criterio attuativo che è sbagliatissimo!
Che la UE favorisca le multinazionali e le banche può essere vero, ma è vero anche, e secondo me è il grosso problema italiano estendibile a tutti i settori economici, della estrema frammentazione delle attività econoniche in Italia e mi spiego meglio: a San Benedetto ci sono quante concessioni demaniali? 100, 120? Qualcosa del genere! Ci sono almeno 3 o 4 associazioni di categoria, ITB, Assobalneari, Confesercenti etc mi scuso se non cito tutti, con altrettanti referenti che agiscono per conto proprio, con proprie strategie, propri referenti, così per lo meno mi sembra di desumere leggendo gli articoli su Riviera… Leggi il resto »
Se è “disposto a pagare di più”, però cosa? Le “imposte e tasse” sono standard, non aumentano a seconda di chi è il proprietario. Nel caso paghi una cifra per l’acquisizione per un periodo di sei anni, dovrà rientrare presto nell’investimento, e le vie sono tre: aumento dei prezzi, riduzione delle spese, aumento del fatturato a parità di prezzi e spese. Impossibile che tutti riescano a centrare la terza opzione, semplicemente perché la spesa dei clienti nel settore specifico procede per vie abbastanza standard al di là di eventi eccezionali (sole, o pioggia). Inoltre non avrà più l’investimento da monetizzare… Leggi il resto »
Perdonami ma mi trovo d’accordo. Se aumenta il fatturato, aumentano le tasse e le imposte che lo stato incassa. Oltre al fatto che lo stato incassa molto di più proprio per la concessione. Hai idea di quante risorse ci sarebbero da poter investire in infrastrutture per il turismo e di conseguenza far sì che le concessioni poi valgano ancora di più nelle aste successive ? Solo per fare un esempio: se il fatturato delle attuali concessioni cresce, cresce anche la parte di tasse che il Comune incassa e con quelle somme si potrebbe finanziare il rifacimento del lungomare in maniera… Leggi il resto »
Ti ha risposto molto bene Flammini!
Speriamo che hai capito e che lo capiscano pure chi continua a dire fregnacce al riguardo NON AVENDO mai avuto a che fare con la realtà del lavoro!